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Bce e Fed davanti a due problemi opposti. Cosa riserva il futuro?

mercoledì 8 maggio 2013, di Erika Di Dio

La Federal Reserve e la Banca centrale europea (BCE) si trovano ad affrontare problemi politici opposti che eserciteranno un’influenza sempre maggiore sul mercato dei forex nei prossimi mesi.

Mi aspetto che le diverse posizioni di queste due banche centrali spingeranno l’euro / dollaro fuori dal suo recente trading al ribasso.

Posizione della Fed

Per prima cosa vediamo la FED. Il grande dibattito durante la riunione di marzo della Fed è stato se "affievolire" il quantitative easing (QE) oppure no. Poi con il comunicato della riunione di aprile il dibattito si è spostato a sinistra, dopo che il FOMC si è detto pronto ad aumentare o ridurre il ritmo dei suoi acquisti. La questione quindi è diventa non se affievolire il QE o no, ma se allentare ulteriormente o iniziare ad affievolire.

Ma come al solito il FOMC ha fatto sapere che continuerà con il QE "fino a quando le prospettive per il mercato del lavoro non miglioreranno sostanzialmente". Il che aggiunge un’altra domanda per la Fed: come si definisce questo "sostanzialmente?" I dati sui nonfarm payrolls di aprile hanno mostrato che c’è stato in media un aumento di 200.000 posti di lavoro al mese nel corso degli ultimi sette mesi, contro i 130.000 al mese registrato a settembre. Questo si qualifica come "sostanziale"? Jeffrey Lacker certamente pensa di sì.

Lacker, presidente della Federal Reserve Bank di Richmond, in Virginia, ha parlato così di questi dati, "Non credo ci sia alcuna domanda da fare a riguardo, abbiamo visto un sostanziale miglioramento delle prospettive del mercato del lavoro nel corso degli ultimi 6 mesi". Si noti l’uso della frase "sostanziale miglioramento". E nel caso vi siete persi il punto, ha aggiunto, "Credo che si dovrebbe valutare la probabilità di ridurre il ritmo di acquisti di asset di conseguenza".

Nel frattempo, la BCE si trova nell’esatta situazione opposta. La BCE ha un mandato unico - mantenere l’inflazione "vicino a ma inferiore al 2%". Fino ad ora si è concentrata sulla parte "inferiore" di quel mandato, ma mentre l’inflazione continua a cadere, la banca centrale dovrà iniziare a concentrarsi sulla parte "vicino a" , cioè, fare in modo che l’inflazione non sia troppo al di sotto del suo target.

L’inflazione core non è stata al di sopra della soglia pericolosa del 2% in 10 anni e ora è ad appena l’1%, la metà del livello target della BCE. Le previsioni della BCE sull’inflazione per quest’anno vedranno una media dell’1,6%, inferiore al 2,5% dell’anno scorso, e scenderà ulteriormente all’1,3 % l’anno prossimo. Tuttavia è attualmente stimata a circa l’1,2%.

Inflazione eurozona

Una difficoltà per la BCE è però che a differenza delle altre principali banche centrali, non può "salire a bordo" del QE. Il problema è che in condizioni normali, la BCE non può acquistare bond da un singolo paese della zona euro in modo da non dare un ingiusto vantaggio ai finanziamenti di un paese piuttosto che di un altro.

Invece, quando vuole fornire fondi al sistema bancario, allora presta denaro direttamente alle banche. Alla sua ultima riunione, la banca ha tagliato il tasso di rifinanziamento principale di 25 punti base. Inoltre - e questo è importante - il presidente della Bce Mario Draghi ha detto che la BCE sarebbe pronta a intervenire di nuovo se necessario.

Questo è inquietante, perché cos’altro possono fare? Tagliare ulteriormente il tasso di rifinanziamento dall’attuale 0,5% sarebbe solo una mossa simbolica che non avrebbe molto effetto sul resto. Ma un taglio del tasso di deposito avrebbe invece un grande effetto.

Il tasso sui depositi è attualmente pari a zero. Se fosse negativo, allora le banche potrebbero essere più disposte a prestare il loro denaro in eccesso e il flusso di credito potrebbe aumentare. O le banche potrebbero semplicemente evitare di avere quel denaro in eccesso, per esempio, vendendolo nel mercato forex.

Due banche centrali con due problemi opposti. Una banca centrale deve decidere se è arrivato il momento di allontanarsi dalle sue straordinarie misure di allentamento. L’altra banca centrale deve invece decidere se è arrivato il momento di cominciare ad utilizzare delle misure di allentamento più straordinarie. Penso che, mentre il mercato del lavoro continua a migliorare negli Stati Uniti e il tasso di inflazione continua a cadere in Europa, questa differenza nella politica eserciterà un influsso sempre più grande sul mercato forex e l’euro / dollaro probabilmente scenderà.

Traduzione italiana a cura di Erika Di Dio. Fonte: Cnbc

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