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Quirinale: partite le votazioni. Nuove elezioni in vista? Commenti dall’estero
giovedì 18 aprile 2013, di
Le elezioni presidenziali iniziate oggi in Italia rappresenteranno l’indicazione più grande della possibilità che il paese ha di tornare alle urne, in quanto un mancato accordo per il prossimo presidente potrebbe solo cementare ulteriormente la situazione di stallo politico.
Convergenza di opinioni?
Proprio ieri, il leader del centrosinistra Pier Luigi Bersani ha proposto l’ex presidente del Senato Franco Marini come candidato alla presidenza. Marini è sostenuto anche dal capo dell’alleanza di centro-destra Silvio Berlusconi e dal primo ministro uscente Mario Monti, in una dimostrazione di consenso tra i gruppi politici che non è mai stata vista nel corso degli ultimi mesi.
I legislatori italiani hanno cominciato a votare questa mattina per il successore del presidente Giorgio Napolitano, il cui mandato scade il 15 maggio.
"Marini è il candidato più in grado di attrarre un ampio sostegno", ha detto Bersani in una riunione di parlamentari del suo Partito Democratico (PD) ieri. "Lui è legato a questioni sociali e del lavoro, ed è uno di quelli che hanno costruito il centro-sinistra", ha aggiunto.
Martedì scorso, Monti e Bersani hanno detto di volere un candidato capace di rappresentare "la massima convergenza possibile di opinioni tra le forze politiche sulla scelta di un candidato autorevole in grado di rappresentare l’unità nazionale".
Marini, tuttavia, non è senza detrattori, con una grande opposizione proveniente dall’interno dello stesso schieramento del PD di Bersani, più precisamente dal popolare sindaco di Firenze, Matteo Renzi. La forte influenza di Renzi su colleghi di partito potrebbe contribuire a prevenire una vittoria di Marini. Mercoledì scorso, Renzi ha detto al quotidiano La Stampa, "Noi ci opponiamo a questa scelta. I nostri parlamentari non voteranno per lui".
Nel frattempo, l’anti-establishment Movimento Cinque Stelle guidato dal comico e politico Beppe Grillo, ha detto che invece avrebbe sostenuto al voto un noto giornalista investigativo italiano.
L’ex primo ministro e presidente della Commissione europea Romano Prodi sembrava essere uno dei favoriti per il posto all’inizio di questa settimana. Ma martedì, Berlusconi ha escluso la possibilità di votare per lui. Altri potenziali candidati sono gli ex premier Giuliano Amato e Massimo D’Alema e l’ex Commissario UE Emma Bonino.
Nuove elezioni in vista?
Per vincere le elezioni presidenziali, i candidati devono ottenere una maggioranza dei due terzi dei 1.007 elettori dalle camere combinate del parlamento. Se non si riesce a raggiungere ciò nei primi tre turni di votazione, può essere indetto un ulteriore ciclo in cui sarà sufficiente una maggioranza semplice.
Tuttavia, far sì che gruppi politici disparati in Italia si accordino su qualcosa si è mostrato un compito abbastanza difficile nel corso degli ultimi mesi, da quando le elezioni di febbraio non sono riuscite a dare la maggioranza assoluta ad alcun partito politico.
"Una volta insediatosi, il nuovo presidente probabilmente cercherà di ripristinare i colloqui tra i principali partiti per formare un nuovo governo," ha detto in una nota mercoledì Emily Nicol, economista di Daiwa Capital Markets.
"Ma, data l’attuale situazione di stallo politico, continuiamo a credere che il nuovo presidente sarà alla fine costretto a sciogliere il parlamento, nel qual caso si potrebbero avere nuove elezioni già a partire da metà luglio (considerando un periodo necessario di 45 giorni tra lo scioglimento e le elezioni)", ha aggiunto.
| Traduzione italiana a cura di Erika Di Dio. Fonte: Cnbc |