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Banche europee: paura bolla immobiliare. Al via i tagli al credito
mercoledì 15 marzo 2017, di
Il pericolo dello scoppio della bolla immobiliare è sempre più incombente: i mercati immobiliari mondiali continuano a salire e le banche europee stanno iniziando a correre ai ripari. Infatti, la quantità di denaro disponibile per gli investimenti immobiliari a livello globale è diminuita su base annua per la prima volta dal 2011, Europa in testa, dal momento che l’importo del debito in offerta diminuisce, secondo quanto scritto in un rapporto pubblicato martedì dall’intermediario Cushman & Wakefield Inc.
Gli istituti di credito sono disposti ad offrire un credito minore rispetto al passato, in particolar modo sulle proprietà più rischiose, come evidenzia il rapporto. Un totale di 435 miliardi di dollari, tra capitale azionario recentemente in crescita e debito, è disponibile all’investimento in immobili commerciali, il 2% in meno dello scorso anno.
Paura bolla immobiliare: la diversa situazione di USA ed EMEA
Per la prima volta il patrimonio indirizzato sugli investimenti immobiliari in America ha superato quello di Europa, Medio Oriente e Africa (EMEA), come conseguenza della forza del dollaro. Gli investitori hanno investito sempre più denaro sul patrimonio immobiliare per poter uscire dalla crisi economica globale, dato che i bassi tassi d’interesse hanno diminuito i rendimenti dei titoli negativi.
Come hanno spiegato i ricercatori di Cushman & Wakefield, tra cui Elizabeth Troni, nel rapporto:
"Dal momento in cui il ciclo immobiliare è entrato in una fase di maturità nei mercati principali, l’attenzione degli investitori si è spostata dalla ricerca di nuovi fondi all’individuazione e alla distribuzione del capitale già destinato al settore. Le banche e gli istituti di credito alternativi hanno assistito a un grande aumento nell’organizzazione dei nuovi debiti tra il 2014 e il 2016, ma questo trend è apparso più moderato nel 2016, contemporaneamente a un rallentamento nei volumi delle transazioni di investimento".
Quando denominato in euro, l’importo del capitale verso gli EMEA è rimasto invariato nell’ultimo anno, secondo il rapporto. Il capitale azionario disponibile per l’investimento immobiliare in America è salito dell’8,2%, in quanto secondo il rapporto gli investitori hanno cercato di difendersi dall’inflazione crescente negli Stati Uniti.
I rapporti medi "prestito-valore", che riflettono l’importo del credito che gli istituti sono disposti ad offrire rispetto al valore di un immobile, sono diminuiti in ogni regione a livello globale. Gli EMEA hanno subito il calo più grande, scendendo al 44% (con una diminuzione di 4 punti percentuali), mentre l’America è scesa al 54% (di 3 punti percentuali).
Sempre nel rapporto, Elizabeth Troni ha sottolineato che
"Gli istituti di credito stanno anche offrendo crediti a una cerchia più ristretta di tipologie di asset rispetto al passato. [...] I recenti cambiamenti nella regolamentazione potrebbero involontariamente condurre al rischio di una concentrazione tra gli istituti di credito".