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USA 2016: ecco perché Donald Trump ha vinto
mercoledì 9 novembre 2016, di
Elezioni USA 2016: Donald Trump nuovo presidente degli Stati Uniti. Perché ha vinto Trump, battendo Hillary Clinton, candidata forte e favorita ai sondaggi? Ecco come ha fatto Trump a vincere: da chi lo ha votato ai suoi punti di forza, esaminiamo i motivi del successo del neo-presidente USA Donald Trump e perché lo abbiamo sottovalutato.
Nonostante le numerose gaffe che lo hanno reso un “candidato impresentabile”, le accuse di sessismo e abusi e le critiche persino da parte di Papa Francesco, la corsa alla Casa Bianca di Donald Trump è stata inarrestabile. Trump è il 45° presidente USA e con lui inizia una nuova era conservatrice dopo gli 8 anni di presidenza Obama. Perché Trump ha vinto?
Nelle ultime ore prima dell’apertura delle urne i sondaggi davano Trump come il candidato favorito: Hillary Clinton stava perdendo colpi, mentre Trump appariva saldamente in testa superando differenze sociali, geografiche e politiche.
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Il magnate newyorchese ha conservato le roccaforti repubblicane, ma ha conquistato a sorpresa anche gli elettori di Florida e Ohio, riuscendo a far propri Stati in cui era data per certa la vittoria di Clinton. Come è potuto accadere tutto ciò? Perché Trump, primo candidato alla Casa Bianca a non aver mai ricoperto incarichi pubblici né militari, è riuscito a battere la sfidante democratica che avrebbe riscritto la storia del Paese? Quali sono i motivi del successo di Donald Trump? Se anche voi vi state chiedendo perché ha vinto Trump e come ha fatto a vincere su Hillary Clinton, qui di seguito trovate la risposta definitiva ai vostri dubbi.
Perché Donald Trump ha vinto le elezioni USA 2016?
La Casa Bianca ha un nuovo inquilino: dopo due mandati di un presidente democratico, l’America torna a essere governata da un membro del Great Old Party. Come è potuto accadere? Donald Trump ha conquistato 266 dei 270 grandi elettori necessari per garantirsi la maggioranza e quindi l’elezione formale a presidente degli USA nella riunione del prossimo collegio elettorale a dicembre.
Il tycoon è riuscito ad accaparrarsi anche Stati democratici come Michigan, Pennsylvania e Wisconsin, ma soprattutto Florida e Ohio, vincendo il confronto definitivo sugli swing States. Un presidente decisamente fuori dagli schemi Donald Trump: un imprenditore milionario, un outsider lontano dalle dinamiche lobbiste e di potere in cui la Clinton sguazza benissimo; un presidente degli Stati Uniti che non ha mai avuto cariche politiche e non ha fatto il militare. Un candidato presidente che, malgrado le uscite infelici circa minoranze e immigrati e l’ostracismo di una parte del suo stesso partito, è arrivato al successo. Quali sono gli aspetti che spiegano perché Donald Trump ha vinto le presidenziali 2016? Analizziamo tutte le ragioni della vittoria del repubblicano nel dettaglio.
USA 2016: perché Trump ha vinto in Florida
La vittoria schiacciante di Trump in uno stato chiave come la Florida rappresenta il microcosmo di quello che è successo l’8 novembre a livello nazionale negli Stati Uniti. Qui Trump si è portato in vantaggio con 134mila voti in più rispetto alla Clinton, lasciando i democratici dietro di 1,4 punti percentuali.
In ogni angolo dello Stato Donald Trump ha ottenuto il punteggio più alto - dal profondo South Panhandle al sud-ovest della Florida - un bastione di bianchi della classe operaia e pensionati dal Midwest ha dato al tycoon la spinta decisiva.
Come ha fatto Trump a vincere anche negli Stati tendenzialmente di sinistra? Trump ha avuto dalla sua l’elettorato bianco della Florida, che costituisce il 64% delle liste elettorali ed è sempre stato la categoria di elettori più affidabili in termini di affluenza. I voti dei latinos a Miami-Dade e Orange County, invece, non sono bastati a Hillary Clinton per accaparrarsi la Florida.
La portata dei voti per Trump è storica in roccaforti democratiche come le contee di Broward, Miami-Dade e Palm Beach. Oltre al fatto che in Florida le liste elettorali dei bianchi, come abbiamo detto, sono più numerose rispetto a quelle di ispanici e neri, lo Stato con Miami è anche la mecca dei pensionati. I sondaggi hanno infatti rivelato che Trump è stato appoggiato dai cittadini più anziani. In Florida Obama aveva vinto due volte, ma in entrambi i casi ha potuto contare sull’appoggio delle minoranze, su cui questa volta Hillary non ha potuto fare tanto affidamento.
Elezioni USA 2016: i motivi del successo di Trump
Donald Trump in breve tempo è riuscito a conquistare la fiducia di milioni di americani: qual è il segreto del suo successo? Innanzitutto uno dei temi forti della sua campagna elettorale, l’opposizione all’establishment di Washington, gli ha permesso di accaparrarsi il voto dei cittadini americani frustrati e insoddisfatti dell’attuale governo federale.
