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Legge 104 e pensione: l’errore nella legge di Stabilità crea problemi a chi assiste parenti disabili

venerdì 7 marzo 2014, di Valentina Brazioli

Legge 104 e pensione: una controversia che va avanti ormai da mesi, della quale abbiamo parlato molte volte, ma che speravamo essersi risolta con la definitiva approvazione della legge di Stabilità. Ma le novità degli ultimi giorni stanno allarmando non poco tutti i diretti interessati.

Permessi legge 104 e pensione: il nodo della riforma Fornero

Facendo innanzitutto un brevissimo passo indietro, dobbiamo ricordare che la problematica ha origine proprio con la celebre riforma pensionistica targata Elsa Fornero, ex ministro del Welfare. Nel 2012, infatti, il suo tentativo di stringere i cordoni della borsa previdenziale nostrana forse riuscì nel tentativo di allinearci a più rigorosi standard europei, ma non tenne conto di alcune peculiarità tutte italiane: dai donatori di sangue fino a chi usufruisce dei permessi previsti dalla legge 104. In questo caso il problema nasce con l’istituto della “pensione anticipata”, appositamente pensato per evitare che i cosiddetti “lavoratori precoci” si trovassero imbrigliati nelle maglie del nuovo sistema previdenziale. A conti fatti, però, chi avesse richiesto la pensione anticipata prima di aver compiuto i 62 anni, avrebbe subito una penalizzazione sull’assegno pensionistico pari all’1% per i primi due anni di anticipo e al 2% per ogni anno successivo rispetto ai primi 2.

Pensione anticipata e legge 104: il problema dei contributi figurativi

Il problema, però, non è tanto la decurtazione in sé, quanto le condizioni previste per evitarla, ovvero disporre di un’anzianità contributiva (maturata entro il 2017) derivante da:

Prestazione effettiva di lavoro, includendo i periodi di astensione obbligatoria per maternità, per l’assolvimento degli obblighi di leva, per infortunio, per malattia e di cassa integrazione guadagni ordinaria.

Un elenco dettagliatissimo nel quale spicca l’assenza dei permessi e congedi legati alla legge 104, pensati appositamente per consentire ai parenti di persone disabili di potersene prendere cura.

Le proposte parlamentari e la legge di Stabilità

Una questione non di poco conto, quindi, tale da scatenare significative battaglie parlamentari dall’andamento non sempre lineare. Il sospirato lieto fine sembrava essere arrivato finalmente con la definitiva approvazione di un emendamento a prima firma della senatrice democratica Maria Grazia Gatti, divenuto norma dello Stato con l’entrata in vigore della legge di Stabilità.

L’errore nell’emendamento

Tutto risolto quindi? Purtroppo no, perché l’attuale legge contiene un errore di forma che sta mettendo nuovamente in discussione l’intera questione. Leggiamo infatti:

I congedi e i permessi concessi ai sensi dell’articolo 33 della legge 5 febbraio 1992, n. 104

Mentre invece i suddetti congedi sono previsti dall’art. 42 del dl 151/2001. Un’inesattezza che, secondo quanto denunciato da Superabile, il contact center di Inail dedicato alla disabilità, sta creando non pochi problemi ai lavoratori con la 104, mettendo in discussione il loro diritto a godere della pensione anticipata.

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