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Tasi prima casa 2017: chi paga e chi no

mercoledì 29 novembre 2017, di Anna Maria D’Andrea

Tasi 2017, si paga sulla prima casa o no? Se è vero che ormai da tempo è in vigore l’esenzione dal pagamento di saldo e acconto dell’imposta sull’abitazione principale è bene fornire alcuni chiarimenti.

L’esenzione Tasi prima casa riguarda tutti gli immobili che sono considerati abitazione principale, ovvero che sono sede della residenza anagrafica del contribuente.

Per definire cosa si intende per abitazione principale e capire quando si applica l’esenzione Tasi bisogna prendere come riferimento la definizione prevista dalla normativa Imu.

Un ulteriore chiarimento riguarda il caso di immobile in locazione: si paga la Tasi sulla prima casa e soprattutto come viene diviso l’importo tra inquilino e proprietario?

In vista dell’ormai imminente scadenza per il versamento del saldo Tasi, fissata al 18 dicembre 2017, di seguito tutte le istruzioni su quando è dovuta sulla prima casa e quando no.

Tasi prima casa 2017: ecco quando non si paga

Secondo quanto previsto dal comma 669 della Legge 147/2013 la Tasi si paga in caso di possesso o detenzione a qualsiasi titolo di fabbricati e di aree edificabili, ad eccezione, in ogni caso, dei terreni agricoli e dell’abitazione principale, come definiti ai sensi dell’imposta municipale propria, escluse quelle classificate nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9.

Secondo la regola generale sopra richiamata, quindi, per stabilire quando non si paga la Tasi sulla prima casa è necessario riprendere la definizione prevista a fini Imu, ovvero:

“Per abitazione principale si intende l’immobile, iscritto o iscrivibile nel catasto edilizio urbano come unica unità immobiliare, nel quale il possessore e il suo nucleo familiare dimorano abitualmente e risiedono anagraficamente.”

Abitazione principale a fini Tasi e Imu

Per poter parlare di abitazione principale, così come definita dalla normativa Imu e Tasi, è necessario il rispetto di determinati requisiti, ovvero:

  • proprietà, possesso o altro diritto reale come usufrutto o diritto di abitazione;
  • residenza anagrafica;
  • dimora abituale.

L’esenzione Tasi prima casa si estende anche alle relative pertinenze, classificate nelle categorie catastali C\2, C\6 E C\7, nella misura massima di un’unità pertinenziale per ciascuna delle categorie indicate.

Si paga la Tasi se la prima casa è di lusso

Pur nel rispetto dei requisiti sopra indicati e nei casi in cui è dunque prevista l’esenzione, la Tasi nel 2017 sarà in ogni caso dovuta se l’immobile, purché abitazione principale, rientra tra quelli di lusso.

Sono considerati immobili di lusso quelli appartenenti alle categorie catastali A\1, A\8 e A\9. In questi casi, sia per il possessore che per il detentore a qualsiasi titolo (ovvero anche l’affittuario) sarà obbligatorio il pagamento della Tasi.

Immobili equiparati ad abitazione principale

Sempre in merito ai casi in cui non si paga la Tasi, è bene ricordare che secondo la normativa in vigore, anche nel 2017 è prevista una lista di immobili che sono equiparati per legge ad abitazione principale.

Nel dettaglio, si tratta di:

  • immobili di cittadini italiani residenti all’estero ed iscritti all’AIRE non concessi in locazione o comodato d’uso;
  • immobili di proprietà indivisa di cooperative edilizie e che sono abitazione principale dei soci;
  • immobili classificati come alloggi sociali;
  • immobili sede di dimora coniugale assegnata con sentenza del giudice in caso di divorzio o separazione;
  • immobile proprietà delle forze armate non concessi in locazione;
  • rifugi alpini non custoditi, punti d’appoggio e bivacchi;
  • i terreni agricoli.

Si ricorda inoltre che già dal 2016 i Comuni possono assimilare ad abitazione principale e quindi esonerare dalla Tasi l’immobile posseduto a titolo di proprietà od usufrutto da anziani o disabili ricoverati in case di cura, a condizione che questo non risulti locato.

Tasi prima casa in affitto: ecco quando è prevista l’esenzione

Un chiarimento specifico in merito a chi paga la Tasi riguarda il caso di immobile in affitto.

In linea generale, in caso di affitto, la Tasi è dovuta in solido da inquilino e proprietario, secondo le diverse percentuali previste dai comuni.

Per quanto riguarda l’inquilino e in caso di immobile preso in affitto come prima casa la Legge di Stabilità 2016 ha previsto l’esenzione dal pagamento della quota Tasi.

Per il proprietario è invece previsto l’obbligo di pagare in ogni caso la propria quota Tasi nel caso di immobile in affitto, secondo la percentuale deliberata dal Comune o, in caso di mancata pubblicazione della delibera, nella misura del 90%.

Si ricorda che anche per gli inquilini resta obbligatorio il pagamento della Tasi sull’immobile preso in affitto come prima casa se questo rientra tra le categorie catastali di lusso.

Per maggiori dettagli leggi anche -> Imu e Tasi 2017: inquilini, chi paga? Regole, esenzioni e calcolo

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