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Germania in difficoltà? Bundesbank taglia le previsioni di crescita

venerdì 7 giugno 2013, di Nadia Fusar Poli

La Bundesbank ha tagliato le previsioni di crescita per la Germania. La locomotiva d’Europa sta cominciando a frenare la propria corsa? La Banca centrale tedesca prevede che l’economia del Paese crescerà dello 0,3% quest’anno, rispetto ad una previsione iniziale dello 0,4%. Nel 2014 si stima una crescita dell’1,5%, inferiore alla previsione precedente dell’1,9%. La Bundesbank ha suggerito che il peggio potrebbe essere ormai alle spalle: l’economia di Eurolandia sembra stia toccando il fondo. Permangono tuttavia problemi strutturali che ostacolano un rapido miglioramento e potrebbero comportare "un grande sforzo per l’economia tedesca".

La Germania, economia tradizionalmente basata sulle esportazioni, si sta concentrando sulla domanda interna per sostenere la crescita, considerato che la zona euro, verso cui la Germania dirige il 40 per cento delle proprie esportazioni, è in recessione. Le imprese tedesche stanno guardando alla Cina e ad altri paesi non europei come mercati alternativi per incrementare le vendite. Dati commerciali non rettificati hanno mostrato che le esportazioni verso i paesi extra-europei sono aumentate del 13,6 per cento su base annua nel mese di aprile, mentre le esportazioni verso la zona euro sono cresciute solo del 4,3 per cento.

L’economia tedesca, mentre molte altre economie europee annaspavano, ha dimostrato una buona tenuta durante la crisi, ma si è contratta alla fine dell’anno scorso - investimenti deboli, calo delle esportazioni, un generale contesto recessivo unitamente al rallentamento dell’economia globale, tra i fattori determinanti - riuscendo con qualche difficoltà ad evitare una recessione all’inizio di quest’anno.

L’ultimo taglio delle previsioni di crescita era "dovuto principalmente alla revisione al ribasso per quanto riguarda l’ambiente esterno", ha sottolineato la Bundesbank. Ma la banca centrale ha aggiunto che si aspetta una ripresa entro la fine dell’anno, sostenuta da un mercato del lavoro relativamente robusto, da un forte aumento dei salari e da un allentamento dell’inflazione.

Secondo gli economisti della Bundesbank l’edilizia residenziale e gli investimenti commerciali stanno beneficiando dei bassi tassi di interesse mentre la caduta dei prezzi del greggio sta spingendo verso il basso i prezzi al consumo: una buona notizia per le famiglie. Ma il presidente della Bundesbank, Jens Weidmann, ha avvertito che molto dipenderà dal contesto economico generale, legando di fatto le sorti della maggiore economia europea ai progressi della zona euro.

Le previsioni della Bundesbank seguono quelle della Commissione europea, braccio esecutivo dell’Unione europea, che il mese scorso ha abbassato le stime di crescita per il 2013, portandole allo 0,4% rispetto al precedente 0,5%. All’inizio di questo mese anche il Fondo Monetario Internazionale ha tagliato la propria stima per la crescita tedesca nel 2013 a "circa 0,3%, dallo 0,6%" precedente.

Nonostante le prospettive appannate, la Bundesbank ha precisato che l’economia della Germania sta lentamente riprendendo. Secondo i dati ufficiale di Venerdì, il costo del lavoro nella più grande economia europea è salito nel primo trimestre dell’anno mentre un altro forte aumento degli utili lordi ha suggerito che la Germania sta contribuendo ad un riequilibrio economico necessario all’interno della zona euro.

Secondo quanto reso noto dall’Ufficio di Statistica, il costo del lavoro per ora lavorata è salito del 3,9% rispetto al primo trimestre del 2012, l’incremento più alto in quasi quattro anni e il secondo aumento più significativo dal 1997 (anno in cui è iniziata la rilevazione di questa serie di dati). I dati tengono conto del numero di giorni lavorativi in ciascun trimestre, ma sottolineano come il costo del lavoro tedesco sia in più rapido aumento rispetto a molti altri paesi della zona euro.

Le retribuzioni lorde in Germania sono aumentate del 3,5% nel primo trimestre rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, mentre un aumento delle assenze per malattia ha contribuito ad un aumento del 5,3% dei costi non salariali. La produzione industriale tedesca ha anche superato le aspettative nel mese di aprile a causa di una vivace attività nel settore delle costruzioni. Secondo la Bundesbank, l’inflazione al consumo, misurata dall’indice armonizzato dei prezzi al consumo, dovrebbe accelerare modestamente quest’anno portandosi all’ 1,6% (dalle precedenti previsioni di dicembre dell’ 1,5%) mentre il prossimo anno dovrebbe rallentare e portarsi all’1,5%.

Fonte: wsj.com

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