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Trump: “dollaro troppo forte”. La valuta crolla, ma sale lo scetticismo sul presidente

giovedì 13 aprile 2017, di C. G.

Il dollaro statunitense continua a perdere terreno a causa di Donald Trump, ma le previsioni degli analisti non sembrano pesare troppo le ultime parole del presidente USA.

Nella giornata di ieri Trump ha criticato l’eccesso di forza del dollaro americano e la reazione del biglietto verde è stata inequivocabile: il dollaro ha perso ampio terreno contro l’Euro, tanto che attualmente il cambio EUR/USD sta viaggiando in ribasso di 0,20 punti percentuali (ultimo aggiornamento ore 11:40).

Trump si è addossato la colpa di questo “eccesso di potenza” del dollaro. Il problema, per Donald, è la grande fiducia riposta dagli americani nella sua presidenza e nel suo operato. Tutto ciò ha causato un estremo apprezzamento del dollaro che oggi appare più pericoloso che mai.

Si ricordi che immediatamente dopo la vittoria di Trump il dollaro statunitense è schizzato ai massimi di 13 anni e proprio tale rally è stato identificato come un segnale della fiducia riposta nel presidente e nelle possibilità di crescita dell’economia.

Questo rafforzamento del dollaro oggi pare eccessivo e secondo Trump andrà a ripercuotersi sulle stesse aziende statunitensi soprattutto quelle manifatturiere che non saranno in grado di competere con le europee e le giapponesi. Il dollaro forte renderà i beni statunitensi più costosi.

(Fonte: Facset e Cnn)

Dollaro crolla con le parole di Trump: la Cina

Secondo quanto affermato dal presidente Trump, insomma, l’eccessivo apprezzamento del dollaro potrebbe risultare negativo per le imprese statunitensi.

“È molto difficile competere quando hai un dollaro molto forte e gli altri paesi invece svalutano le proprie monete”,

ha affermato il presidente Trump.
Durante la campagna elettorale il tycoon ha spesso attaccato la Cina accusandola di essere una manipolatrice che ha messo in atto una costante e volontaria politica di svalutazione dello yuan per rendere i propri beni più economici e appetibili al resto del mondo, il tutto a discapito del dollaro statunitense. Il primo giorno della sua presidenza ha definito la Cina manipolatrice di valuta, mentre ad aprile ha definito il Dragone come il campione mondiale della svalutazione monetaria, semore ai danni del dollaro statunitense.

Ad oggi, però, il presidente Trump pare aver messo in atto una brusca e inaspettata inversione di tendenza. "Non solo manipolatori di valuta", ha affermato qualche giorno dopo l’incontro con il presidente cinese Xi. I due stanno tentando di lavorare insieme per fronteggiare la comune minaccia nordcoreana.

Trump e dollaro USA: cambio di strategia sulla Fed?

In poche parole per Trump il dollaro è troppo forte e la Cina non sta più manipolando la sua valuta, almeno non in modi che possano interferire con gli affari americani. Nel tentativo di addolcire i toni sul dollaro, Trump è sembrato più cauto anche nei confronti della Fed di Janet Yellen.

Proprio sul presidente della Federal Reserve Trump ha utilizzato toni nuovi e più concilianti. "Mi piace, la rispetto", ha affermato Trump sempre al Wall Street Journal. Solo qualche mese fa il presidente aveva intimato alla Jellen di vergognarsi del proprio operato e della scelta di mantenere i tassi di interesse così bassi. Ecco insomma quali sono state le parole di Trump che hanno causato una improvvisa battuta d’arresto per il dollaro USA.

Dollaro e Trump: le previsioni degli analisti

Secondo alcuni analisti tra cui Jim Rickards, editor della Strategic Intelligence e autore de “La guerra delle valute”, il crollo del dollaro dopo le parole di Trump durerà poco. Per l’esperto è ovvio che i mercati credano alle parole di Donald Trump essendo lui il presidente degli Stati Uniti. Rickards ha fatto comunque notare come il tyccon abbia spesso cambiato idea e si sia mostrato molto imprevedibile.

Secondo Lim Say Boon, chief investment officer della DBS Bank, investire sulla base delle parole di Trump non è una scelta azzeccata dato che il presidente è davvero in grado di cambiare idea nel giro di un secondo. Lim ha fatto notare come il dollaro si era già indebolito prima delle parole di Trump, il tutto a causa degli acquisti sullo yen, dei deludenti dati macro provenienti dagli USA e dal crollo dei rendimenti obbligazionari del Tesoro.

Secondo l’analista i commenti di Trump hanno la facoltà di influenzare il dollaro, ma solo nel breve periodo. Nonostante il crollo di ieri, insomma, il dollaro riuscirà a riprendersi molto presto.

Clicca qui per un’analisi tecnica sul cambio euro dollaro.

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