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Riforma scuola: formazione per sostegno obbligatoria per docenti, dirigenti e personale ATA
giovedì 16 febbraio 2017, di
Nell’ambito della riforma della scuola - la cosiddetta Buona Scuola - è prevista anche la riforma del sostegno con lo scopo di favorire l’inclusione degli studenti con disabilità nel sistema scolastico italiano.
In tal senso i decreti attuativi della legge 107/15 dedicano uno specifico articolo (articolo 15 - “Formazione in servizio del personale della scuola”) all’aspetto relativo alla formazione per il sostegno che diventa obbligatoria non solo per i docenti di sostegno, ma anche per i docenti curricolari, per i dirigenti scolastici e per il personale ATA.
La notizia arriva dopo che Valeria Fedeli, ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, ha esposto le sue linee programmatiche, tra le quali sono stati resi noti anche i decreti attuativi della legge 107/15, in modo sintetico, ma punto per punto.
La riforma, che stabilisce anche un nuovo iter per diventare insegnanti di sostegno, prevede anche un decreto legislativo - trasmesso al Parlamento con atto n. 378 - che rende la formazione per il sostegno obbligatoria per tutti i docenti (senza distinzione fra curricolari e di sostegno), inserendo misure specifiche per favorire l’inclusione degli studenti con disabilità.
Inoltre, il decreto stabilisce anche che sarà prevista una formazione ad hoc per ogni disabilità, con una formazione specifica per ognuna di essa.
Vediamo nel dettaglio cosa prevede il decreto attuativo in merito alla formazione obbligatoria di docenti, dirigenti scolastici e personale ATA per il sostegno.
Riforma scuola, formazione obbligatoria: novità per i docenti
Secondo quanto stabilito dal decreto attuativo, dunque, la formazione per il sostegno non è più una prerogativa solo dell’insegnante di sostegno, ma viene estesa anche agli insegnanti curricolari per raggiungere gli obiettivi di inclusione alla cui realizzazione contribuisce anche il Piano nazionale di formazione dei docenti.
Il suddetto piano, infatti, definisce quali sono le priorità in ambito di formazione del personale docente e tra queste vi è l’inclusione, che deve essere considerata una “modalità quotidiana di gestione delle classi”.
La volontà che c’è dietro al decreto legislativo è quella di far sì che vi sia una “presa in carico” dello studente affetto da disabilità da parte di tutti i docenti e non solo dell’insegnante di sostegno, nell’ottica della creazione di una “comunità educante” per realizzare una inclusione effettiva.
Proprio per questo motivo sono previsti degli interventi formativi che siano mirati, specifici e modulari, che tengano anche conto dei livelli di partenza di chi accede alla formazione.
Il Piano nazionale di formazione dei docenti deve essere realizzato nel Piano d’Istituto e nel Piano di ambito e anche le attività di formazione per il sostegno devono essere riportate nel Piano d’Istituto, rivolgendole prima di tutto agli insegnanti che hanno classi con studenti portatori di disabilità.
Secondo il decreto, non è previsto un numero di ore di formazione obbligatoria perché l’attenzione deve essere rivolta ai contenuti del percorso di formazione.
Riforma scuola, formazione obbligatoria: novità per i dirigenti scolastici e per il personale ATA
Come abbiamo anticipato, la formazione obbligatoria sarà rivolta anche al personale ATA e ai dirigenti scolastici, proprio per assicurare che l’inclusione avvenga sotto ogni punto di vista.
Il personale ATA - il personale amministrativo, tecnico e ausiliario - sarà obbligato a partecipare periodicamente alle iniziative formative “in coerenza con i profili professionali, le competenze sugli aspetti organizzativi, educativo-relazionali, sull’assistenza di base, in relazione all’inclusione scolastica”.
Il Piano di formazione dei docenti, quindi, rende note anche le azioni formative indirizzate al personale ATA.
Inoltre il Miur ha pubblicato a dicembre scorso il Piano di Formazione per il personale ATA 2016/17 che è annuale. Questo piano fornisce spunti sulle possibili tematiche dei corsi e azioni specifiche per i vari profili.
Le tematiche trattate nei corsi possono riguardare l’accoglienza, la vigilanza e la comunicazione; la partecipazione alla gestione dell’emergenza e del primo soccorso; l’assistenza agli alunni con disabilità.
Anche i dirigenti scolastici dovranno sottoporsi ad un periodo di formazione, che non riguarderà solo l’inclusione, ma diversi aspetti, soprattutto per quei dirigenti neo assunti e in servizio dall’anno scolastico 2016/17.
A tal proposito, sempre lo scorso dicembre, il Miur ha pubblicato il Piano di formazione apposito per i dirigenti scolastici e anche questo indica le possibili tematiche dei corsi di formazione.
Gli obiettivi del Miur in relazione alla inclusione sembrano essere quelli di offrire una formazione che permetta di affrontare nel migliore dei modi la tematica, garantendo una manovra inclusiva che riguardi tutti i soggetti del comparto scuola.
Riforma scuola, formazione obbligatoria: formazione specifica per ogni disabilità
La delega sul sostegno alla legge 107/15, inoltre, introduce novità anche sul fatto che sarà prevista una formazione specifica per i docenti di sostegno sulle singole disabilità, con interventi formativi specifici.
Questo perché le disabilità non sono monolite e ognuna di esse ha bisogno di essere trattata in modo specifico.
L’intenzione è anche di lavorare per offrire una maggiore continuità del percorso di sostegno.
Il decreto è pensato per andare in questa direzione, in modo da rendere le scuole italiane ancora più inclusive.
L’Italia, infatti, è un paese all’avanguardia in tal senso, ma l’obiettivo è quello di migliorare ancora di più e realizzare una scuola inclusiva a 360 gradi.