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Pensione integrativa: si può destinare il TFR ai fondi pensione?

domenica 16 giugno 2013, di Valentina Pennacchio

Dalla relazione annuale Covip (Commissione di vigilanza sui fondi pensione) emerge che 1 milione e 200mila (ovvero 1/5 degli iscritti) hanno sospeso i versamenti nei fondi pensione, 100mila in più rispetto all’anno passato e 500mila in più rispetto agli ultimi 5 anni.

Eppure, secondo il Covip, la pensione integrativa potrebbe rappresentare un punto di riferimento di un sistema di welfare allargato perché ha retto bene alla crisi finanziaria.

Gli iscritti ai fondi di pensione integrativa registrano un buon trend, al contrario dei versamenti: +5,3% rispetto al 2011, mentre si registra -1,2% degli iscritti ai fondi contrattuali. I fondi più apprezzati dai risparmiatori sono stati i Pip, oggetto di un vero boom: +22,4%.

Dalla relazione Covip emerge anche un’ottima performance in termini di rendimento dei fondi pensione: tra l’8,2% dei fondi di categoria e il 9,1% dei fondi aperti, sempre superiore alla rivalutazione del Tfr (2,9%).

Da qui emerge un quesito diffuso: si può destinare il TFR ai fondi pensione? La risposta è affermativa e, secondo alcuni, si tratta di una manovra anche piuttosto conveniente per il contribuente, ecco perché.

Destinare il TFR ai fondi pensione: conviene?

Ai microfoni di Radio24 Marco Lo Conte del Sole24Ore ha spiegato come sia possibile destinare il TFR ai fondi pensione e come risulti essere conveniente, visto che:

“In termini di rendimenti, negli ultimi anni e nonostante la crisi, i fondi pensione hanno generato montanti maggiori rispetto a quelli in azienda”.

Inoltre, prosegue Lo Conte: “Hanno offerto, proprio in caso di crisi, una maggiore duttilità in caso di necessità”. In termini pratici:

“Sia il TFR in azienda che il fondo pensione offrono la possibilità di ottenere anticipazione per acquisto, ristrutturazione prima casa e spese sanitarie. I fondi pensione, in più, danno la possibilità, entro il 30% del montante accumulato, di anticipare del denaro a costo zero, anzi con un vantaggio in caso di restituzione al fondo pensione: il vantaggio di poter dedurre fiscalmente questi versamenti”.

Il parere di Lo Conte è condiviso da molti. La convenienza di destinare il TFR ai fondi pensione è emersa anche durante l’edizione 2013 della Giornata Nazionale della Previdenza, soprattutto sotto tre profili:

  • profilo fiscale. Sotto questo punto di vista si tratta di una manovra conveniente grazie ad una tassazione più favorevole: se il TFR si lascia in azienda sarà sottoposto a tassazione separata, al contrario subirà una tassazione tra il 15% e il 9%. In particolare, la normativa prevede che dopo i primi 15 anni di appartenenza al sistema FPC, l’aliquota del 15% si riduca dello 0,30% per ogni anno successivo fino ad un massimo del 6%. Il vantaggio è proporzionale al livello di reddito e agli anni di permanenza. A titolo di esempio:

Supponiamo un reddito di 25.000 € lordi, l’investimento del TFR nei fondi pensione produrrà un montante del 18% in più rispetto a quello che si avrebbe lasciandolo in azienda; sui redditi da 34.000 € e da 50.000 € (sempre lordi) l’incasso sarebbe, rispettivamente, del 21% e del 24,4% in più. L’inflazione supposta è pari al 2% (rivalutazione netta del TFR pari all’1%);

  • profilo della flessibilità. In tal senso l’investimento del TFR nei fondi pensione garantisce maggiori opportunità per il contribuente visto che in azienda l’anticipazione può essere chiesta, in genere, solo una volta e dopo almeno 8 anni nella misura massima del 70% per i seguenti motivi: sanitari, acquisto o ristrutturazione ordinaria o straordinaria della prima casa per se e per i propri figli, nonchè per congedi parentali; nei fondi pensione l’anticipazione, pari al 75%, può essere richiesta in qualsiasi momento per motivi sanitari e più volte nel corso dell’attività lavorativa purchè non venga superata detta soglia del 75%;
  • profilo della redditività. Investire il TFR nei fondi pensione consente di avere rendimenti più elevati, ovviamente in funzione del fondo scelto per investire e dell’abilità dei gestori.

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