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Riforma pensioni 2017: tagli sull’assegno in arrivo per ricalcolo Inps. Ecco le novità

lunedì 13 marzo 2017, di Anna Maria D’Andrea

Riforma pensioni 2017: ancora novità e notizie poco incoraggianti per i pensionati. Mentre i lavoratori ormai prossimi alla pensione attendono di conoscere le ultime notizie sui decreti attuativi che daranno il via all’Ape, la pensione anticipata, arriva la notizia che l’Inps avrebbe avviato un ricalcolo delle pensioni che comporterà tagli sull’assegno mensile.

La notizia del ricalcolo delle pensioni che comporterà il taglio dell’assegno per molti pensionati non può che sommarsi al malcontento degli ultimi mesi: la riforma pensioni 2017 procede a rilento, molti resteranno esclusi dalla possibilità di accedere alla pensione anticipata e a tutto questo si aggiungono notizie di tagli da parte dell’Inps.

La novità sul ricalcolo delle pensioni nel 2017 riguarda gli assegni più alti e, più nel dettaglio, il taglio sarà effettuato nei confronti dei lavoratori che hanno almeno 18 anni di contributi versati al 31 dicembre 1995 e che, con l’entrata in vigore della riforma Fornero, meglio conosciuta come “riforma lacrime e sangue”, hanno visto calcolare l’assegno di pensione con sistema retributivo fino al 2011 e con il sistema contributivo a partire dal 2012.

L’Inps procederà, al fine di determinare l’importo esatto della pensione da versare dopo l’entrata in vigore della riforma Fornero, ad un doppio calcolo. Nel caso in cui l’assegno percepito con il calcolo retributivo fino al 2011 e poi con quello contributivo fino al 2012 risultasse superiore a quanto spettante con il solo calcolo contributivo introdotto dalla riforma delle pensioni del Governo Monti, verrà tagliato l’importo eccedente a partire dal 2017.

Cerchiamo di semplificare il tutto e capire quali sono le novità e chi rischia di veder diminuire l’importo dell’assegno per effetto della riforma pensioni nel 2017.

Riforma pensioni 2017: tagli in arrivo con il ricalcolo dell’assegno. Ecco le novità

Le ultime notizie sulla riforma pensioni 2017 non sono delle migliori: per i lavoratori titolari di assegno previdenziale più elevato e che hanno sommato i benefici di quote contributive su pensioni retributive, in seguito all’entrata in vigore della riforma Fornero, l’Inps sta attuando un ricalcolo dell’assegno.

Chi sono i pensionati che potranno ritrovarsi con una pensione più bassa nei prossimi mesi? La novità, riportata da pensionioggi.it, riguarda i lavoratori che risultano aver versato almeno 18 anni di contributi al 1995 e che quindi, così come disposto dalla riforma Fornero, vedono calcolato l’assegno previdenziale secondo due diverse modalità: il metodo retributivo per i contributi versati fino al 2011 e il metodo contributivo per quelli successivi al 1° gennaio 2012. Il taglio potrà quindi interessare i lavoratori dipendenti del settore privato, pubblico o lavoratori autonomi iscritti all’Inps.

La novità dell’ultim’ora è che il ricalcolo dell’Inps comporterà nella maggior parte dei casi un taglio dell’assegno, soprattutto per i lavoratori andati in pensione con un’età superiore ai 67 anni e che risultano titolari di reddito di importo superiore ai 46 mila euro annui.Ad essere toccati dal nuovo taglio alle pensioni saranno quindi soprattutto medici, insegnanti universitari e cariche dello Stato che hanno lasciato il lavoro in età avanzata.

Il ricalcolo delle pensioni e la novità che comporterà un nuovo taglio sulle pensioni nel 2017 non è in realtà una notizia nuova: era stato già previsto dalla Legge di Stabilità 2015, con cui viene disposto che l’importo “complessivo del trattamento pensionistico liquidato con le regole vigenti dal 1° gennaio 2012 non può eccedere quello che sarebbe stato liquidato con l’applicazione delle regole di calcolo vigenti prima della riforma Fornero computando, ai fini della determinazione della misura del trattamento, l’anzianità contributiva necessaria per il conseguimento del diritto alla prestazione, integrata da quella eventualmente maturata fra la data di conseguimento del diritto e la data di decorrenza del primo periodo utile per la corresponsione della prestazione stessa”.

In virtù di quanto disposto con la Legge di Stabilità 2015 verrà quindi ricalcolato l’importo effettivamente spettante. Si tratta di una procedura non proprio semplice ma che di seguito proveremo a semplificare e riassumere l’effetto delle ultime novità.

Riforma pensioni 2017: tagli in arrivo con il ricalcolo dell’assegno. Ecco le novità

Con il ricalcolo dell’assegno per i titolari di pensione al 2015 con almeno 18 anni di contributi versati al 1995, ovvero per coloro che erano nel sistema retributivo prima dell’entrata in vigore della riforma pensioni del ministro Fornero, l’Inps procederà con un doppio calcolo:

  • il primo calcolo sarà effettuato prendendo in considerazione il sistema attualmente in vigore: calcolo contributivo a partire dal 2012 e calcolo retributivo fino al 2011;
  • il secondo sarà un calcolo virtuale verrà simulato l’ammontare dell’assegno pensionistico esclusivamente con il sistema retributivo, anche per le anzianità maturate dopo l’entrata in vigore della riforma pensioni.

Il taglio dell’assegno verrà messo in pratica nel caso in cui l’importo dell’assegno con le regole attualmente in vigore risulterà superiore rispetto a quanto sarebbe spettato, invece, con il calcolo contributivo.

La novità è che per effetto della riforma pensioni, nel 2017 il taglio sarà attuato non soltanto per gli assegni erogati successivamente all’entrata in vigore della disposizione contenuta nella Legge di Stabilità 2015, ma avrà valore retroattivo: tutti i pensionati con almeno 18 anni di contributi versati al 1995 che hanno beneficiato di quote contributive su pensioni retributive potranno ben presto saggiare sulla propria pelle uno dei tanti effetti negativi della riforma Fornero.

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