Home > Altro > Archivio > Come scegliere una banca sicura
Come scegliere una banca sicura
venerdì 20 maggio 2016, di
Negli ultimi mesi sono cambiate di parecchio le dinamiche del sistema bancario italiano. A gennaio ha avuto l’ingresso in scena il famigerato Bail-in che comporta la solidarietà di obbligazionisti e correntisti della banca in caso di fallimento.
L’introduzione del provvedimento ha fatto subito scattare più di un campanello d’allarme tra i risparmiatori soprattutto dopo quanto accaduto con le 4 banche fallite interessate dal decreto salva-banche.
Non bastasse, il governo ha dovuto creare un veicolo a sfondo privato di investitori istituzionali, il fondo Atlante, volto a porre un temporaneo rimedio sugli aumenti di capitale di Popolare di Vicenza (risultato poi un flop) e sul prossimo aumento di Veneto Banca.
Altri istituti dovranno ricapitalizzarsi tra cui Banco Popolare in vista della fusione con BPM e si vocifera che anche Unicredit potrebbe varare un aumento di capitale da €5 miliardi.
È molto importante di questi tempi capire e sapere su quali banche fare affidamento. Ecco alcuni consigli utili per scegliere al meglio la propria banca.
Banche sicure: alcuni consigli utili
I risparmiatori italiani sono sempre più preoccupati da quanto sta accadendo al sistema bancario nazionale soprattutto dopo l’introduzione del famigerato Bail-in.
Il fallimento delle 4 banche interessate dal relativo decreto e la costituzione del fondo Atlante volto a mettere una "toppa" alla pericolosa situazione dei NPL di alcuni istituti di credito e alle operazioni di ricapitalizzazione degli stessi, impone una certa cautela nel scegliere la banca su cui fare affidamento.
Un metodo infallibile per poter scegliere l’istituto di credito nel quale riporre i fondi personali purtroppo non esiste. Tuttavia, ci sono delle accortezze su cui un risparmiatore può fare affidamento.
1) Banche sicure: preferire quelle di grandi dimensioni
Il primo consiglio è sicuramente di basare la scelta su una grande banca piuttosto che su una di piccole dimensioni. Questo non esime il risparmiatore dal rischio di fallimento (vedi Lehman Brothers) ma ha sicuramente dei vantaggi.
Le banche di grossa dimensione sono sotto la lente della BCE con il meccanismo unico di vigilanza attraverso il quale la Banca Centrale Europea monitora l’andamento di circa 200 grandi istituti bancari europei. Grazie a questo meccanismo, il risparmiatore può contare sulla duplice vigilanza della BCE e di Bankitalia.
2) Reperibilità di informazioni: un altro criterio per scegliere una banca sicura
Le banche di grandi dimensioni sono soggette a notizie che hanno una maggiore rilevanza a livello nazionale e quindi possono essere più facilmente reperite rispetto a news riguardanti banche di piccole-medie dimensioni che spesso non balzano agli onori della cronaca (a meno di casi eclatanti).
Con un facile accesso alle notizie riguardanti la propria banca, il risparmiatore potrà tenere d’occhio tutto ciò che riguarda il proprio istituto di credito.
Le grandi banche, inoltre, contano tra gli azionisti di maggioranza grandi fondi di investimento, fondi pensione e altri intermediari finanziari che vigilano sul patrimonio dell’istituto poiché non sono intenzionati a subire perdite sui propri investimenti.
3) Banche sicure: quotazione in Borsa può essere d’aiuto
Un punto a favore delle grandi banche è che spesso sono quotate in Borsa. Poter monitorare personalmente l’andamento del titolo azionario è un bel vantaggio per il risparmiatore.
L’andamento del titolo azionario, se confontato con l’andamento di settore, può fornire indicazioni utili sulla situazione economica della banca poiché il mercato azionario tende a prezzare o deprezzare un titolo in base alla situazione finanziaria dell’emittente.
Di questi tempi, con il quantitative easing in atto, i titoli azionari delle banche potrebbero non riflettere fedelmente la situazione patrimoniale della banca poiché la manovra della BCE fa in modo di acquistare i titoli di Stato detenuti dalle banche gonfiandone in parte i profitti.
Tuttavia, la quotazione in Borsa fa in modo che vi sia un altro controllo sulla propria banca, ossia quello della Consob.
4) Analisi di bilancio e Cet 1 ratio
Per chi fosse un pò più pratico di finanza aziendale, la scelta migliore sarebbe quella di valutare personalmente la salute economica della propria banca, attraverso l’analisi di bilancio o dei report finanziari trimestrali e semestrali in uscita periodica durante l’anno.
Per chi non fosse pratico dell’analisi di bilancio, un parametro utile per la valutazione della salute finanziaria della propria banca è quello rappresentato dal Common Equity Tier 1.
Questo parametro esprime la solidità di una banca che viene calcolato attraverso il rapporto tra il Cet 1 (composto dal capitale ordinario) e le attività ponderate per il rischio.
La BCE ha previsto che il Cet 1 ratio sia almeno superiore all’8% per ogni banca e periodicamente indica il Cet 1 ottimale da raggiungere per ognuno degli istituti di credito sottoposti ai test della BCE. Valori alti di Cet 1 in genere indicano una buona salute della banca.
Tuttavia, è bene fare una somma di questo parametro con tutte le informazioni disponibili sulla propria banca, utilizzando le linee guida esposte in precedenza.