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Trump vuole nuove misure contro la Cina. L’annuncio entro venerdì

lunedì 25 giugno 2018, di Marco Ciotola

Donald Trump progetta nuove misure contro la Cina e scrive un altro capitolo della sempre più aspra guerra commerciale tra i due Paesi.

L’intenzione del presidente degli Stati Uniti è stavolta di impedire a molte società di Pechino di investire nella tecnologia degli Stati Uniti e al contempo di bloccare ulteriori esportazioni tech verso la Cina.
A riportare la notizia è il Wall Street Journal, che ha previsto un annuncio ufficiale delle nuove misure entro la fine della settimana.

L’operazione di Trump è volta a contrastare Made in China 2025, il piano di Pechino per promuovere le proprie aziende del comparto tech e divenire gradualmente leader mondiale del settore.
Il Dipartimento del Tesoro sta elaborando delle regole per impedire alle società con una quota di partecipazione cinese pari ad almeno il 25% di acquistare aziende che lavorano su tecnologie rilevanti per l’industria.

Anche Reuters ha confermato la notizia, ma ha aggiunto che la percentuale relativa alla quota di partecipazione potrebbe cambiare prima dell’annuncio ufficiale, previsto per venerdì.
Intanto il Consiglio di sicurezza nazionale e il Dipartimento del commercio stanno lavorando all’elaborazione di piani per controlli più rigorosi sulle esportazioni, che non consentiranno alla Cina l’export in caso di progetti classificati come “significativi”.

Guerra commerciale: lo scenario si fa sempre più teso

Le tensioni commerciali tra le due maggiori economie mondiali si sono intensificate nelle ultime settimane.
La previsione è che le tariffe su un elenco iniziale di merci del valore di circa 34 miliardi di dollari entreranno in vigore il 6 luglio, con la Cina che ha già annunciato misure di ritorsione sulle importazioni statunitensi.

Il 15 giugno, l’amministrazione Trump ha annunciato dazi su prodotti cinesi per 50 miliardi di dollari, imposti tramite una aliquota del 25%. Mentre il 18 giugno il presidente ha dichiarato di aver chiesto al Rappresentante del Commercio degli Stati Uniti di identificare 200 miliardi di dollari di beni cinesi per potenziali tariffe aggiuntive con un tasso del 10%.

Il ministero del commercio cinese ha risposto annunciando contromisure in caso di pubblicazione effettiva di un elenco di tariffe aggiuntive e ha anche precisato che, arrivati a questo punto, tutti gli accordi raggiunti con gli Stati Uniti tramite i negoziati precedenti sono da considerarsi nulli.

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