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Roma, Questura nega piazza del Campidoglio ai 5 Stelle contro la Raggi

martedì 21 febbraio 2017, di Alessandro Cipolla

Non si è tenuta davanti al Campidoglio la manifestazione organizzata da Francesco Sanvitto e altri attivisti storici del Movimento 5 Stelle. La Questura di Roma non ha concesso l’autorizzazione per la piazza al sit-in di protesta contro il via libera del progetto del nuovo stadio.

Venerdì scorso a manifestare al Campidoglio sotto la scalinata del Comune erano stati alcuni sostenitori di Virginia Raggi, che hanno consegnato alla sindaca un cartellone a forma di cuore. Alcuni lavori invece impedirebbero la possibilità adesso per Sanvitto e i suoi di riunirsi presso la piazza.

La manifestazione di protesta contro l’ipotesi di via libera ai lavori per il nuovo stadio della Roma si è tenuta quindi poco distante, presso la piazza Madonna di Loreto nelle vicinanze di via dei Fori Imperiali.

Una decisione questa che ha provocato l’indignazione di Francesco Sanvitto, che pare non avere nessuna voglia di abbassare i toni della polemica interna sul tema dello stadio, andando contro anche alle parole di Beppe Grillo.

Niente Campidoglio per i 5 Stelle in polemica con la Raggi

Il divieto di utilizzare la piazza del Campidoglio, ha costretto quindi Francesco Sanvitto e gli altri attivisti del Movimento 5 Stelle romano a manifestare il proprio dissenso al via libera per il nuovo stadio della Roma presso piazza Madonna di Loreto.

Venerdì scorso invece era stato consentito al Campidoglio un sit-in simile ma questa volta a sostegno della sindaca Virginia Raggi. Secondo Sanvitto, la Questura di Roma avrebbe negato loro il permesso a manifestare in quanti sono presenti nell’area dei lavori. Ai sostenitori del primo cittadino invece era stato concesso l’utilizzo perché la richiesta sarebbe arrivata da alcuni dipendenti del Comune.

Motivi questi che sarebbero stati forniti dalla Questura ai grillini dissidenti che non convincono Francesco Sanvitto, che non risparmia ulteriori polemiche su come questa vicenda si è sviluppata.

La morale è che se porti i cuoricini ti danno la piazza importante, quella sopra, di fronte al Campidoglio, così la sindaca si può affacciare per il bagno di folla e le foto. Se invece porti una delibera scritta, frutto del lavoro del tavolo di urbanistica del tuo stesso Movimento, che può scompaginare i loro piani ti mandano nella piazza nascosta, così non ci vedranno.

Lo spostamento della manifestazione di protesta quindi non placa comunque le polemiche relative al nuovo stadio della Roma. La scorsa settimana era stato prima proprio lo stesso Sanvitto e poi la deputata Roberta Lombardi a schierarsi apertamente contro il progetto. L’intervento diretto di Beppe Grillo sulla questione quindi non pare aver gettato acqua sul fuoco.

La protesta di Sanvitto contro il nuovo stadio

Se da qualche giorno non si parla più a Roma di Raffaele Marra, Salvatore Romeo oppure di polizze assicurative, è il tema dello stadio comunque a tenere banco. La Raggi adesso è pressata dal club giallorosso e anche sotto il fuoco amico di una parte della base dei grillini romani.

Francesco Sanvitto è un architetto romano e storico membro del tavolo all’Urbanistica del Movimento 5 Stelle della capitale. Da sempre la sua posizione è stata di forte contrarietà al nuovo stadio della Roma situato nell’area di Tor di Valle.

Secondo Sanvitto, l’area non sarebbe adatta per ospitare l’impianto, essendo anche in aperto contrasto con il piano regolatore. L’architetto quindi è favorevole a costruire un nuovo stadio, ma in un’altra zona.

Dopo che la giunta Raggi ha accelerato per un accordo sullo stadio, ottenendo una ulteriore riduzione delle cubature del progetto, Sanvitto e altri attivisti contrari hanno minacciato anche di fare un esposto in Procura. La manifestazione che si è svolta quindi è stata per loro un ribadire fortemente il loro aperto dissenso.

Ma questo non è il solo problema per la Raggi in tema nuovo stadio. La Sovrintendenza ha infatti espresso il suo parere negativo sul progetto, decisione che pone un nuovo ostacolo su l’approvazione finale.

Ad oggi quindi sembrerebbe impossibile per il Campidoglio e la società giallorossa presentare tutte le carte necessarie per l’ultima conferenza dei servizi in programma il 3 marzo. Se non si otterrà una nuova proroga quindi addio nuovo stadio.

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