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Ultime notizie pensioni: proroga Opzione Donna, ancora ci sono speranze

martedì 24 ottobre 2017, di Alessandro Cipolla

Ultime notizie pensioni: per Opzione Donna rimangono ancora flebili speranze per una sua proroga nel 2018, anche se al momento il tempo a disposizione per un suo inserimento last minute all’interno della riforma è ormai agli sgoccioli.

Se per la proroga dell’Ape Social ormai manca solo l’ufficialità, le ultime notizie pensioni per quanto riguarda Opzione Donna sono decisamente meno positive. Nella prima bozza della riforma infatti non ci sarebbe traccia del provvedimento, ma visto che l’iter parlamentare della Finanziaria deve iniziare ci possono essere ancora dei cambiamenti.

Ultime notizie pensioni: Opzione Donna fuori dalla riforma?

Tra i tanti aspetti che hanno fatto infuriare i sindacati in questa estenuante trattativa in merito alla riforma delle pensioni, c’è senza dubbio anche la decisione del governo che al momento sembrerebbe aver deciso di accantonare la proroga al 2018 di Opzione Donna.

Dopo l’approvazione del Def adesso Palazzo Tesoro si sta preparando a ultimare quella che sarà la legge di Bilancio 2018, testo che dovrà essere approvato entro la fine dell’anno e dove al suo interno sarà inserita anche la riforma.

Dopo l’ultimo incontro al ministero del Lavoro, i sindacati sono usciti da via Veneto più che scontenti. In quello che doveva essere il vertice risolutivo della spinosa vicenda delle pensioni, il governo infatti ha fatto intendere alle confederazioni che i fondi a disposizione per la riforma saranno più che limitati.

Le ultime notizie pensioni quindi parlano di una una proroga dell’Ape Social, di uno sconto per le donne che hanno figli, anche adottati, oltre a degli sgravi per favorire l’ingresso nel mondo del lavoro ai giovani.

Di tutte le altre richieste fatte dai sindacati, proroga di Opzione Donna inclusa, non sembrerebbe esserci traccia. Più che una riforma delle pensioni, il governo sarebbe pronto a concedere ai lavoratori soltanto dei provvedimenti singoli, delle ennesime pezze alla riforma Fornero senza affrontare le varie problematiche alla radice.

Del resto il budget per gli investimenti nella prossima manovra Finanziaria è molto ridotto, circa 20 miliardi, con più del 75% dei soldi a disposizione che verranno utilizzati per bloccare l’aumento dell’Iva.

Per le pensioni quindi la “strada è stretta” come fece trapelare il ministro del Lavoro Giuliano Poletti al termine dell’incontro di settembre con i sindacati, ma spazio per dei ripensamenti dell’ultimo minuto ancora ci potrebbe essere.

Proroga in extremis?

Quello che brucia alle tante lavoratrici interessate al provvedimento è che i fondi necessari per una proroga di Opzione Donna, già in parte anche accantonati, non sarebbero così esosi da gravare in maniera insostenibile sulle casse dell’Inps.

Il diktat di Padoan è stato ben chiaro: vietato fare altro debito pubblico, si spenderanno soltanto i soldi che ci sono. Bruxelles del resto vigila sui nostri conti con grande attenzione, con il ministro dell’Economia che si è impegnato in prima persona nel rispettare gli impegni presi con l’Europa.

Ecco perché al momento non sembrerebbero esserci margini per uno stop all’innalzamento dell’età pensionabile a 67 anni a partire dal 2019, visto che il provvedimento porterebbe alla creazione di nuovo debito pubblico.

Anche altri punti facenti parte del famoso documento unitario recapitato dai sindacati al governo sono stati cestinati. Nella riforma infatti non dovrebbero trovare spazio la famosa pensione di garanzia per i giovani o nuovi provvedimenti in favore degli esodati.

Per quanto riguarda Opzione Donna invece si pensava che non ci sarebbero stati problemi a una sua proroga visto i costi contenuti. Le ultime notizie che arrivano da Palazzo Tesoro però non sono rassicuranti nel merito.

L’unica speranza al momento è che ci possa essere in extremis un ripensamento, visto che la riforma deve essere ancora presentata in maniera ufficiale. Con il Senato che in questa settimana è impegnato nel delicato voto sulla nuova legge elettorale, la Finanziaria approderà in Parlamento soltanto a inizio novembre.

Tempo per delle modifiche quindi ancora ci sarebbe, così come nelle commissioni ci potrebbero essere dei cambiamenti dell’ultimo minuto. La legge di Bilancio dovrebbe iniziare a essere votata in Senato il 22 novembre, con i sindacati che cercheranno in ogni modo di poter strappare qualche concessione in più al governo in questo lasso di tempo, ma senza il via libera da parte di chi gestisce i conti dello Stato ogni tentativo sarà inutile.

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