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Tasi 2017, tutte le istruzioni per il pagamento del saldo

mercoledì 22 novembre 2017, di Anna Maria D’Andrea

Tasi 2017: con l’avvicinarsi della scadenza del 18 dicembre si forniscono di seguito tutte le istruzioni utili su calcolo dell’importo dovuto, soggetti obbligati ed esenzioni.

Il 18 dicembre 2017 è fissata la scadenza per il versamento del saldo Tasi 2017 dovuto da tutti i contribuenti che possiedono a qualsiasi titolo fabbricati o aree edificabili.

Alcune utili istruzioni su calcolo e importo della Tasi dovuta per il 2017 sono state fornite negli scorsi giorni dal Dipartimento delle Finanze: anche per l’anno in corso è previsto il blocco delle aliquote Imu - Tasi, che non potranno essere superiori a quelle previste nel 2015.

In ogni caso è bene precisare che nel calcolo dell’importo dovuto i soggetti obbligati sono tenuti a prendere visione delle delibere dei comuni: in caso di aumento e nel rispetto della normativa di riferimento sarà necessario pagare l’importo dovuto a conguaglio con la seconda rata Tasi.

Di seguito le istruzioni nel dettaglio sulla Tasi: scadenza saldo 2017, come si calcola e chi sono i soggetti obbligati al pagamento.

Tasi 2017: istruzioni e presupposto

La Tasi è la tassa sui servizi indivisibili, introdotta dalla Legge di Stabilità 2014 nell’ambito della IUC, l’Imposta Unica Comunale, che comprende anche Imu e Tari.

La Tasi, dovuta da tutti i contribuenti che possiedono o detengono a qualsiasi titolo fabbricati e aree edificabili, si paga in due rate: l’acconto, che scade il 16 giugno e il saldo, comprensivo di eventuale conguaglio, in scadenza al 16 dicembre (cadendo in un giorno festivo, per il 2017 la scadenza è prorogata per legge a lunedì 18 dicembre 2017).

A partire dal 1° gennaio 2016 non si paga la Tasi su terreni agricoli e sulla prima casa, così come previsto per l’Imu; sono escluse dall’esonero le abitazioni principali di categoria catastale A\1, A\8 e A\9, cioè le case di lusso.

Queste sono le prime istruzioni Tasi necessarie per il calcolo del saldo d’imposta. Tuttavia per chiarire chi deve pagare il saldo è necessario fornire ulteriori chiarimenti.

A differenza dell’Imu, infatti, la Tasi è dovuta non soltanto dal proprietario dell’immobile o dell’area edificabile, ma anche dal detentore e nel caso di più possessori o detentori il pagamento deve essere effettuato “in solido”.

Istruzioni Tasi 2017: chi paga?

Al netto del presupposto impositivo della Tasi previsto dal comma 669 della legge n. 147/2013, la Tasi è dovuta da chiunque possiede o detiene a qualsiasi titolo case, negozi o uffici, immobili d’impresa, aree edificabili e fabbricati rurali ad uso strumentale.

La legge prevede che, nel caso di più possessori o detentori essi siano tenuti in solido al pagamento della Tasi. Quindi, ad esempio, nel caso di casa in affitto, pagano la Tasi sia il proprietario che l’inquilino.

L’inquilino paga la Tasi nella percentuale stabilita dal Comune nel regolamento, compresa tra il 10 e il 30 per cento dell’importo complessivo, applicando l’aliquota Tasi 2017.

Per il proprietario non è prevista l’esenzione dalla Tasi per l’abitazione data in affitto ma anche lui concorre al pagamento dell’imposta per la restante percentuale, compresa tra il 90 e il 70 per cento del totale.

Tuttavia, quando l’inquilino la usa come abitazione principale non dovrà pagare nulla. Al contrario, il proprietario resta obbligato a pagare saldo e acconto Tasi entro le specifiche scadenze in percentuale sulla base di quanto previsto dalle delibere del proprio Comune.

Chi non paga

L’esonero Tasi per la prima casa riguarda anche gli inquilini, nel caso in cui l’immobile preso in locazione sia abitazione principale e non di lusso.

In questo caso tuttavia il proprietario sarà comunque tenuto a pagare saldo e acconto Tasi: l’importo dovuto dovrà essere calcolato in percentuale sulla base di quanto previsto dalle delibere del Comune.

Non si paga la Tasi nel 2017 anche per le pertinenze della prima casa, come magazzini, depositi, stalle o tettoie.

Vengono inoltre esentati dal pagamento della Tasi gli immobili:

  • di proprietà indivisa di cooperative edilizie e che sono abitazione principale dei soci;
  • classificati come alloggi sociali;
  • dimora coniugale assegnata dalla sentenza del giudice in caso di divorzio o separazione;
  • proprietà delle forze armate senza essere però locati;
  • rifugi alpini non custoditi, punti d’appoggio e bivacchi;
  • terreni agricoli;
  • proprietà di anziani o disabili residenti in istituti di ricovero, non concessi il locazione.

Si ricorda inoltre che è prevista la riduzione dell’importo dovuto nel caso di comodato d’uso gratuito. Per ulteriori istruzioni Tasi sul tema specifico si rimanda all’articolo dedicato.

Istruzioni calcolo Tasi: saldo e conguaglio

Come fare il calcolo della Tasi 2017?

Innanzitutto occorre prestare particolare attenzione ed annotare i seguenti elementi necessari per il calcolo della Tassa sui servizi indivisibili:

  • codice catastale del Comune in cui è ubicato l’immobile;
  • categoria/tipologia immobile;
  • rendita catastale non rivalutata;
  • percentuale di possesso;
  • mesi di possesso nell’anno;
  • aliquota TASI;
  • nel caso degli immobili storici occorre avere lo stato di agibilità.

L’aliquota base della Tasi 2017 è l’1 per mille.

Tuttavia, ciascun Comune ha la facoltà di:

  • azzerare la l’aliquota;
  • alzarla, purché la somma finale di Imu e Tasi non superi il 10,6 per mille.

Una volta raccolti tutti gli elementi si può finalmente procedere con il calcolo della Tasi che viene ad essere realizzato mediante l’applicazione della seguente formula:

rendita catastale*1,05 (rivalutazione 5%)*coefficiente catastale*aliquota

Si ricorda che prima di effettuare il versamento del saldo in scadenza il 18 dicembre 2017 è bene controllare le delibere dei comuni sul sito del MEF: nel caso di aumento dell’aliquota sarà necessario ricalcolare l’importo dovuto e versare anche il conguaglio.

Nel caso di nessuna variazione sarà necessario soltanto versare la seconda rata Tasi pari allo stesso importo dell’acconto pagato il 16 giugno 2017.

Si invita a consultare l’articolo di approfondimento per ulteriori istruzioni e un esempio numerico sul calcolo Tasi 2017.

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