Inibizione sportiva, le conseguenze: cosa può (e non può) fare chi viene condannato

Ilena D’Errico

21/01/2023

21/01/2023 - 15:58

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La Juve penalizzata di 15 punti e 11 dirigenti sanzionati con l’inibizione sportiva. Di cosa si tratta e cosa comporta questo provvedimento per gli interessati.

Inibizione sportiva, le conseguenze: cosa può (e non può) fare chi viene condannato

La corte federale d’Appello della Figc ha accolto parzialmente il ricorso della Procura federale, che aveva chiesto la riapertura del processo sulle plusvalenze riguardo alla decisione n. 89 del 27 maggio 2022 della corte a Sezioni unite. Sono arrivate quindi dure sanzioni: la Juve è stata penalizzata di ben 15 punti, mentre molti dirigenti è stato sottoposto all’inibizione sportiva per un tempo variabile.

La decisione della corte federale d’Appello ha quindi confermato la colpevolezza dei soggetti accusati nell’ambito delle plusvalenze fittizie (peraltro con l’ausilio di intercettazioni), anche se con diverse misure di responsabilità. In particolare, il sistema delle plusvalenze fittizie permette di generare dei guadagni necessari ai fini del bilancio. L’artificio sta proprio nel fatto che, con lo scambio dei giocatori, non vengono fornite delle valutazioni reali degli stessi.

Cos’è l’inibizione sportiva

L’inibizione sportiva è uno dei provvedimenti disciplinari previsto dal Codice di giustizia sportiva della Figc. Il Codice di giustizia sportiva serve a regolare i procedimenti di giustizia che riguardano le Federazioni sportive nazionali e le Discipline sportive associate. Il Codice attualmente in vigore è stato emesso con la delibera n. 1590 del 9 aprile 2018 del Consiglio nazionale del Coni.

Secondo il Codice di giustizia sportiva, i violatori dello Statuto possono essere puniti con l’inibizione sportiva temporanea, a prescindere dal loro status di soci e anche se non più tesserati. In particolare, l’inibizione riguarda tutte le maggiori attività in ambito Figc, ma può essere estesa anche all’ambito Fifa o Uefa.

Inibizione sportiva: le conseguenze e quanto dura

Nel dettaglio, i soggetti che hanno ricevuto l’inibizione sportiva temporanea non possono:

  • Rappresentare la propria società in attività rilevanti per l’ordinamento sportivo, sia a livello nazionale che internazionale.
  • Partecipare alle attività degli organi federali.
  • Accedere agli spogliatoi e ai locali annessi durante manifestazioni e gare calcistiche (anche se di tipo amichevole) nell’ambito della Figc (con eventuale estensione all’ambito Uefa e Fifa).
  • Partecipare alle riunioni con i soggetti tesserati e gli agenti sportivi.
  • Ricoprire cariche federali.

La durata dell’inibizione sportiva viene stabilita a seconda della natura e della gravità delle colpe attribuite, ma in ogni caso può avere una durata massima di 5 anni. Il provvedimento della Figc ha sanzionato ben 11 dirigenti della Juventus, con una differente misura sanzionatoria. In particolare l’inibizione sportiva avrà durata di:

  • 30 mesi per Fabio Paratici, che ha lavorato per la squadra bianconera dal 2010 fino al termine della stagione 2021.
  • 24 mesi per Andrea Agnelli, presidente dello Juventus Football Club dal 2010 al 2023.
  • 16 mesi per Federico Cherubini, direttore sportivo della Juventus.

La sanzione più bassa, invece, pari a 8 mesi di inibizione, è stata prevista per:

  • Pavel Nedvěd.
  • Paolo Garimberti.
  • Enrico Vellano.
  • Assia Grazioli Venier.
  • Mark Hughes.
  • Daniela Marilungo.
  • Francesco Roncaglio.

Inibizione sportiva: cosa non si può fare

In sintesi, per tutta la durata del periodo di inibizione, questi dirigenti non potranno svolgere la loro attività professionale in veste ufficiale. Così, tutti i soggetti inibiti, hanno il divieto di accedere a tutti i locali inerenti alle partite, dal terreno di gioco agli spogliatoi. Allo stesso tempo, è fatto loro divieto di svolgere attività amministrative e commerciali. Tutte le persone sanzionate dalla Figc non potranno quindi partecipare personalmente a tutti gli eventi più importanti, tra cui:

  • Trattative di calciomercato.
  • Rinnovo di contratti.
  • Sottoscrizione di accordi.
  • Rappresentanza nelle assemblee (fatta esclusione per l’ambito prettamente patrimoniale).

Cosa si può fare con l’inibizione sportiva temporanea

In breve, l’unica forma di eccezione prevista dalla disciplina dell’inibizione sportiva riguarda la rappresentanza patrimoniale. Nonostante l’inibizione, infatti, tutti i soggetti puniti hanno comunque la facoltà di partecipare nelle assemblee di lega di competenza, anche rappresentando la propria squadra, ma soltanto relativamente alle questioni patrimoniali poste all’ordine del giorno. Soltanto a queste condizioni, i soggetti inibiti possono comunque esercitare il diritto di voto.

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