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Zona Euro: la Germania rallenta? Taglio BCE sempre più probabile
martedì 23 aprile 2013, di
Nuovo giro di stretta per la produzione del settore privato tedesco, lo rivelano gli indici PMI pubblicati oggi. Il peggioramento dei numeri dalla zona Euro aumenta la probabilità che la prossima settimana si concretizzi il taglio dei tassi di interesse da parte della Banca Centrale Europea.
L’indice composito dei purchasing managers (indice PMI) in versione "flash" dalla Germania, il motore economico dell’Europa, è sceso ad aprile al 48.8 un record al ribasso degli ultimi sei mesi e una significativa caduta al di sotto del livello 50.0, una linea di separazione tra la crescita e la contrazione.
Lo stesso indice, ma in versione Eurozona, è rimasto invariato al 46.5 rispetto ad un mese fa, indicando che l’attività di produzione ha continuato a contrarsi con la stessa andatura.
PMI, perché tanta importanza?
C’è un’importante correlazione tra l’andamento degli indici PMI e quello del Prodotto Interno Lordo, certamente più complesso, ma che rende gli indicatori particolarmente importanti anche agli occhi degli alti funzionari.
Gli indici PMI vengono fuori da indagini condotte sulle aziende e la versione "flash" è il primo risultato di questi studi, basata su un complesso incompleto (ma particolarmente ampio) di dati.
BCE: il taglio si avvicina?
La pubblicazione dei dati PMI ha spinto al ribasso il cambio Euro/Dollaro che ha perso in poco tempo lo 0.7%.
Si aggiunga a questo che anche il più duro dei membri della BCE, Jens Weidmann, ha indicato recentemente che il peggioramento dei fondamentali economici avrebbe portato il consiglio a prendere in seria considerazione la possibilità di un taglio ai tassi di interesse, rispetto all’attuale 0.75%.
A tal proposito, gli economisti sono divisi in due: da una parte c’è chi crede fermamente che il taglio sarà annunciato già alla conferenza del mese di maggio che si terrà a Bratislava. Un’altra parte, invece, ritiene che il taglio sarà posticipato a giugno, quando lo staff BCE avrà rivisto le proprie previsioni economiche.
Zona Euro: cosa succederà?
La pubblicazione di queso mese rappresenta la diciannovesima caduta nell’attività produttiva su 20 mensilità, ma il dato più scoraggiante è quello relativo alla Germania, il paese che nelle condizioni di recessione della regione ha sempre avuto performance migliori.
Il capo degli economisti Markit, Chris Williamson, spiega:
"Il rapporto segnala una preoccupante debolezza dell’economia all’inizio del secondo trimestre, un segno evidente che il rallentamento si intensificherà nei prossimi mesi."
I dati PMI suggeriscono, segue Williamson, che il PIL della zona Euro possa contrarsi di uno 0.2-0.3% nel primo trimestre e, stando ai dati di aprile, di un ulteriore 0.4% nel secondo trimestre.
Un guasto al motore. Austerity, dice niente?
Il rapporto dimostra che c’è un evidente rallentamento dell’attività di produzione tedesca. Le cause, spiega Carsten Brzeski (ING), possono essere le condizioni climatiche avverse (di un inverno particolarmente rigido), l’attività Cinese", ma il punto è che stiamo assistendo ad uno "strangolamento dell’economia tedesca".
La situazione preoccupa anche la Cancelliera Merkel, in corsa per le elezioni di settembre. Anche se la disoccupazione rimane a livelli bassi, al contrario di quanto avviene in molti paesi del blocco come la Spagna che ha raggiunto il 26%, la situazione potrebbe rovesciarsi se la crescita non ripartisse.
Fieramente resistente a qualsiasi appello, di solito straniero, a stimolare la domanda interna, il governo tedesco ha appena declamato un nuovo inasprimento fiscale, colpendo un cosiddetto "freno all’indebitamento" per equilibrare il bilancio un anno prima di quanto richiesto.
L’austerity è la risposta sbagliata alla crisi, anche le autorità lo riconoscono (Barroso contro l’austerity: ha raggiunto il limite). La Germania farà mai questo passo?