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Riforma pensioni: Quota 100 sarà rivista per andare incontro all’Unione Europea?
venerdì 23 novembre 2018, di
La Legge di Bilancio è stata bocciata dall’Unione Europea che ha avviato la procedura di infrazione nei confronti dell’Italia; questa decisione potrebbe avere delle conseguenze sulla riforma delle pensioni contenuta nella manovra, con Quota 100 che potrebbe essere rimodulata per limitarne i costi.
Lo stesso premier Giuseppe Conte, intervenuto davanti alla Camera, ha lanciato un segnale di distensione all’Unione Europea dichiarando che in Parlamento ci sarà una “rimodulazione in Parlamento di alcuni interventi se possono accrescere gli effetti positivi sulla crescita senza alterare ratio e contenuti”.
La parola chiava, quindi, è “rimodulazione”, con il Presidente del Consiglio che lascia intendere che ci sarà una modifica della Legge di Bilancio, seppur non specificando per quali aspetti, così da dare una risposta concreta ai dubbi dell’Unione Europea.
A tal proposito i lavoratori che già pregustavano l’idea di andare in pensione con Quota 100, temono che dopo la bocciatura ci possano essere dei passi indietro del Governo sul fronte previdenziale.
A smentire questa possibilità, almeno per il momento, sono i due vicepremier Salvini e Di Maio, i quali pur tendendo - chi più e chi meno - la mano verso l’Unione Europea, hanno ribadito che non verranno toccati i punti centrali della Legge di Bilancio.
Luigi Di Maio: “Sì al dialogo, ma non tradiamo gli italiani”
Anche da parte del leader del Movimento 5 Stelle i toni utilizzati nei confronti dell’Unione Europea sono più morbidi rispetto a quelli dei giorni scorsi; questo, infatti, ha sottolineato che “ci sono margini di dialogo con l’Unione Europea”, per poi aggiungere però che “Bruxelles non ci può chiedere di tradire gli italiani”.
Il vicepremier, in un’intervista esclusiva rilasciata a La Repubblica, ha poi provato a sotterrare l’ascia di guerra dichiarando che non è il momento giusto per essere in conflitto con l’Unione Europea. Di un’altra cosa però il Ministro del Lavoro sembra essere convinto: “Le misure non cambieranno e anche i mercati alla fine capiranno”.
Matteo Salvini: “Niente trattative da mercato dei tappeti”
Il Ministro dell’Interno, invece, mantiene la linea dura dichiarando che l’Italia è disposta al dialogo, ma a nessuna “trattativa da mercanti di tappeti”. E come al solito il leader della Lega punta il dito contro il commissario agli affari economici, il francese Pierre Moscovici, il quale - a suo dire - continua ad “insultare l’Italia nonostante il suo stipendio sia pagato anche dagli italiani”.
Il leader della Lega, intervenuto ad Uno Mattina, ha poi concluso dicendo che l’Unione Europea non può pretendere la conferma della Legge Fornero, che invece verrà “smontata pezzo per pezzo”.
Riforma delle pensioni: cosa cambierà adesso?
Insomma, anche se da parte del Governo si prova a raffreddare la tensione insorta con la bocciatura della manovra finanziaria, non sarà facile trovare un accordo visto che le parti in causa sembrano ferme sulle loro posizioni.
A chi si chiede cosa ne sarà della riforma delle pensioni, al momento rispondiamo che non c’è nulla da temere dal momento che dal Governo sembrano decisi ad andare avanti per la strada tracciata, seppur con qualche correttivo che però non dovrebbe riguardare le misure assistenziali - come il reddito di cittadinanza - e previdenziali, come Quota 100. Per quest’ultima è possibile che venga inserito qualche piccolo paletto, ma niente che ne andrà a modificare concretamente l’impianto centrale.
Gli avvertimenti dell’Unione Europea, invece, potrebbero avere ripercussioni su alcuni degli emendamenti presentati alla Camera in tema di riforma delle pensioni. Ad esempio, ci pare impossibile - ad oggi - che il Governo intervenga per bloccare l’adeguamento con le aspettative di vita, anche se solo per la pensione anticipata.
Per Opzione Donna, invece, la proroga non dovrebbe essere in discussione, ma difficilmente questa misura sarà prolungata fino al 2021. Anche per la nona salvaguardia, non ci dovrebbero essere problemi.
Per il momento, quindi, sembra non ci sia nulla da temere, almeno sul fronte pensioni; bisognerà attendere ulteriori sviluppi però per esserne certi, poiché non è detto che il nostro Governo sarà ancora così risoluto dopo un ennesimo rifiuto da parte dell’Unione Europea.