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Crisi Eurozona: in arrivo probabile scontro Italia-Germania. Ecco tre possibilità
lunedì 8 aprile 2013, di
Come tutti, la Germania è stata sorpresa dal risultato delle elezioni italiane: aveva sperato che una coalizione tra il Primo ministro in carica, Mario Monti, e il leader del centrosinistra, Pier Luigi Bersani, avrebbe potuto guidare l’Italia e continuare a perseguire il "Piano A". Con tutta probabilità, tale risultato avrebbe portato l’Italia ad accettare la dolorosa austerità e le riforme, mentre la Germania, il nucleo e la BCE ad essere pazienti e a fornire sostanziale liquidità fiscale e della Bce. I risultati delle elezioni hanno deluso queste speranze.
La Germania sulle elezioni italiane
In un primo momento, i politici tedeschi hanno deciso di non fare dichiarazioni pubbliche riguardanti la pericolosità della posizione italiana, invece sperando che un governo di ampia coalizione si sarebbe potuto formare, assicurando la manutenzione della disciplina di bilancio e le riforme strutturali. I responsabili politici tedeschi si resi conto che affrontare pubblicamente l’Italia sarebbe stato controproducente in quanto avrebbe infiammato le forze populiste. Il governo tedesco e il dominante partito dei Cristiano Democratici (CDU), inoltre, non vogliono una crisi italiana prima delle elezioni tedesche in autunno.
Tuttavia, nelle ultime tre settimane, la preoccupazione della Germania è aumentata e si è verificato un inasprimento della sua posizione verso l’Italia. In primo luogo, i funzionari della Bundesbank hanno segnalato in privato che non c’è assolutamente alcuna possibilità che l’Italia firmi un memorandum d’intesa (MoU, il primo passo necessario prima di accedere all’OMT) e che qualsiasi allentamento della condizionalità dell’OMT è inaccettabile. Inoltre, la BCE è ora chiaramente del parere che, senza un sano governo italiano, non vi è alcun modo che la BCE possa aprire il programma OMT per l’Italia.
In ogni caso, data la diminuzione del tasso di inflazione EZ, i rischi al ribasso per la crescita economica e i rischi di coda provenienti da Cipro e Italia, la BCE si sta muovendo indipendentemente in direzione di un allentamento della politica. Si pensa che sia molto probabile che tagliarà presto il tasso di rifinanziamento e che potrebbe anche effettuare ulteriori operazioni di allentamento della politica, come ad esempio una qualche forma di allentamento creditizio. Ciò dovrebbe, indirettamente, aiutare l’Italia.
Contrariamente a quanto sostiene la dura linea tedesca, il tono di Parigi verso l’Italia è nel complesso meno allarmista. Detto questo, la posizione del ministero delle finanze francese è diversa da quella della Presidenza al Palazzo dell’Eliseo. Il Ministero delle Finanze è fiscalmente più conservatore e continua a sperare che qualche variante del Piano A in qualche modo funzionerà per l’Italia e per gli altri membri della periferia europea. Quelli più vicini al presidente François Hollande e al primo ministro Jean-Marc Ayrault sono più preoccupati per l’Italia e per la mancanza di una strategia di crescita per l’Unione monetaria.
La Germania ora pensa che l’Italia sia perduta, nella convinzione che, qualunque governo si formerà, non sarà in grado di seguire politiche anche solo vagamente vicine al Piano A. Fonti tedesche ci hanno detto che, se le cose vanno male in Italia (il che è probabile), ci sono solo due opzioni: o la Germania lascia l’Eurozona o l’Italia lascia l’Eurozona.
Italia vs Germania
Quindi, un confronto Italia-Germania sembra quasi inevitabile. Chi cederà per prima? Ci sono tre possibilità:
- L’Italia ce la fa: l’Italia torna ad una qualche variante del Piano A. I responsabili politici tedeschi sembrano pronti a negoziare un compromesso tra le misure di austerità e le riforme strutturali: un progresso più rapido su queste ultime potrebbe essere scambiato per un ritmo più lento di austerità.
- L’Italia improvvisa: l’Italia e la Germania entrambe vincono, anche se la Germania e la BCE concedono di più, e trovano un compromesso che continua (per quanto goffamente) l’attuale approccio confuso alla crisi. In questo scenario, il dibattito dei tedeschi sulla possibilità che in Italia ci sia una rinnovata disciplina di mercato non può essere migliore di una strategia che prevede un allentamento della BCE.
- L’Italia rompe il gioco: Dopo un periodo di politica del rischio calcolato, la Germania e l’Italia finiscono in rotta di collisione. In questa fase, emergono due possibilità:
– La Germania cede, perché il costo di una rottura dell’eurozona sarebbe enorme per la Germania e per tutti gli altri paesi, compreso il rischio di distruzione del mercato interno dell’UE e il progetto politico. L’Italia ottiene un gioco molto più facile (ma non nella misura in cui la BCE acquista BTP incondizionatamente).
– La Germania non cede, impedendo all’eurozona di diventare una vera unione di trasferimento, in cui si utilizzano risorse fiscali e di liquidità per sostenere un gran numero di membri in difficoltà, anche se essi non adempiono ai loro impegni di austerità fiscale e alle loro riforme. Se la Germania non cederà, lo spread BTP-Bund si allargherà bruscamente prima di nuove elezioni italiane. La BCE ci ha indicato che farebbe tutto il possibile per proteggere la Spagna, molto probabilmente tramite un programma OMT.
| Traduzione italiana a cura di Erika Di Dio. Fonte: Roubini Global Economics |