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Eurozona: per Bce inflazione è sganciata dalla crescita
martedì 10 aprile 2018, di
In Eurozona l’inflazione sta crescendo, ma potrebbe fare ancora meglio. Nonostante l’espansione economica a supporto della dinamica inflattiva, la crescita dei prezzi è rimasta sottotono. Lo ha ribadito il capo economista della Bce Peter Praet, nel corso di una conferenza stampa tenuta ieri a Francoforte.
Sebbene a marzo l’indice dei prezzi al consumo del blocco euro abbia fatto registrare un aumento dell’1,4% (superiore al +1,1% di febbraio ed in linea con le attese di consensus del mercato), Praet ha ribadito che “l’inflazione dell’Eurozona sembra essersi disconnessa dalla crescita malgrado la rapida espansione dell’economia nell’area”.
Il sentiment di fondo sull’Economia resta però positivo. “Ci aspettiamo che l’espansione economica in corso contribuisca a restringere il gap tra produzione e disoccupazione”, ha confermato il capo economista dell’Eurotower, che al contempo ha rassicurato i mercati circa le azioni di politica monetaria del Consiglio direttivo, che proseguiranno almeno finché “la Bce non riterrà che i tre criteri per un aggiustamento (convergenza, fiducia e resilienza) saranno soddisfatti”. Solo allora gli acquisti netti di asset termineranno, in linea con la guidance di Francoforte.
Rassicurazioni, quelle di Praet, confermate anche dal numero uno della Bce, Mario Draghi, e da Benoit Coeure, uno degli esponenti del Comitato esecutivo Bce. Quest’ultimo ha confermato che nonostante la recente flessione di alcuni indicatori economici la politica monetaria della Bce “resta improntata su un percorso di lungo termine e resterà molto accomodante per lungo tempo”. “L’economia dell’Eurozona non sta vedendo un rallentamento ma una flessione, come ampiamente anticipato, dopo aver toccato massimi pluriennali”.
Mario Draghi, nel corso della conferenza dedicata al rapporto annuale Bce tenutasi a Francoforte, ha invece minimizzato il calo dei mercati azionari di quest’anno e il ritorno della volatilità. “Le condizioni finanziarie dell’Eurozona rimangono solide”, ha chiosato il Presidente Bce, facendo capire che l’istituto centrale era pronto a fronteggiare “i rischi che si sono materializzati nei mercati azionari globali all’inizio del 2018, anche se per ora non hanno avuto significative ricadute sul mercato del credito e quindi sulle condizioni finanziarie generali”.
Draghi ha aggiunto che l’inflazione della zona euro continuerà a crescere verso il target della banca centrale del 2%, ma l’incertezza sul livello di capacità produttiva inutilizzata dell’economia richiede pazienza.
“Pur restando fiduciosi che l’inflazione andrà verso il nostro obiettivo di medio termine, ci sono ancora incertezze sul livello di capacità produttiva inutilizzata nell’economia”, ha detto Draghi. “Una politica monetaria paziente, persistente e prudente resta necessaria per assicurarsi che l’inflazione torni al suo obiettivo”, ha aggiunto.
Le parole degli esponenti Bce non hanno sortito grandi effetti sulle quotazioni dell’euro/dollaro. Al momento della scrittura il cambio Eur/Usd rimane invischiato nella fase laterale di medio periodo fra i supporti a 1,22 e le resistenze a 1,245.