L’outsider Trump è infatti in grado di riscuotere successo sui conservatori di ogni ceto, origine e provenienza: il magnate ha ottenuto il consenso dei cattolici, degli operai, degli agricoltori, degli anziani, degli evangelici, degli inservienti dei casinò, dei repubblicani “moderati” e di quelli “conservatori”.
Già alle primarie Trump, contro ogni previsione, era riuscito a vincere facilmente nel Nord-Est (New Hampshire), a Sud (South Carolina) e ora anche in uno Stato del West come il Nevada in cui tre elettori su quattro hanno spiegato di volere un “outsider” per mettere a posto le cose all’interno del Paese.
Un altro fattore che favorisce il successo di Trump è inoltre la mancanza di ostacoli: sebbene l’establishment repubblicano preferirebbe un candidato più moderato, i competitors di Trump non sono stati in grado di suscitare lo stesso fascino del magnate sui cittadini americani.
Elezioni USA 2016: chi ha appoggiato Trump
Trump aveva l’appoggio dei sostenitori più rabbiosi e fomentati, quelli che avrebbero incitato le persone per tutto il giorno per assicurarsi che avessero espresso il loro voto a favore del tycoon.
Ha poi potuto contare sull’appoggio della Working Class e dell’elettorato bianco: un po’ come accaduto in Gran Bretagna con la Brexit, Trump ha puntato su quegli Stati la cui economia si basa sulle fabbriche.
Durante le primarie in Michigan, ad esempio, Trump all’ombra della fabbrica Ford ha minacciato l’azienda che se avesse portato a termine il piano di trasferire la fabbrica in Messico avrebbe imposto una tassa del 35% su ogni auto fabbricata in territorio messicano e rispedita negli USA. Ha poi intimato anche a Apple di fermare la produzione di iPhone in Cina per trasferirla in America. Tutto ciò è stata musica per le orecchie degli operai amareggiati e impoveriti.
Nello spiegare i 5 motivi di successo di Donald Trump il regista americano Michael Moore ha parlato anche del cosiddetto "ultimo baluardo del furioso uomo bianco". Cosa significa? Trump ha potuto contare, in questa campagna elettorale, sull’elettorato bianco, più forte e affidabile delle minoranze e delle giovani donne a cui Hillary Clinton si è rivolta.
Moore ha spiegato che negli Stati Uniti l’Uomo Bianco, una rara specie in via di estinzione, ha temuto che l’era patriarcale con una donna alla Casa Bianca stesse arrivando alla fine. Parafrasando Moore:
Così, dopo otto anni di era Obama, potrà mai essere una donna a farla da padrone? E poi cosa succederà, che per i successivi 8 anni ci sarà un gay alla Casa Bianca? Poi toccherà ai transgender? Che piega potrebbe mai prendere l’America? Si finirà col riconoscere i diritti umani anche agli animali e un criceto guiderà il paese. Tutto questo deve finire.
Elezioni USA 2016: perché Trump ha successo
In ogni angolo del mondo si credeva che Hillary Clinton fosse più forte di Trump: il primo presidente donna della storia degli Stati Uniti, ex Senatrice dello Stato di New York ed ex Segretario di Stato contro un uomo che non ha mai ricoperto cariche pubbliche e non è mai stato nell’esercito. Anche i bookmakers scommettevano sulla vittoria di Clinton, soprattutto a causa delle uscite infelici di lui circa le minoranze e del fatto che molti membri del suo stesso partito fossero così ansiosi di “sconfessarlo”. Eppure i punti di forza di Trump e la sua strategia lo hanno reso un candidato da temere, molto più forte di quanto la gente possa pensare.
Da una parte, infatti, ci sono quelli che pensano che Trump sia più concentrato sull’appeal che sui problemi reali e che a lui non interessi davvero della politica. Dall’altra parte ci sono le persone che lo considerano ineleggibile a causa delle sue politiche assurde, come appunto l’idea di costruire un muro tra Stati Uniti e Messico e il divieto di ingresso agli immigrati musulmani.
Come leggiamo su un articolo pubblicato da The Atlantic, l’abilità più famosa di Trump è l’auto-promozione attraverso lo sproloquio, ma quella più sottovalutata è che è un “ruffiano”. Secondo il magazine americano, infatti, il magnate di New York sfrutta le paure e le debolezze della popolazione offrendole subito una magica soluzione.
Trump “non dirà la verità, ma le cose come stanno”, ovvero ciò che la gente vuole sentirsi dire. E anche se viene accusato di non avere seriamente a cuore il Paese e i suoi problemi, Trump, da business man quale è, lavora per obiettivi, e il suo obiettivo, ora come ora, è quello di vincere. Ce l’ha fatta, e nessuno, malgrado l’ostracismo degli stessi repubblicani e la pacatezza e l’intelligenza di Hillary Clinton, è riuscito a fermare la “furia devastante” del tycoon di New York.