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C’è un Def da approvare: 5 Stelle e Lega cercano l’intesa con Padoan su Iva e strategie
venerdì 30 marzo 2018, di
Mentre i partiti si apprestano a iniziare il valzer delle consultazioni per cercare di far nascere un nuovo governo, la macchina dello Stato va comunque avanti con l’esecutivo uscente ancora in sella per sbrigare gli affari correnti.
L’impegno più impellente e importante è senza dubbio quello del Documento economia e finanza (Def), che deve essere redatto e mandato a Bruxelles entro la fine di aprile anche se l’Europa potrebbe concedere del tempo in più.
Pur senza un governo ma tenendo conto delle nuove rappresentanze parlamentari, 5 Stelle e Lega stanno lavorando assieme al MEF per cercare di trovare un’intesa: l’obiettivo non sarà solo quello di evitare dal 2019 un aumento dell’Iva, ma anche di inserire i primi segnali per poter poi realizzare il Reddito di Cittadinanza e la Flat Tax.
La partita del Def
Come da prassi l’Italia è chiamata a inviare entro il 30 aprile il Def a Bruxelles. Tale scadenza però, solitamente perentoria, potrebbe essere rimandata nel nostro caso viste le recenti elezioni politiche e la mancanza al momento di un governo.
Tempistiche a parte, c’è comunque un lavoro politico da dover fare in sinergia vista la grande importanza del documento. Pier Carlo Padoan così come tutto Palazzo Tesoro è da tempo all’opera per realizzare la parte tendenziale del Def, ma spetterà poi ai partiti incidere su quella programmatica.
In pratica Padoan essendo ancora in carica per gli affari correnti sta scrivendo la parte più tecnica del Def, quella dove si parla dell’andamento dei conti pubblici. Per quanto riguarda invece gli obiettivi da raggiungere e le intenzioni su come realizzarli, la palla passa ai partiti che sono usciti vincitori dalle urne: Movimento 5 Stelle e Lega.
Nonostante non ci sia una maggioranza di governo neanche all’orizzonte, il carroccio e i pentastellati stanno quindi lavorando per cercare un’intesa per definire al meglio questo documento che è una sorta di anticamera di quella che sarà poi la prossima legge di Bilancio.
Tra Iva e Reddito di Cittadinanza
Anche se l’Europa potrebbe concedere qualche giorno in più all’Italia, lontano dai riflettori si sta lavorando in maniera serrata per arrivare nel breve a una fumata bianca per quanto riguarda il Def.
Su una cosa sembrerebbe esserci già la massima intesa: vanno assolutamente disinnescate le clausole di salvaguardia che farebbero scattare un aumento dell’Iva. Se questo non dovesse accadere nel 2019 l’aliquota ordinaria passerà (ora è al 22%) al 24,2%, salendo poi al 24,9% nel 2020 fino ad arrivare al 25% nel 2021.
Per evitare questo salasso si dovranno però indicare nel Def come verranno trovati i 12,5 miliardi necessari per evitare che scattino queste clausole di salvaguardia. Non potrebbero essere questi però gli unici soldi da dover essere racimolati.
Nella parte programmatica infatti potrebbero essere inserite anche delle eventuali coperture per realizzare alcune delle promesse elettorali. In tal senso, il Movimento 5 Stelle starebbe pensando a un potenziamento del Reddito di Inclusione che potrebbe essere un primo passo verso il Reddito di Cittadinanza.
Anche la Lega però vorrebbe incidere nel Def, tornando a parlare di Flat Tax e di superamento della legge Fornero. Dopo le tante parole spese in campagna elettorale adesso è arrivato il momento di mettere nero su bianco proposte e relative coperture economiche, con il documento che potrebbe così celare al suo interno anche quello che potrebbe essere lo scenario governativo futuro del nostro paese.