Home > Altro > Archivio > Yellen (FED): stimolo monetario sarà ancora necessario. Dollaro si indebolisce

Yellen (FED): stimolo monetario sarà ancora necessario. Dollaro si indebolisce

martedì 1 aprile 2014, di Nicola D’Antuono

La giornata di ieri sui mercati finanziari è stata caratterizzata da due momenti fondamentali: il primo ci riporta alla pubblicazione del dato preliminare sull’inflazione nell’eurozona a marzo, che ha evidenziato un forte calo a +0,5% su base annua che crea maggiori pressioni sulla BCE nel meeting di giovedì per possibili nuove misure monetarie espansive; il secondo riguarda alcune dichiarazioni da “colomba” da parte del nuovo governatore della FED, ovvero Janet Yellen. Ed è su questo punto che ora vogliamo soffermarci. La prima donna della storia a guidare l’istituto monetario di Washington ha provato a correggere un po’ il tiro sulla forward guidance, dopo aver dichiarato che tra la fine del piano di QE e il primo ritocco verso l’alto dei tassi di interesse sarebbero trascorsi 6 mesi.

Questo annuncio dai toni molto “falco” aveva spaventato Wall Street, che negli ultimi tempi aveva balbettato non poco a contatto con i massimi storici frenando con decisione la sua corsa al rialzo mentre in Europa molti indici azionari registravano ottime performance. Ieri la Yellen ha fatto retromarcia tornando “colomba”. La Yellen ha sottolineato che nel mercato del lavoro esiste una dose “considerevole” di risorse inutilizzate, per cui sarà necessario proseguire con il piano di stimoli monetari ancora “per qualche tempo”. Tra l’altro bisogna ricordare che la FED non ha centrato i suoi due principali target previsti nel suo mandato, ovvero la massima occupazione e un’inflazione attorno al 2%.

La disoccupazione è oggi al 6,7%, un valore decisamente più alto rispetto al range considerato “normale” dai vertici della FED (5,2% - 5,6%). Inoltre l’inflazione è in calo da tempo e si attesta oggi appena sopra l’1%. Le dichiarazioni di ieri della Yellen hanno sicuramente mirato a rafforzare la bias accomodante della Federal Reserve, allontanando così i timori di un imminente rialzo dei tassi di interesse. Wall Street si è ripresa bene e ha chiuso in deciso rialzo. Sul forex il dollaro americano ha perso valore contro le principali monete, accentuando le perdite contro le valute di alcuni paesi emergenti come il rublo russo e la lira turca. Il tasso di cambio euro/dollaro è tornato sopra 1,38, ma poi ha ripiegato in area 1,3770. Il cambio sterlina/dollaro, invece, ha superato 1,6680 ai top da due settimane. E’ rimasto debole, invece, l’oro, che è sceso fin sotto 1.280$ l’oncia.

Un messaggio, un commento?

moderato a priori

Questo forum è moderato a priori: il tuo contributo apparirà solo dopo essere stato approvato da un amministratore del sito.

Chi sei?
I tuoi messaggi

Questo form accetta scorciatoie di SPIP [->url] {{bold}} {italic} <quote> <code> e il codice HTML <q> <del> <ins>. Per creare un paragrafo lasciate semplicemente una riga vuota.