Basic Attention Token: la criptovaluta della pubblicità su Brave

Basic Attention Token (BAT) è la criptovaluta della pubblicità online su Brave, un nuovo browser ideato da Brendan Eich, già creatore di Mozilla Firefox e Javascript. Qui gli utenti vengono ricompensati se dovessero cliccare sui banner pubblicitari con la moneta digitale. Grazie all’autorevolezza del fondatore, l’ICO ha raggiunto una cifra record in poco tempo.

Basic Attention Token: l’attenzione dell’utente è ricompensata

Il progetto del Basic Attention Token (BAT) è dunque strettamente collegato al browser Brave, che è attualmente ancora in versione beta.

Come già annunciato, uno dei co-fondatori di Brave è Brendan Eich, già famoso alle cronache informatiche per essere il creatore di Mozilla Firefox e di Javascript. In un video di presentazione lo stesso Eich racconta la sua nuova creatura.

Alla base di tutto c’è la blockchain di Ethereum, sulla quale verranno registrate tutte le transazioni con la nuova criptovaluta Basic Attention Token.

Il progetto prevede l’annullamento della pubblicità aggressiva, che ha portato milioni di utenti nel mondo ad utilizzare dei blocchi agli annunci pubblicitari. Brendan Eich vuole portare l’utente a navigare in tranquillità con la possibilità di essere ricompensato se dovesse porre la propria attenzione sulle pubblicità, per questo il nome della criptovaluta è Basic Attention Token.

L’Ico del Basic Attention Token e il rischio di fallire

Per far partire questo progetto è stato necessario ricorrere all’Initial Coin Offering (ICO), come avviene per tutte le criptovalute.

L’ICO del Basic Attention Token è stata rapidissima. Sono infatti stati raccolti 35 milioni di dollari in 30 secondi. Sintomo che l’interesse sul progetto (e l’interesse a speculare) è davvero alto. Gli investitori hanno partecipato alla ICO molto probabilmente grazie all’autorevolezza del fondatore.

Nel momento in cui si scrive il BAT è valutato 0,18$ e la sua capitalizzazione ha raggiunto 183 milioni di dollari.

Un progetto di questo tipo è davvero ambizioso. Sebbene il fondatore sia conosciuto, la strada non può che essere tortuosa e il rischio di fallire esiste. Per funzionare Brave dovrebbe innanzitutto portare numerosi utenti ad abbandonare Chrome, Explorer e la stessa creatura di Eich, Mozilla Firefox, per farli approdare sul nuovo browser.

Sarà poi indispensabile convincere gli inserzionisti a puntare su questa nuova piattaforma; ma soprattutto sarà importante capire se il sistema del pagamento in BAT sia per loro economicamente conveniente.