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Elezioni 2013: Mario Monti sale in politica. Ecco i possibili scenari e le reazioni
giovedì 27 dicembre 2012, di
Dopo la conferenza stampa di qualche giorno fa, in cui non aveva escluso la sua partecipazione alle Elezioni 2013, Mario Monti sembra prendere una decisione più chiara, tanto che su Twitter si legge: “Insieme abbiamo salvato l’Italia dal disastro. Ora va rinnovata la politica. Lamentarsi non serve, spendersi sì. “Saliamo” in politica!”.
Il dado è tratto. Almeno così pare. Ma come procedere adesso? Ancora non è chiaro se Monti possa presentarsi con un’unica lista a suo nome o con più liste, facenti comunque capo solo alla sua persona.
I possibili scenari
Oggi Monti dovrebbe incontrare diverse personalità che potrebbero sostenere il suo programma. Egli ha annunciato di voler avere comunque una posizione di imparzialità grazie alla sua agenda politica erga omnes ed extra partes. La sua collocazione non potrebbe essere altro che quella centrista, tanto che la lista “Verso la Terza Repubblica” potrebbe divenire “lista Monti”. Interessante potrebbe essere anche un allineamento Monti - Luca Cordero di Montezemolo. E l’Udc di Casini? Potrebbe quest’ultimo rinunciare a presentarsi con il suo partito per confluire nella lista Monti?
Monti aveva espresso qualche giorno fa la necessità di “un mandato elettorale e politico” alla sua agenda che potesse convogliare l’attenzione di tutta la società civile, la stessa che gli mostra fiducia, nonostante le stangate del 2012. Ma chi potrebbe votare una lista Monti? I sondaggi sembrano decretargli una fiducia tra il 15 e il 20 %.
La posizione del PD
Il leader del PD Bersani ammette alcune perplessità sull’agenda Monti in cui non ha notato “nulla di sorprendente”, ma “alcune cose condivisibili, altre un po’ meno, altre su cui si può discutere”. “Nel programma del Pd sicuramente c’è più lavoro, più equità e più diritti” rilancia Bersani. Tuttavia, in casa PD c’è chi guarda con favore questa “salita in campo”, come Giorgio Merlo che non esclude il profilarsi di un “vero centro sinistra di governo” grazie al “centro moderato e riformista che si sta formando attorno a Monti”, considerato “un ingrediente indispensabile e decisivo per garantire un futuro di governo stabile e credibile”.
La posizione del PDL
Tutt’altra aria in casa PDL, dove l’agenda Monti riceve stoccate da più parti. Non solo critiche da parte di Berlusconi, che insiste sul fatto che con il governo tecnico “le cose sono cambiate in peggio”, a partire dal debito. Lapidario anche Alfano che sintetizza il programma di Monti in “tre certezze: IMU, patrimoniale, più IVA”, a cui seguono le accuse di trasformismo del Professore da parte di Cicchitto.