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La Germania non abbandonerà mai l’euro. Quali alternative restano?

mercoledì 19 giugno 2013, di Erika Di Dio

Da mesi ormai si parla di una probabile uscita di qualche membro dell’eurozona dall’euro stesso, che sia la Grecia, l’Italia, Cipro o anche la Germania. Ma alla domanda reale: la Germania potrà uscire mai dall’euro, la risposta deve essere incontrovertibilmente no. La Germania non potrà mai uscire dall’euro proprio per la sua esposizione irreversibile sull’Europa.

L’esposizione della Germania

Lo vediamo da questo grafico e lo leggiamo in un interessante articolo de Ilsole 24 ore, in cui Filippo Lanza, gestore di HI Numen Credit Fund, calcola che in totale l’esposizione della Germania sui paesi periferici è pari a circa 750 miliardi di euro, raggiunti tramite:

  • i vari piani di salvataggio effettuati dalla Germania negli ultimi due anni e che coinvolgono Spagna, Cipro, Grecia, Portogallo e Irlanda;
  • lo squilibrio del sistema Target2 (sistema di pagamenti interbancario per l’elaborazione in tempo reale dei bonifici transfrontalieri in tutta l’Unione europea):
  • infine, la quota che detiene la Bundesbank per il piano di riacquisti di titoli europei della Bce e del meccanismo Ela (Emergency Liquidity Assistance), ossia una misura che permette alle singole banche centrali nazionali di erogare in circostanze eccezionali una fornitura di liquidità ad un istituto bancario temporaneamente non in grado di accedere ad altri canali per il proprio rifinanziamento.

A tal proposito spiega Lanza,

Del resto, al di là delle schermaglie, Berlino ha sempre votato, con larghe maggioranze, in favore delle soluzioni proposte alle diverse problematiche emerse in Europa e i due membri più critici, Juergen Stark e Axel Weber, sono stati di fatto allontanati dalla Bce per essere rimpiazzati con figure più "allineate" come Joerg Asmussen e Jens Weidmann.

Convergenza Italia-Germania

Per quanto riguarda il discorso della convergenza tra l’Italia e la Germania e come si possa raggiungere tale obiettivo, rimane un grande punto interrogativo. A riguardo, Lanza propone due alternative:

  • o Roma dovrà avvicinarsi sempre di più a Berlino, iniziano pian piano a somigliarvi e in questo caso parla di "convergenza buona",
  • o altrimenti, scatta lo scenario della "convergenza critica", ossia il contrario e su questo conclude, "La sensazione è che con l’impianto costruito non senza fatica dalla Bce di Mario Draghi, che offre aiuto ai Paesi in difficoltà con il debito in cambio di riforme strutturali, si stia andando nella direzione giusta".

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