In alcuni casi specifici agli uomini è concesso l’accesso alla pensione di vecchiaia con 6 anni di anticipo.
Per chi è titolare di assegno ordinario di invalidità anticipare la pensione non è possibile perché il beneficio consente solo ed esclusivamente l’accesso, al compimento dell’età anagrafica prevista, alla pensione di vecchiaia. Ma in presenza di invalidità pari o superiore all’80% la pensione può essere anticipata a 56 anni per le donne e a 61 anni per gli uomini.
Rispondiamo ad un lettore di Money.it che ci scrive:
“Buongiorno percepisco assegno io e ho un invalidità del 80 per cento e 58 anni vorrei sapere gentilmente a che età posso andare in pensione con la vecchiaia.”
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Pensione di vecchiaia 6 anni prima
Solo per i dipendenti del settore privato è prevista la possibilità di anticipare la pensione di vecchiaia in caso di invalidità certificata con percentuale pari o superiore all’80%.
Si tratta, come facilmente intuibile, di una misura dedicata ai disabili per permettere loro un certo anticipo sulla pensione di vecchiaia, ma sempre di pensione di vecchiaia si tratta e proprio per questo la misura è accessibile ai titolari di assegno ordinario di invalidità.
Si tratta della pensione di vecchiaia anticipata, una misura che è preclusa ai dipendenti del pubblico impiego e ai lavoratori autonomi, e permette l’accesso con soli 20 anni di contributi agli uomini a 61 anni e alle donne a 56 anni. Per tutti è necessaria una finestra di attesa, dal raggiungimento dei requisiti, di 12 mesi per la decorrenza della pensione e, di fatto, è corrisposta a partire dai 62 anni agli uomini e dai 57 anni alle donne.
Nel suo caso se ha maturato almeno 20 anni di contributi da lavoro nel settore privato, al compimento dei 61 anni può iniziare le pratiche per questa misura. Dovrà sottoporsi a nuova visita medica presso commissione INPS che dovrà certificare l’invalidità pensionabile (visto che il solo riconoscimento dell’invalidità civile non basta) prima di poter accedere.
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