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Outlook 2019: 5 cose che caratterizzeranno il prossimo anno
mercoledì 19 dicembre 2018, di
Mancano ormai pochi giorni alla fine del 2018, caratterizzato dall’alta volatilità e da numerosi temi rilevanti. All’approssimarsi del 2019, il principale indice azionario statunitense, l’S&P 500, dopo aver iniziato quest’anno con forti rialzi e aver subito un successivo cambio di rotta, si appresta a chiudere in territorio negativo del 3,89%.
Per quanto riguarda invece gli altri due maggiori listini a stelle e strisce, il Nasdaq è quello che è andato meglio, con il suo -0,75%, mentre il Dow Jones ha lasciato sul terreno il 3,34%.
Guardando al di fuori dell’America, l’Eurostoxx50 ha perso il 12,88%, mentre il britannico FTSE 100 ha segnato un -12%. Per quest’ultimo pesano i timori sulla Brexit, che favorisce il clima di incertezza.
L’UE deve fare i conti con il pericolo di aumento nelle forze euroscettiche nelle prossime elezioni di maggio 2019. Inoltre pesano altri timori interni all’Unione, come ad esempio le tensioni tra Roma e Bruxelles, i gilet gialli in Francia e un rallentamento generalizzato nella crescita che si è osservato durante questo 2018.
In Cina invece, l’Hang Seng ha perso il 13,55% del suo valore durante l’anno, a causa della guerra commerciale con gli Usa e del rallentamento avuto dalla superpotenza asiatica. Tali perdite sono state arginate dal forte deprezzamento del Renminbi voluto dalla People’s Bank of China per contrastare le pressioni dei dazi.
Sul fronte obbligazionario, la curva dei tassi americana si sta appiattendo e il rendimento del decennale statunitense che si attesta al 2,816%. Durante quest’anno, le quotazioni della carta americana si sono deprezzate del 2,42%.
Dal punto di vista delle valute, il dollaro Usa è stato il principale player mercato forex. L’apprezzamento del biglietto verde è dovuto al progredire del processo di normalizzazione monetaria portato avanti dalla Federal Reserve.
La moneta americana potrebbe però essere penalizzata nel prossimo anno, a causa dei differenziali di crescita a stelle e strisce che si affievoliscono, dall’elevato debito pubblico e al deficit delle partite correnti.
In questo quadro, Karen Ward, Chief Market Strategist EMEA di J.P. Morgan Asset Management sostiene che i principali temi che i grandi investitori terranno sott’occhio sono:
- La sostanziale impossibilità da parte degli Stati Uniti di mantenere la medesima sovraperformance della crescita economica avuta nel 2018 anche nel 2019. Questo a causa dell’attenuazione dell’entusiasmo sui tagli fiscali voluti dall’amministrazione Trump. Secondo la Chief Market Strategist EMEA “Gli stimoli fiscali si ridurranno prevedibilmente nei prossimi trimestri e la crescita del PIL statunitense complessivo è destinata a scendere a meno del 2% entro la ine del 2019”. A livello globale, lo sviluppo delle principali economie è destinato a rallentare, a causa del “sostanzialmente a causa della dell’approccio più ostile di Washington agli scambi commerciali”. Inoltre si è assistito ad una diminuzione nelle assunzioni e un ritardo negli investimenti nelle aziende del mondo.
- Un altro fattore da considerare è dato dal raffreddamento nella crescita degli utili societari. Gli investitori tenderanno infatti a spostarsi verso i titoli ad alta qualità e capitalizzazione appartenenti a settori difensivi, aumentando la diversificazione regionale in modo tale da ridurre il rischio.
- A catalizzare l’attenzione degli operatori saranno anche le prossime mosse della Federal Reserve. Le future decisioni adottate dall’istituto tenderanno infatti a seguire l’andamento dell’economia. Ciò significa che una crescita meno sostenuta renderà improbabile assistere a importanti aumenti dei tassi nella seconda metà del 2019. In Europa invece “una crescita più lenta potrebbe ostacolare i tentativi della Banca Centrale Europea di normalizzare la politica”. Secondo l’esperta di J.P. Morgan, le condizioni monetarie resteranno piuttosto accomodanti.
- Un fattore da seguire sarà quello della Brexit. Se si dovesse risolvere l’attuale situazione di stallo, l’economia ne potrebbe beneficiare, ma la situazione per il prossimo anno del comparto dei bond governativi e dell’azionario inglese sarà problematica.
- “Muoversi nell’arco di un ciclo di mercato è un po’come viaggiare in aereo. I momenti pericolosi, quelli in cui è veramente necessario non sbagliare, sono il decollo e l’atterraggio. Gli investitori devono prestare maggiore attenzione ai comandi e non lasciarsi distrarre dalle consuete turbolenze mentre si attraversano le nuvole” chiosa Karen Ward.