Come chiedere l’aumento della pensione per gli ultimi 5 anni percepiti

Simone Micocci

23 Agosto 2022 - 18:22

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Grazie ai diritti inespressi si può aumentare la pensione percepita negli ultimi 5 anni. Ecco cosa fare per non perdere una tale opportunità.

Come chiedere l’aumento della pensione per gli ultimi 5 anni percepiti

Grazie ai cosiddetti diritti inespressi è possibile aumentare la pensione, con tanto di pagamento degli arretrati per gli ultimi 5 anni.

Molte volte si sente parlare di diritti inespressi; d’altronde, come appena visto, la loro importanza è fondamentale in quanto consentono di aumentare la pensione. Tuttavia, in pochi sanno di cosa si tratta: anche perché, probabilmente, chi lo sa ha già avuto modo di ricorrervi e oggi può vantare un assegno d’importo più elevato.

Per questo motivo è bene spiegare qual è il significato di questo termine, facendo chiarezza su quando i diritti inespressi sulla pensione non solo aumentano l’assegno, ma fanno sì che il pensionato abbia diritto anche agli arretrati per quanto non pagato negli ultimi cinque anni. Una cifra che, a seconda dei casi, può raggiungere anche le migliaia di euro.

Cosa sono i diritti inespressi

Chi prende una pensione molte volte non sa che è possibile aumentarne l’importo semplicemente facendone richiesta all’Inps. Specialmente nel caso di coloro che non percepiscono assegni elevati, infatti, il legislatore ha previsto una serie di misure volte a sostenere il reddito del pensionato, le quali sono utili per aumentare l’importo della pensione.

Tali sostegni, però, non vengono riconosciuti d’ufficio, in quanto è necessario che l’avente diritto ne faccia domanda all’Inps. Il problema è che molte volte si tratta di persone che oltre a non essere a conoscenza di tali misure, in quanto non degnamente informate sul tema, non sanno neppure a chi rivolgersi per chiedere un supporto sul tema.

Ebbene, con il termine diritti inespressi si intende proprio questo, ossia tutte quelle serie di misure che pur spettando non vengono percepite, più per ignoranza che per scelta.

Tuttavia, il pensionato ha diverso tempo a disposizione per far valere tale diritto.

Per la richiesta dei diritti inespressi, infatti, c’è tempo 5 anni, in quanto la prescrizione è quinquennale. Presentando domanda oggi, ad esempio, si potrebbe fare richiesta non solo per il riconoscimento di tali misure a partire dalla pensione di settembre 2022, ma anche per il pagamento degli arretrati da agosto 2017.

Quali sono i diritti inespressi

Generalmente i diritti inespressi sono quelle misure che vengono erogate dall’Inps su domanda dell’interessato e che sono legate al reddito percepito.

È il caso, ad esempio, dell’integrazione al trattamento minimo, ossia di quell’importo che viene riconosciuto in aggiunta alla pensione così che questa possa raggiungere la soglia minima indicata dal legislatore. L’importo, così come i limiti di reddito per beneficiarne, varia ogni anno in quanto oggetto di rivalutazione: ad esempio, nel 2022 ha un importo pari a 524,34 euro, e spetta per intero ai pensionati con un reddito individuale non superiore a 6.816,42 euro, che altro non è che l’importo annuo della pensione minima. Per chi è sopra tale soglia, ma è comunque dentro il limite di 13.632,84 euro l’anno, l’integrazione spetta ma in misura parziale.

Ci sono poi le maggiorazioni sociali, ossia quelle misure che incrementano l’importo delle prestazioni previdenziali per quei soggetti economicamente svantaggiati. Oggi le maggiorazioni sociali sono tre:

  • la prima spetta a coloro che hanno un’età compresa tra i 60 e i 64 anni e ha un importo di 25,83 euro al mese;
  • la seconda spetta a coloro che hanno un’età compresa tra i 65 e i 69 anni e ha un importo di 82,64 euro;
  • infine abbiamo l’incremento al milione, il quale aumenta la pensione di 136,44 euro al compimento dei 70 anni di età.

Tali maggiorazioni spettano solamente ai titolari di pensioni inferiori o uguali alla pensione minima e che sono sprovvisti di altri redditi.

Altra maggiorazione sociale è la quattordicesima, pagata a luglio ai pensionati che soddisfano particolari requisiti legati al reddito. Non serve farne domanda, tuttavia potrebbe succedere che l’Inps non la eroga in quanto non è a conoscenza dei redditi personali percepiti dal pensionato e quindi non è in condizione di valutare se la quattordicesima spetta o meno.

Ebbene, in caso di quattordicesima non pagata è possibile presentare una domanda di ricostituzione dell’assegno, così che se ne possa sbloccare il pagamento qualora se ne soddisfino i requisiti.

Infine, tra i diritti inespressi potrebbero rientrare anche gli assegni al nucleo familiare, in quanto questi spettavano (non vengono più riconosciuti da marzo 2022, vista l’introduzione dell’assegno unico) tanto ai lavoratori dipendenti quanto ai pensionati.

A chi rivolgersi per aumentare la pensione con i diritti inespressi

Dall’aprile del 2022 sul sito dell’Inps è attivo il servizio “consulente digitale delle pensioni” (che trovate cliccando qui) attraverso cui l’Istituto informa i pensionati riguardo al loro diritto a prestazioni integrative che aumentano l’importo della pensione.

Sarà il servizio a guidare il pensionato, informandolo su come richiedere tali diritti e aumentare la pensione percepita negli ultimi 5 anni.

In alternativa, per chi non ha dimestichezza con il Pc, c’è sempre la possibilità di rivolgersi a un patronato.

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