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Borse asiatiche ai massimi di 2 mesi sui dati del lavoro USA, rialzo del petrolio

lunedì 7 marzo 2016, di Flavia Provenzani

Le Borse asiatiche salgono ai massimi di due mesi nella sessione di lunedì, aumentando la ripresa della scorsa settimana sulla forza dei dati sul mercato del lavoro statunitense, il rialzo dei prezzo del petrolio e le rassicurazioni del Governo cinese sulla presenza di basi solide all’interno dell’economia.

Grazie ad una ripresa dei prezzi delle materie prime il sentiment sul mercato è cambiato, il che potrebbe alimentare ancora nel breve termine l’inversione delle borse asiatiche, almeno finché il rallentamento dell’economia cinese non tornerà in focus.

Il Nikkei è in discesa dello 0.6% sulla presa di profitto spinta dalla paura per la forza della yen e in attesa dei dati sul PIL del Giappone attesi sul Calendario Economico di martedì, risultato che potrebbe rivelarsi al di sotto di quanto stimato inizialmente.

I mercati in Cina traggono spinta rialzista dai commenti di sabato del Primo Ministro Li Keqiang che, presentato il nuovo piano economico quinquennale,ha reso noto un taglio delle previsioni per la crescita economica media tra il 6,5 e il 7 per cento e un aumento del deficit fiscale al 3 per cento del PIL quest’anno.

Lo Shanghai Composite è in rialzo dello 0,3 per cento, ma gli investitori rimangono in attesa delle nuove norme sulla liberalizzazione in materia di offerte pubbliche iniziali.

I Non Farm payrolls degli Stati Uniti hanno mostrato un’aggiunta di 242.000 nuovi posti di lavoro, ben oltre le attese a 19.000, e il tasso di partecipazione è in rialzo per il terzo mese consecutivo.

I dati ottimisti, a seguito dei market mover durante la scorsa settimana che hanno segnato una ripresa del settore manifatturiero USA, ha permesso il ridimensionamento della paura di una recessione imminenti sotto il preso del crollo del prezzo del petrolio e la forza del dollaro statunitense.

Tuttavia, il salario orario medio è sceso dello 0.1% contro ogni aspettativa, dopo il forte rialzo di gennaio a +0.5%. L’indicatore potrebbe portare la Federal Reserve a dover aspettare ancora prima di rialzare i tassi di interesse.

Dopo la pubblicazione del report sui Non Farm payrolls, i futures sui tassi di interesse USA ora prezzano un rialzo dei tassi entro la fine dell’anno e zero possibilità che questo possa avvenire durante la riunione di marzo.

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