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Guerra nucleare: morto il prigioniero Usa in Nord Corea, cosa farà ora Trump?
martedì 20 giugno 2017, di
Guerra nucleare: dopo la morte del giovane studente Otto Warmbier, a lungo detenuto in Corea del Nord e solo recentemente rilasciato in stato di coma, il mondo si interroga su cosa farà ora Donald Trump dopo il tragico epilogo della vicenda.
Torna a salire la tensione tra Stati Uniti e Corea del Nord dopo che Otto Warmbier, lo studente americano di 22 anni arrestato a Pyongyang nel gennaio 2016, è deceduto in Ohio non essendosi ripreso dallo stato di coma in cui versava ormai da più di un anno.
Dopo il fermo con l’accusa di aver rubato un manifesto della propaganda del regime di Kim Jong-un e la relativa condanna a 15 anni di lavori forzati, Warmbier era finito in coma secondo Pyongyang per l’assunzione di un sonnifero preso dopo un attacco di botulismo.
Versione questa sempre smentita dai familiari dello studente, con anche l’autopsia che ha escluso sintomi di botulismo. Dopo essere stato rilasciato una settimana fa, Warmbier è morto in un ospedale dell’Ohio, provocando il grande risentimento da parte di tutti gli Stati Uniti.
Guerra nucleare: il caso Warmbier irrita Trump
Il caso di Otto Warmbier torna a fare spirare i venti di una guerra nucleare tra Stati Uniti e Corea del Nord, vista la grande rabbia e amarezza che in questo momento pervade gli states nei confronti del regime di Kim Jong-un.
Otto Warmbier nel finire del dicembre 2015 era uno studente dell’Università della Virginia che, appena compiuti 21 anni, decise di intraprendere un viaggio in Cina. Da qui poi, attratto da un tour operator che prometteva un viaggio avventuroso, insieme ad altri cittadini americani è partito alla volta della Corea del Nord.
Mentre alloggiava in un hotel di Pyongyang, Warmbier avrebbe rubato da un corridoio riservato solo allo staff un manifesto della propaganda del regime di Kim Jong-un, ammettendo poi in lacrime al processo di aver compiuto il furto.
Lo studente quindi venne condannato il 2 gennaio 2016 a 15 anni di lavori forzati, ma pochi mesi dopo arrivò la notizia di alcuni problemi di salute che lo avevano fatto finire in uno stato di coma.
Secondo le autorità nordcoreane, Otto Warmbier avrebbe avuto un attacco di botulismo. Per sedare il ragazzo, sarebbe stato somministrato un sonnifero che però avrebbe fatto precipitare lo studente americano nello stato comatoso.
Dopo più di un anno, gli Stati Uniti sono riusciti a ottenere a inizio giugno 2017 che Warmbier fosse rilasciato per motivi umanitari. Arrivato a Cincinnati senza mai essersi risvegliato dal coma, il ragazzo è morto dopo sei giorni.
I medici americani che lo hanno preso in cura hanno escluso la presenza di sintomi di botulismo così come di fratture, ma l’ipotesi più accreditata è quella che Otto Warmbier sia caduto in coma a causa delle torture ricevute.
Già dopo il ripetersi dei test missilistici da parte di Pyongyang e la conseguente decisione di Trump di mandare una terza portaerei nella zona, si era arrivati a parlare di un possibile scoppio di una guerra nucleare.
La reazione del Presidente degli Stati Uniti al momento, abbastanza contenuta nei toni, non deve trarre in inganno in quanto Trump finora ha sempre preso le decisioni più drastiche dopo una serie di dichiarazioni pacate.
Guerra nucleare, che farà ora Trump?
Come detto quindi, le parole ufficiali di Donald Trump dopo la notizia della morte di Otto Warmbier sono state molto contenute rispetto ai soliti toni battaglieri utilizzati in questi mesi dal Presidente.
Il destino di Otto aumenta la determinazione della mia amministrazione a impedire che persone innocenti affrontino tali tragedie per regimi che non rispettano lo stato di diritto o la decenza umana di base. Gli Stati Uniti condannano ancora una volta la brutalità del regime nordcoreano mentre piangono la sua ultima vittima.
Una condanna dura questa di Trump che però non suonerebbe come una dichiarazione di guerra. Difficile comunque che il Presidente stia bluffando, visto che il tycoon al momento è alle prese con più di una grana.
In primis c’è la vicenda del Russiagate, che lo vede a forte rischio di impeachment. Oltre ai problemi interni, c’è anche la questione della Siria dove anche lì i rapporti con Damasco, ma anche con Mosca, sono molto tesi.
Senza dimenticare l’Afghanistan dove gli Usa sono impantanati da anni e tutte le polemiche dovute alla politica ambientale, non mancano i problemi quindi per un Donald Trump che viene dato anche in forte ribasso dai sondaggi sulla sua popolarità.
Spesso per tirarsi fuori da una situazione così problematica, i Presidenti Usa hanno scelto di lanciare offensive militari per compattare così la nazione che in quei momenti si stringe sempre attorno alla bandiera.
Il rischio però di una guerra nucleare con la Corea del Nord in caso di un attacco a Pyongyang è alto, ragion per cui con ogni probabilità Donald Trump ingoierà anche questo boccone amaro per non rischiare di trascinare il mondo intero sul baratro.