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Tori sul cambio Euro/Dollaro attenti, le buone notizie sono finite!

martedì 25 settembre 2012, di Federica Agostini

Traduciamo da Tradingfloor.com un post di Nick Beercoft, della Saxo Capital Market UK, da 30 anni operativo nel mondo del trading e dell’industria finanziaria. Secondo Beercoft, le "buone notizie" sull’Euro sono agli sgoccioli e il rally della moneta unica è ormai acqua passata; ma nonostante l’incertezza riguardo al futuro politico degli Stati Uniti, dice Beercoft, presto il Dollaro Americano si riconfermerà come solida valuta rifugio.

Tori sul EUR/USD, attenti!

Se siete rialzisti sul cambio Euro/Dollaro USA allora state attenti, tutte le buone notizie sono già in corso: Mario Draghi ha annunciato il suo piano salva-Euro, la Corte Costituzionale Tedesca non ha bloccato il fondo ESM, gli Olandesi hanno votato a favore dell’Euro e la Federal Reserve ha pronti migliaia di miliardi da sparare nell’economia statunitense.

Ecco spiegata la corsa dell’Euro contro il Dollaro, ma ad oggi, la realtà dei fatti sta facendo il suo ritorno sui mercati e l’indice IFO, per il quinto mese in calo, ne è la conferma.

Senza contare poi che la Grecia potrebbe aver bisogno di molto più tempo per raggiungere i target imposti sul bilancio e che il governo del Portogallo ha recentemente dovuto fare marcia indietro sulla cosiddetta "tassa sociale" che ha dato il via ad una serie di rivolte e manifestazioni senza precedenti contro i pacchetti di austerity.

La "periferia" dell’Eurozona va incontro ad una difficilissima stagione di pesanti misure di austerity, l’arrivo dell’inverno terrà qualche cittadino lontano dalle strade, sarà questa l’unica fortuna della classe politica!

Stati Uniti e l’incertezza elettorale

E poi ci sono gli Stati Uniti - che dire del tetro fiscal cliff? Per quanto riguarda le elezioni del 2012, si possono congetturare tutte le eventualità (Obama vince la Presidenza, ma non la Casa Bianca e perde il Senato; Romney vince, ma perde la Casa...etc., etc.) - delle possibilità, almeno sei possono dirsi realistiche e, comunque, porteranno ad un ingorgo di idee e fatti, a causa di un Congresso diviso, o di una carenza di incentivi fino a gennaio, ovvero fino alla fine del mandato del governo.

(Ad esempio: la presidenza di Obama con la Camera ed il Senato in mano ai Repubblicani, non sarebbe un grande incentivo alla collaborazione durante il periodo prima della chiusura del mandato di Obama)

Secondo me, soltanto la piena approvazione di una delle due parti al Congresso e alla Casa Bianca potrebbe ridare ai mercati la giusta calma, ma si tratta soltanto di una delle sei reali possibilità di cui parlavamo prima.

Ma l’incertezza e il ritardo potrebbero davvero essere una sfortuna per gli Stati Uniti e, quindi, per il Dollaro? Non è detto; sarebbero sicuramente motivi di malcontento per il risk market, ma il Dollaro si consoliderebbe in qualità di valuta rifugio.

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