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Tari: arriva il decreto "salva imprese"

lunedì 11 dicembre 2017, di Guendalina Grossi

Tari: il Governo ha quasi ultimato i lavori per il decreto “salva imprese”, che per tutelare le imprese e le attività commerciali medio-grandi prevede l’annullamento del pagamento della tassa sui rifiuti sui magazzini.

Potrebbe dunque terminare con questa iniziativa del Governo il problema legato al pagamento doppio della Tari per le imprese.

Arrivano importanti novità anche per i privati che, dopo la pubblicazione della circolare 1/DF del MEF, attendono ancora il rimborso della Tari.

Vediamo dunque tutte le novità previste dal decreto “salva imprese”.

Tari: il Governo ha pronta la bozza del decreto “salva imprese”

Dopo le problematiche sorte riguardanti il pagamento della Tari sui magazzini da parte delle imprese il Governo ha deciso di porre fine al problema che obbliga le aziende a pagare un importo aggiuntivo per lo smaltimento dei rifiuti speciali invece che solamente per i rifiuti assimilabili a quelli urbani.

È pronta dunque la bozza del decreto salva imprese che prevede che la Tari non venga più applicata ai magazzini delle imprese ma solo alle mense e ai locali di servizio, tutte aree che, secondo i canoni stabiliti dalla L. n. 147/2013, sono di per sé idonei a produrre rifiuti urbani assimilabili.

Il ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti ha infatti illustrato i dettagli del provvedimento che fissa i confini della tassa individuando “l’elenco delle attività e dei codici dei rifiuti che possono essere assimilati ai rifiuti urbani” e che quindi devono essere pagati dalle imprese.

Intanto continuano le problematiche relative al rimborso della Tari per i privati che ancora non hanno ricevuto il risarcimento della tassa sul servizio di gestione e smaltimento dei rifiuti.

Cerchiamo di capire insieme il perché del mancando risarcimento.

Tari: i rimborsi per i privati tardano ad arrivare, perché?

Con la circolare n. 1/DF pubblicata il 20 novembre 2017 il MEF ha comunicato ai privati il possibile rimborso della Tari a partire dal 2014.

Nella circolare infatti sono state spiegate le modalità per richiedere il rimborso per quei contribuenti che hanno riscontrato un errato computo della parte variabile della tassa sui rifiuti effettuata dal Comune o dal soggetto gestore del servizio di raccolta rifiuti.

Nonostante molte domande di rimborso siano state inviate dai contribuenti i risarcimenti tardano ad arrivare.

Il problema dei mancati rimborsi della Tari nasce dal fatto che non è chiaro come calcolarli e nemmeno come finanziarli.

I due problemi sono legati tra loro dal principio cardine della Tari poiché il suo gettito serve a finanziare il costo del servizio, e siccome la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti non possono essere coperti con fondi alternativi, gli euro rimborsati ai contribuenti colpiti dai calcoli illegittimi dovrebbero essere chiesti alla generalità degli utenti, compresi quelli da rimborsare.

I privati che hanno fatto domanda per il rimborso Tari dovranno quindi aspettare per riceverlo, ma in molti si domandano come si possa ovviare al problema.

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