Testamento biologico, cos’è, come si scrive e dove depositarlo

Isabella Policarpio

18/09/2019

30/07/2021 - 15:23

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Il testamento biologico reca la volontà di sottoporsi o meno ai trattamenti sanitari in caso di malattia e incapacità a comunicare. In questa guida vedremo come redigerlo correttamente e dove depositarlo affinché abbia valore legale.

Testamento biologico, cos’è, come si scrive e dove depositarlo

Il testamento biologico, chiamato anche dichiarazione anticipata di trattamento o più semplicemente biotestamento, è l’atto dispositivo con cui una persona esprime liberamente la volontà di sottoporsi oppure no ai trattamenti sanitari nel caso in cui non possa comunicare con l’esterno dopo l’insorgere di gravi malattie o incidenti.

Per raggiungere questo traguardo l’Italia ha impiegato molti anni di proteste e manifestazioni, fino 14 dicembre 2017, giorno in cui il Senato ha dato il via libera al testo, che è entrato ufficialmente in vigore il 31 gennaio del 2018, con non poche opposizioni. A partire da quella data, tutti i cittadini maggiorenni capaci d’intendere e volere possono disporre sulla continuazione o interruzione delle cure mediche.

Redigere il testamento biologico è semplice, come spiegheremo dettagliatamente, e può essere modificato e revocato in qualsiasi momento, anche oralmente. Tuttavia affinché abbia valore legale, e quindi sia attendibile, la legge impone precise regole di compilazione e l’autenticazione da parte del notaio o di un ufficiale comunale. In questa guida vedremo come procedere alla dichiarazione anticipata di trattamento senza incorrere in errori.

Testamento biologico, cosa prevede la legge in vigore

Da gennaio del 2018 è in vigore la legge sul biotestamento che permette ai cittadini maggiorenni di redigere le proprie volontà sui trattamenti sanitari in caso di futura impossibilità a comunicare il proprio pensiero.

Il testo approvato ha ad oggetto l’accanimento terapeutico e garantisce al paziente il diritto a rinunciare alle terapie sanitarie, o ad alcune di esse. Una volta redatto, il testamento biologico può essere ritirato o modificato in qualsiasi momento, anche in forma orale.

L’effetto della nuove legge è vincolare il medico, e tutto il personale sanitario alle volontà espresse nel testo, ciò anche nelle cliniche cattoliche; al medico tuttavia è lasciata la possibilità di dichiararsi obiettore di coscienza.

Il medico che interrompe le cure per volontà del testatario è esente da responsabilità civile e penale. Le dichiarazioni tuttavia sono considerate valide sul piano legale solo se redatte nelle forme e nei modi che andremo ad elencare, in caso contrario il testamento biologico si considera inefficace e il medico non potrà eseguire la volontà del paziente. Qui il testo integrale della legge sul biotestamento.

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Cosa deve contenere il testamento biologico?

Le dichiarazioni anticipate sul trattamento sanitario possono essere espresse in tre modalità:

  • scrittura a mano;
  • scrittura al computer;
  • videoregistrazione.

In ogni caso, per essere valido e utilizzabile, il testamento biologico deve contenere le informazioni necessarie a individuare con certezza il testatore, circoscrivere i trattamenti cui si è favorevoli e quelli che invece vengono rifiutati.

Oltre ai dati anagrafici (nome, cognome, anno e luogo di nascita, residenza e domicilio), il testatore deve anche indicare la propria preferenza sul consenso informato, quindi decidere se vuole essere tenuto al corrente del proprio stato di salute oppure no.

Invece per quanto riguarda gli specifici trattamenti medici dobbiamo fare delle precisazioni: la legge consente sia d’indicare i trattamenti in modo generico che in maniera più dettagliata. Quindi il testo potrà contenere ugualmente sia il generico rifiuto alla rianimazione piuttosto che alla respirazione meccanica in seguito a un arresto respiratorio.

Al testamento biologico possono essere allegati anche una serie di documenti non necessari. Tra questi la dichiarazione del medico curante di aver informato lo scrivente sulle possibili conseguenze della malattia e dei trattamenti necessari e le dichiarazioni post mortem, per esempio dove si vuole morire, se a casa o in ospedale, e come svolgere i funerali.

Scarica il modello per redigere correttamente le dichiarazioni di volontà anticipate per i trattamenti sanitari:

FAC-SIMILE Testamento biologico
Clicca qui per scaricare il pdf

Dove si deposita il testamento biologico?

Qualunque sia la modalità prescelta, il biotestamento è valido ed utilizzabile solo se acquista valore legale, quindi è necessario procedere alla sua autenticazione. Per farlo il testatario può scegliere una di queste modalità:

  • rivolgersi ad un notaio per l’autenticazione della scrittura privata o sottoscrizione del testo. Questa prestazione è in genere gratuita o soggetta ad una spesa esigua;
  • depositare le dichiarazioni presso i registri testamenti biologici istituiti presso gli uffici del Comune, prima però si consiglia di verificare se il proprio Comune di residenza abbia aperto uno sportello dedicato;
  • in Comune, accompagnati da un testimone ed eventualmente dal fiduciario. Qui un ufficiale comunale procederà ad autenticare la fotocopia del testamento in originale.

Se la persona non è nelle condizioni di redigere il testamento o di porre la firma autografa, potrà provvedere anche con una videoregistrazione o con una nota audio realizzata con qualsiasi strumento idoneo.

Testamento biologico, la banca dati nazionale

Una volta depositato e autenticato, il testamento biologico viene iscritto nella banca dati predisposta dal Ministero della Salute, la DAT, nella quale sono raccolte le copie delle dichiarazioni volontarie, eventuali e successivi aggiornamenti al biotestamento e la nomina e revoca del fiduciario. Le informazioni vengono trasmesse alle DAT dai Comuni, dai notai o dai Responsabili alle unità organizzative regionali, tramite modulo elettronico.

I dati raccolti vengono conservati per 10 anni a partire dalla data del decesso, sempre previo consenso del paziente, e ad essi potranno accedere tempestivamente sia il medico che il fiduciario, qualora nominato.

La figura del fiduciario

Più volte nel testo abbiamo parlato del fiduciario, adesso cerchiamo di capire chi è esattamente e quale ruolo svolge nel biotestamento. Il fiduciario è colui che prende decisioni per conto altrui quando quest’ultimo sia impossibilitato a farlo.

Come precedentemente anticipato, il testatore è libero di nominare un fiduciario, anche se non è necessario; la persona nominata avrà cura di rapportarsi con il medico curante e tutto il personale sanitario e accertarsi che le disposizioni contenute nel testamento siano rispettate.

Tuttavia se il contenuto delle dichiarazioni sono palesemente incongrue e non corrispondenti alle condizioni cliniche del paziente, i medici, i familiari e il fiduciario possono discostarsi dalla volontà espressa. Stessa cosa nel caso in cui siano state scoperte nuove terapie o tecniche medico-sanitarie che al momento della sottoscrizione del testamento era sconosciute al testatore.

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