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Legge elettorale, tutte le giravolte e le contraddizioni del Movimento 5 Stelle

martedì 30 maggio 2017, di Alessandro Cipolla

Legge elettorale: nonostante i grandi proclami per una lotta contro gli inciuci, il Movimento 5 Stelle ha proposto un sistema di voto che rende necessarie le larghe intese. Ecco tutte le incoerenze pentastellate.

Chi pensava che gli esponenti del Movimento 5 Stelle fossero degli inesperti della politica, si sono sbagliati di grosso. Anzi, quello andato in scena negli ultimi giorni da parte dei grillini è stato un piano perfetto e machiavellico.

Lo scorso fine settimana gli attivisti 5 Stelle hanno votato, tramite la piattaforma Rousseau, con una maggioranza bulgara a favore del modello tedesco come nuova legge elettorale da adottare anche in Italia.

La chiara presa di posizione da parte dei grillini ha prodotto una forte accelerata sul tema, con Partito Democratico e Forza Italia che subito si sono accodati alla proposta pentastellata, che ora dovrebbe avere la strada spianata in Parlamento.

La svolta sul modello tedesco è stata accolta con la solita ridda di dichiarazioni da parte degli esponenti del Movimento 5 Stelle, che asserivano in coro come la loro proposta fosse l’unica che potesse evitare gli inciuci di governo tra Renzi e Berlusconi.

Peccato però che invece è esattamente il contrario, con le alleanze post voto che sono da sempre necessarie in Germania per creare un nuovo governo. Un’incoerenza di fondo che però non è stata l’unica negli ultimi tempi da parte di un Movimento 5 Stelle ormai sempre più ambiguo.

Legge elettorale, la giravolte del Movimento 5 Stelle

In principio per il Movimento 5 Stelle fu il Democratellum. Così infatti venne chiamata il sistema di voto presentato dai grillini in opposizione all’Italicum, giudicato appunto poco democratico.

Si tratta di una legge elettorale proporzionale, con l’Italia divisa in grandi circoscrizioni con una soglia di sbarramento al 5% e il ritorno delle preferenze. Anche se non previste, i pentastellati si dissero favorevoli a dei correttivi per garantire una maggiore governabilità.

Arrivò poi prima il Referendum del 4 dicembre e poi la sentenza della Corte Costituzionale a inizio 2017. Il risultato fu che l’Italicum fu mutato dalla Consulta nel Legalicum, con la legge elettorale ideata da Renzi rimase uguale tranne che venne tolto il ballottaggio.

Il Movimento 5 Stelle invece che protestare per l’eliminazione del ballottaggio, che li avrebbe portati alla vittoria elettorale così come avvenuto per le elezioni comunali a Roma e Torino, hanno adottato il Legalicum come loro sistema elettorale prediletto.

L’Italicum che prima era il demonio, divenne poi la migliore legge elettorale in circolazione anche se era stata privata di un ballottaggio che avrebbe portato il Movimento 5 Stelle con ogni probabilità a governare il paese.

Quando poi dopo mesi di impasse il Partito Democratico ha scelto come testo base per la nuova legge elettorale il Rosatellum, i grillini hanno cambiato strategia. Se fosse passato il sistema di voto proposto dal dem Ettore Rosato, vista la sua natura per metà maggioritaria i 5 Stelle sarebbero stati molto svantaggiati.

Ecco quindi il cambio di strategia, con il voto online lampo sul modello tedesco e la proposta servita su un piatto d’argento a Renzi e Berlusconi, quasi increduli per l’assist fornito dai pentastellati.

La legge elettorale tedesca è puramente proporzionale, con metà dei parlamentari eletti tramite collegi uninominali e l’altra metà pescando dai listoni. La soglia di sbarramento al 5% mette fuori causa i partiti più piccoli.

In Germania da sempre questa legge elettorale vede necessarie alleanze post voto, visto che per un partito è quasi impossibile ottenere il 50% da solo. Se il CdU a urne chiuse risultava il partito più votato scattava il governo con i liberali, se invece a vincere erano i socialisti ecco che arrivava l’intesa con i Verdi o con la sinistra.

In rari casi, come nel caso delle ultime elezioni dove i liberali non superarono la soglia di sbarramento, fu necessaria l’intesa tra i due maggiori partiti di centrodestra e centrosinistra per dare vita a un governo. L’attuale esecutivo Merkel è infatti sostenuto proprio dagli avversari di sempre dei socialisti.

In Italia con una situazione ancor più equilibrata e con la presenza di almeno tre grossi poli dati alla pari, il caos sarebbe ancor maggiore e il ricorso alle larghe intese trasversali assolutamente necessario.

Di fronte a una proposta di questo tipo, PD e Forza Italia hanno subito accelerato su questa nuova legge elettorale che potrebbe essere anche approvata a inizio luglio, per poi andare a votare a settembre.

Le contraddizioni del Movimento 5 Stelle

Alla luce di questo, stridono e fanno sorridere le dichiarazioni delle ultime ore da parte degli esponenti del Movimento 5 Stelle, che hanno dichiarato a più riprese come la loro proposta sia l’unica capace di evitare le larghe intese.

Noi ci siamo sulla legge elettorale proprio per fermare eventuali inciuci che si stanno apparecchiando in queste ore fra i partiti morenti di questo Paese che provano mettersi insieme per non morire.

Nel suo post su Facebook Luigi Di Maio, che sarebbe il probabile candidato premier dei 5 Stelle, parla di legge elettorale per evitare un ennesimo “Governo Frankenstein”.

L’altro esponente di punta Roberto Fico , parla poi di possibilità di vittoria per il Movimento, tralasciando però il piccolo particolare che un successo elettorale può arrivare solo con il 50% dei voti. Impresa impossibile al momento per chiunque.

Un comportamento questo che può apparire quasi schizofrenico, visto che i pentastellati prima propongono un sistema di voto che obbliga alle grandi intese, e poi parlano di unico modo per evitare gli inciuci.

Una contraddizione di fondo difficile da comprendere. Fatto sta comunque che il Movimento 5 Stelle ha ottime chance di andare al governo con il modello tedesco, ma solo alleandosi dopo le urne con la Lega Nord, dando vita quindi a uno di quei “Governi Frankenstein” citati da Di Maio.

A voler pensar male, si potrebbe dire che la mossa dei grillini sia stata fatta per rimanere all’opposizione di un governo dalle larghe intese, trovando così terreno fertile per continuare a protestare anche per i prossimi cinque anni, che in teroia dovrebbero essere gli ultimi dell’attuale classe dirigente pentastelalta, visto il limite dei due mandati del loro regolamento interno.

Peccato però che la tavola per un eventuale inciucio tra Renzi e Berlusconi è stata proprio apparecchiata dai 5 Stelle. Ma oltre al dato politico lascia perplessi anche l’atteggiamento mediatico dei pentastellati.

Il ribadire pubblicamente a più riprese una posizione che invece è chiaramente opposta alla realtà dei fatti, può far innescare quel pericoloso meccanismo per il quale poi la gente può veramente arrivare a pensare che una legge elettorale, che ha sempre portato alla formazione di governi dalle larghe intese, sia stata fatta invece per evitare gli inciuci.

Una situazione questa che fa tornare alla mente il Ministero della Verità presente nel libro 1948 di George Orwell, dove l’ente in questione si occupava di cambiare la storia e le verità a seconda di come mutavano gli eventi. Per fortuna però noi non siamo in un’opera letteraria, anche se alcuni segnali che arrivano dal mondo politico sono più che inquietanti a riguardo.

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