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Elezioni Francia 2017, Padoan: fiducia in Macron. Da lui riforma dell’Europa
lunedì 24 aprile 2017, di
È un Pier Carlo Padoan soddisfatto ma cauto quello che in occasione di un’intervista rilasciata alla CNBC commenta a freddo i risultati del primo turno delle presidenziali francesi: “bisogna aspettare il secondo turno” prima di cantar vittoria, ha fatto intendere.
Celato sotto le mentite spoglie di un ingenuo centrismo, l’uomo della finanza internazionale, l’ex Ministro dell’economia francese Emmanuel Macron, si è aggiudicato il primo turno con uno score superiore al 23%; subito dietro si è piazzata Marine Le Pen, leader del FN anti-UE e anti-euro. La partita per l’Eliseo è solo rinviata al prossimo 7 maggio, quando i due candidati si sfideranno al ballottaggio.
I mercati hanno reagito benissimo alle notizie provenienti dalla Francia: l’euro ha guadagnato terreno sul dollaro, con le principali Borse che hanno per tutta la seduta odierna segnato lauti guadagni. Ciò dimostra quanto sensibili i mercati siano all’avanzamento (parzialmente arrestato) del lepenismo nell’Unione europea. Macron è il candidato dei mercati, su questo non c’erano dubbi fin dall’inizio (ovvero fin dal giorno del suicidio dei partiti tradizionali francesi, i quali non pensavano che Fillon e Hamon potessero spuntarla alle primarie interne).
Padoan: l’Italia tifa per Macron. Prendere esempio dal candidato francese
Non si sono fatti attendere i complimenti del governo italiano indirizzati a Emmanuel Macron, reo di aver chiuso in faccia al lepenismo la prima paratia stagna di questa turbolenta campagna elettorale.
Padoan, intervistato dalla CNBC sul tema delle presidenziali francesi ha presto dichiarato che per definire la parabola populista è bene prendere in considerazione il fatto che i francesi
“sono preoccupati del loro lavoro, delle loro future opportunità, del futuro che attende i loro figli. Il compito della politica europea è quello di dare risposte concrete a tutte queste sfide [e Macron ha ndr] un programma pro-UE e pro-mercato [che può aiutare in questo senso ndr].”
Il Ministro dell’economia italiano ribadisce quanto già affermato in tempi non sospetti dal Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, ovvero che l’Italia sostiene chiunque presenti nel proprio programma una chiara linea di continuità con l’Europa. Per questa ragione, dipinge Macron come la figura politica che può esercitare un ascendente positivo non solo sulla Francia, ma anche “su altri Paesi”.
Il riferimento è tutto rivolto alla deriva populista anti-UE che rischia di travolgere non solo la Francia ma anche, e prima di tutti, l’Italia qualora al secondo turno dovesse affermarsi Le Pen (prospettiva comunque esclusa dalle ultime proiezioni).
Padoan spera che dalla candidatura e, verosimilmente, dalla vittoria il prossimo 7 maggio di Macron possa scaturire una riforma dell’Integrazione europea volta a sostenere i propositi di crescita tanto auspicati dai Paesi del Sud falcidiati dalla crisi economica. Padoan si dice inoltre convinto che il governo saprà scongiurare le velleità anti-euro che sferzano la politica nostrana attraverso un sano programma di riforme.
Chissà fino a che punto il Ministro è consapevole che sono proprie quelle riforme a esacerbare l’odio popolare nei confronti dell’euro.