Azioni FCA in rosso a Piazza Affari: ecco i due fattori che mandano giù il titolo dell’azienda automobilistica.
Titolo FCA in rosso oggi a Piazza Affari. Al momento le azioni del gruppo automobilistico - che in giornata erano arrivate a perdere oltre tre punti percentuali scendendo sotto i 7 euro - si muovono in territorio negativo a -2,94% a quota 6,92 euro.
La scorsa settimana, con la vittoria di Donald Trump alle presidenziali USA il titolo FCA aveva guadagnato oltre il 12% sull’onda delle possibilità che si aprivano per l’azienda italo-americana guidata da Sergio Marchionne dopo l’annuncio del neo-presidente di voler adottare dei provvedimenti protezionistici a tutela delle società a stelle e strisce.
Titolo FCA in rosso: ecco perché
Oggi però sono due i fattori a determinare la discesa delle azioni FCA:
- in primo luogo la possibilità, sempre più concreta, di un rialzo dei tassi d’interesse USA, elemento che potrebbe determinare un calo della domanda nel mercato automotive alla luce della maggiore difficoltà dei finanziamenti;
- in secondo luogo l’acquisizione di Harman International da parte di Samsung allontana l’ipotesi di una cessione della Magneti Marelli al gigante coreano.
Da mesi si parla di un interessamento di Samsung per Magneti Marelli, azienda di proprietà di FCA specializzata nella componentistica auto. Il gruppo coreano aveva messo l’azienda italiana nel mirino per assorbire il know-how necessario a sviluppare dispositivi telematici e di illuminazione: settori indispensabili in vista della futura produzione di “auto intelligenti”.
FCA: cessione Magneti Marelli rischia di sfumare
L’acquisizione di Harman International ad opera di Samsung, però, arriva a sorpresa e scombina le carte in tavola. Il costo complessivo dell’operazione si aggira sugli 8 miliardi di dollari, pari a 7,4 miliardi di euro, con un valore di 112 dollari ad azione.
Nel portfolio di Harman - uno dei massimi produttori mondiali di sistemi audio e tecnologia varia - si possono contare marchi di primo piano nel settore automobilistico: da Daimler a General Motors, passando per BMW e la stessa Fiat Chrysler Automobiles.
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