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Patto tra Salvini e Putin: fronte comune con Le Pen e Trump contro Bruxelles?
venerdì 10 marzo 2017, di
Matteo Salvini e Vladimir Putin siglano un accordo storico tra Lega Nord e Russia Unita, con il leader del carroccio che dopo un’intesa simile raggiunta con Marine Le Pen ora vuole incontrare Donald Trump.
La politica italiana sta per entrare in una fase cruciale, ma Matteo Salvini volge il proprio sguardo anche oltre i confini nazionali. Il viaggio a Mosca infatti è stato molto fruttuoso per il leader del carroccio, che è tornato in Italia con un accordo firmato con Russia Unita, il partito di Putin.
Si tratta di un’intesa tra Lega Nord e Russia Unita che ha alla base lo scambio di informazioni su temi d’attualità e visioni comuni su problematiche come l’immigrazione e la lotta al terrorismo islamico.
Salvini quindi rafforza il suo legame con Putin dopo quello con la Le Pen, con il grande obiettivo del leghista di riuscire ad organizzare un incontro anche con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Il patto tra Salvini e Putin
Si può definire un successo per Matteo Salvini la sua sortita a Mosca. Il leader della Lega Nord ha infatti incontrato il vice segretario generale russo Serghei Zheleznyak e il ministro degli Esteri Serghei Lavrov, firmando un accordo tra il suo partito e quello di Vladimir Putin Russia Unita.
L’accordo avrà la durata di cinque anni e avrà come mission la consultazione e lo scambio di informazioni sui temi di attualità, sulle relazioni internazionali, sullo scambio di esperienze nella sfera delle politiche per i giovani e dello sviluppo economico.
Lotta all’immigrazione clandestina e pacificazione della Libia, lotta al terrorismo islamico e fine delle sanzioni contro la Russia, che sono costate all’Italia 5 miliardi di euro e migliaia di posti di lavoro persi. Dopo le chiacchiere di Renzi, la concretezza della Lega.
Questo è stato il commento di Matteo Salvini al raggiungimento dell’accordo con Russia Unita, espresso con un post sulla sua bacheca Facebook. Ma il leader del carroccio non vuole fermarsi, dichiarando che è al lavoro anche per organizzare un summit con Donald Trump.
Patto Salvini-Putin, che dirà Berlusconi?
Le ultime mosse di Matteo Salvini fanno capire perché c’è una distanza di fondo tra la posizione della Lega Nord e quella di Forza Italia. Silvio Berlusconi è da sempre un grande amico di Putin, ma questo accordo potrebbe non andargli giù.
Per prima cosa è una questione atteggiamento. Salvini si sta muovendo sia a livello nazionale che internazionale come il leader del centrodestra, tessendo relazioni e siglando patti.
Una intraprendenza che difficilmente può esser ben vista da Berlusconi, da sempre poco incline a chi gli ruba i riflettori. Bisogna ricordare comunque che uno è a capo di Forza Italia e uno della Lega Nord, quindi sostanzialmente sono liberi ognuno di dettare la linea del proprio partito.
In un’ottica di coalizione invece il problema c’è e non è di poco conto. Berlusconi ha fatto molto per portare Forza Italia all’interno del Ppe e attualmente l’azzurro Antonio Tajani è il presidente del Parlamento Europeo.
Le posizioni antieuropeiste di Salvini e questo darsi un gran da fare nel creare un fronte comune contro Bruxelles non sono coniugabili con la linea di Berlusconi. La sensazione è che i due potranno andare avanti assieme solo per il motivo che gli ultimi sondaggi politici danno la coalizione unita di centrodestra in vantaggio sugli altri.
Il fronte anti Bruxelles
Matteo Salvini è più attivo che mai sul piano internazionale. Sembrerebbe quasi che il leader del carroccio si stia proponendo come la figura centrale nel creare un più vasto possibile fronte comune contro Bruxelles.
Il rapporto tra il segretario della Lega e Marine Le Pen è da tempo ben saldo, così come quello con Vladimir Putin in virtù anche del recente accordo. Il sogno di Salvini però è quello di coinvolgere direttamente anche Donald Trump, nell’ottica di un possibile riavvicinamento tra Russia e Stati Uniti.
Ma la rete del fronte anti Bruxelles è molto più ampia. L’indipendente Radev ha vinto in Bulgaria, in Ungheria è forte il partito Jobbik così come in Grecia Alba Dorata, Afd in Germania e il Partito per la Libertà in Austria e Olanda.
Il fronte comune di una destra antieuropeista e anti immigrati è più vasto di quanto si creda. Molto dipenderà dall’esito delle prossime elezioni che si terranno a breve in Francia, Germania e Olanda.
Una vittoria del Front National in Francia, Afd in Germania e del Partito per la Libertà in Olanda cambierebbe clamorosamente gli equilibri di potere non solo in Europa, ma in tutto il mondo.
Considerando che l’Inghilterra con la Brexit si è già tirata fuori, Bruxelles rischierebbe di naufragare. Dal canto suo, Salvini spera di potersi anche lui imporre in Italia alle prossime elezioni, ma per farlo avrà bisogno dei voti di Berlusconi.
Le prossime elezioni che si terranno nei paesi europei saranno quindi decisive per il futuro dell’Unione Europea, uno scenario che da tempo fa tremare Bruxelles.