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BOE: 3 motivi per cui non rialzerà i tassi di interesse nel 2015

sabato 10 gennaio 2015, di Flavia Provenzani

Il 2015 si è aperto con il continuo dibattito su come e quando la Bank of England (BOE) - e la Federal Reserve - rialzeranno i tassi di interesse.
Con un piano di allentamento monetario (vedi: quantitative easing), la BOE si è posta come acquirente di beni, disponendo un programma di acquisti per 375 miliardi di Sterline.

Già lo scorso giugno Mark Carney, governatore della BOE, aveva parlato di un primo aumento di tassi che avrebbe portato al rafforzamento della sterlina e che sarebbe potuto arrivare prima che i mercati se lo aspettassero.

Ma con l’indebolimento della sterlina contro dollaro e euro da luglio in poi e segnali scoraggianti nell’economia reale, la BOE ha sempre mantenuto un velo di mistero attorno al tanto atteso rialzo dei tassi.
Fino alla decisione di mantenere i tassi al livello attuale e mantenere la propria politica monetaria invariata.

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Inoltre, il governatore Carney ha suggerito che la Banca Centrale del Regno Unito non sarà in grado di rialzare i tassi di interesse in tutto il 2015.

Ecco i motivi:

1. La previsione di debole inflazione
Come per la maggior parte delle Banche Centrali in questi giorni, la preoccupazione principale della BOE è quella di indebolire le pressioni inflazionistiche. La caduta del prezzo del petrolio ne è stata la principale responsabile, trascinando il CPI inglese al solo 1% nel mese di novembre - il livello più basso in oltre un decennio.

E non finisce qui: Carney prevede che l’inflazione annuale possa scendere sotto l’1% nel breve termine, dato che il calo dei prezzi nel settore energetico potrebbe trascinare il CPI molto più basso.

Inoltre, una previsione di inflazione debole potrebbe indurre i consumatori a trattenere la propria spesa in previsione di successivi livelli di prezzo più bassi: il pedaggio da pagare per la crescita economica di un Paese.

2. Preoccupazione per la crescita dell’Eurozona
Mentre una recessione dell’economia nazionale non sembra essere una preoccupazione immediata, i rischi della crescita dell’Unione Europea stanno iniziando a preoccupare il governatore della BOE Carney.
In particolare, il rallentamento in corso nell’Eurozona mantiene la BOE prudente, in quanto i Paesi europei sono i più grandi partner commerciali del Regno Unito.

Anche se l’Eurozona riuscisse ad evitare la recessione, per ora, la BCE e la BOE temono che la crescita negativa, unita all’inflazione negativa, possa essere ancora una possibilità.

Per questo, la BOE sta anticipando una domanda minore da parte dell’Eurozona, un livello di esportazione e di produzione potenzialmente più debole per l’economia del Regno Unito nei prossimi mesi.

3. Le elezioni di maggio
Carney aveva annunciato che sarebbe stato possibile alzare i tassi prima delle elezioni nel Regno Unito programmate per maggio 2015, ma ciò, come già detto, non succederà.

Il risultato delle elezioni del prossimo 7 maggio sarà cruciale soprattutto per verificare la consistenza di quelle forze centrifughe che si sono affaciate nella scena politica britannica.

La BOE resta in attesa per effettuare eventuali ed importanti cambiamenti di politica monetaria in vista di un possibile cambiamento della scena politica.
Per ora, i primi sondaggi non mostrano un chiaro vincitore, il che suggerisce la formazione di un altro governo di coalizione, il che renderebbe le cose più complicate per la BOE.

Se fosse così, le possibilità di assistere a variazioni di politica monetaria da parte della BOE potrebbero scendere ancora di più, escludendo del tutto un rialzo dei tassi nel corso del 2015.

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