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Wall Street, che crollo! Dow Jones perde il 2% su rischio recessione in Europa
venerdì 10 ottobre 2014, di
Le minute della FED, che avevano allontanato per un po’ la stretta sui tassi negli USA in scia alle aspettative di bassa inflazione prolungata nel tempo, sembravano aver portato nuovamente il sereno sui mercati finanziari. In effetti due giorni fa Wall Street era tornata a correre, realizzando guadagni esaltanti. Tuttavia l’idillio con gli investitori è durato solo poche ore, tanto che ieri c’è stato un brusco dietrofront che ha spinto l’indice azionario Dow Jones a perdere quasi il 2%. Una sessione davvero pessima. Ma quali potrebbero essere i motivi alla base del crollo di Wall Street?
La sensazione è che gli investitori siano sempre più preoccupati per la nuova frenata dell’economia europea, in particolar modo dopo la pubblicazione dei recenti dati macro tedeschi (ieri è stato comunicato anche il crollo dell’export, dopo quello della produzione industriale). Il rischio recessione appare quanto mai concreto, anche perché sono proprio le principali economie del continente ad arrancare pericolosamente: dopo Francia e Italia (i due grandi malati d’Europa), ecco la volta della virtuosa Germania, dove il clima di fiducia è finito sotto i piedi.
Christine Lagarde, direttore del Fmi, ha dichiarato ieri che l’Europa è fonte di preoccupazione per tutta l’economia globale e allo stesso tempo ha auspicato che vengano messe a punto le riforme strutturali promesse dai governi per uscire da questa grave crisi economica. Il numero uno del Fmi ritiene comunque che la crisi nel Vecchio Continente durerà ancora a lungo. La ricetta anti-crisi della Lagarde? Allentamento monetario con strumenti non convenzionali, come hanno già fatto USA, Regno Unito e Giappone negli ultimi anni. Insomma il quantitative easing, che per ora la BCE tiene solo nel cassetto.