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Quando avremo un nuovo governo?

giovedì 12 aprile 2018, di Alessandro Cipolla

Via al secondo giro di consultazioni ma non si diradano le nubi sopra il cielo politico nostrano. Da questa mattina tutti i partiti saranno ricevuti nella Sala alla Vetrata dal Presidente Sergio Mattarella, che ascolterà le loro posizioni e poi si prenderà qualche giorno per decidere sul da farsi.

Il sentore però è che servirà ancora qualche settimana per poter arrivare a una svolta, visto che al momento nessuno degli attori in scena sembrerebbe intenzionato a fare un passo indietro. Dopo le regionali in Molise (22 aprile) e in Friuli (29 aprile), potrebbe arrivare però l’accelerata decisiva.

I tempi per un nuovo governo

Al momento Matteo Salvini assomiglia a uno dei quei uomini che hanno un’amante (Luigi Di Maio) e una moglie (Silvio Berlusconi). Come in un quadretto da commedia cinematografica anni ‘80, dopo ogni incontro con la giovane amante il marito fedifrago promette che presto lascerà la sua consorte.

Passa il tempo e si susseguono gli incontri ma alla fine il marito non trova mai il coraggio di lasciare la moglie, a cui è vincolato da parecchi legami, tanto che poi l’amante spazientita arriva al più classico degli out out iniziando anche a guardarsi attorno verso altri spasimanti.

La situazione politica nel nostro paese è più o meno così. Di Maio vuole fare un governo con un Salvini che non vede l’ora di sbarazzarsi di Berlusconi. Rompere con il leader di Forza Italia però non è semplice viste le tante amministrazioni e regioni guidate assieme e, di conseguenza, ha bisogno di tempo.

Quasi a voler fare ingelosire il segretario della Lega, il Movimento 5 Stelle continua a tenere aperta al tempo stesso anche una porta verso il Partito Democratico che però, finché sarà Renzi a decidere, non sembrerebbe essere interessato a intromettersi in questa sorta di triangolo.

Quanto tempo quindi servirà a Salvini per separarsi nella maniera meno dolorosa possibile da Berlusconi? In teoria poche settimane, il tempo di vincere con il leghista Fedriga le regionali in Friuli e imporsi come prima forza del Centrodestra in quelle che si terranno nel Molise.

A quel punto per questo divorzio Di Maio e Salvini dovranno concedere qualcosa all’ex premier, ovvero rassicurazioni verso il trattamento da riservare alle sue aziende e magari qualche poltrona a Forza Italia nelle tante nomine alle partecipate che a breve andranno fatte.

Le altre soluzioni

Tutte le altre ipotesi alternative a un governo formato da un’alleanza tra Movimento 5 Stelle e Lega al momento non sembrerebbero essere praticabili. L’unica variante a questo simposio potrebbe essere l’aggregazione anche di Fratelli d’Italia.

Da Mattarella il Centrodestra proverà timidamente a chiedere di poter governare il paese forte del 37% ottenuto alle urne, sapendo già che un eventuale governo di minoranza non convincerà però a pieno il Colle.

Un appoggio esterno a un esecutivo del Centrodestra da parte del Movimento 5 Stelle oppure del Partito Democratico è uno scenario inverosimile, come al momento lo è quello di un accordo tra i pentastellati e i dem.

L’unica strada percorribile è quindi quella di un governo giallo-verde. Se questo accordo non dovesse concretizzarsi, le alternative potranno essere soltanto due: un governo istituzionale per evitare l’aumento dell’Iva e fare una nuova legge elettorale, oppure tornare subito al voto.

Difficilmente però questa legislatura avrà vita breve visto che soltanto la Lega sarebbe propensa a nuove elezioni. Un governo quindi nascerà e forse non dovremo aspettare sei mesi come avvenuto in Germania: maggio può essere il mese giusto per la fumata bianca, in caso contrario sarà Mattarella a prendere in mano le redini del gioco.

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