Obbligazioni: opportunità nella parte del credito corporate

Alessio Trappolini

22 Luglio 2019 - 17:17

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Andrea Iannelli, Investment Director Fixed Income, Fidelity International ha condiviso con Money.it le sue considerazioni sulle opportunità che possono esistere nel mondo del credito

Obbligazioni: opportunità nella parte del credito corporate

Giovedì parlerà il governatore della Banca centrale europea, Mario Draghi, dal qual il mercato si aspetta un atteggiamento accomodante prima di lasciare la cabina di regia dell’Eurotower al successore designato, ossia l’attuale direttrice del IMF Christine Lagarde.

Nel frattempo lo spread BTP-Bund si è assestato a 200 punti base, creando condizioni più favorevoli rispetto al recente passato sia per lo Stato che le società che intendono finanziarsi sul mercato del debito. Questa situazione di calma apparente potrà durare è solo una momentanea fase di assestamento? Quali opportunità possono esser colte? Lo abbiamo chiesto ad Andrea Iannelli, Investment Director Fixed Income, Fidelity International.

Il calo spread crea ambiente favorevole per nuove emissioni obbligazionarie. Fra le ultime emissioni di aziende italiane e titoli di avete visto opportunità?

Il giro di boa delle banche centrali globali ha spinto al ribasso i rendimenti di tutto il panorama obbligazionario tanto che oggi gli asset con rendimento negativo sono pari a oltre 12.000 miliardi di dollari. Il Btp, che a inizio anno aveva sottoperformato le altre obbligazioni governative periferiche recentemente ha recuperato un po’ del terreno perduto, sia grazie al forte segnale da parte della BCE che un nuovo QE potrebbe essere avviato, sia perché l’Italia ha evitato la procedura di infrazione da parte dell’UE. Per gli emittenti questo è un ambiente sicuramente favorevole in quanto hanno la possibilità di finanziarsi a tassi piuttosto bassi. Oggi il decennale italiano ha un rendimento pari all’1,57%, ai minimi da quasi due anni. Dal punto di vista dell’investitore rimangono opportunità nella parte del credito corporate - europeo e italiano - piuttosto che su quello governativo. Gli emittenti corporate e le banche hanno, infatti, fatto importanti passi avanti in termini di deleveraging, il quadro rimane favorevole e costruttivo, complice una BCE che rimane estremamente cauta, e le valutazioni offrono ancora spazio per generare ritorni interessanti.

Calo spread è temporaneo o può rimanere su livelli bassi da qui a fine anno?

Per i prossimi due o tre mesi ci aspettiamo uno spread abbastanza stabile in quanto non sembrano esserci rischi su un orizzonte di breve termine, a patto che la BCE continui a rimanere accomodante. Guardando all’autunno, preferiamo rimanere un po’ più cauti in quanto tornerà sul radar degli investitori il tema del Bilancio per il 2020, con le negoziazioni che saranno tutt’altro che semplici. Si prospetta, infatti, la possibilità che il Governo italiano, complice il fatto che non ci sia volatilità sui mercati, si possa sentire incoraggiato ad avere un approccio meno collaborativo nei confronti delle autorità europei.

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