Home > Altro > Archivio > Elezioni, Alfano non si arrende: “Ci uniremo ad altri e supereremo la soglia”
Elezioni, Alfano non si arrende: “Ci uniremo ad altri e supereremo la soglia”
martedì 30 maggio 2017, di
Angelino Alfano non molla e rilancia il suo progetto di un polo centrista e moderato. Dopo l’esito negativo del suo incontro con Matteo Renzi, il ministro degli Esteri torna a ribadire la sua contrarietà non solo alle elezioni anticipate, ma anche alla legge elettorale sul modello tedesco che con ogni probabilità a breve verrà approvata.
Non è un momento semplice per Alfano. Il governo di cui fa parte infatti è sempre più destinato a terminare prima del dovuto la sua esperienza, mentre la nuova legge elettorale proposta penalizzerebbe Alternativa Popolare, ovvero la sua nuova creatura politica.
Il faccia a faccia con Matteo Renzi è andato come si prevedeva, con il segretario del Partito Democratico che ha ribadito al suo alleato di governo come l’accordo sul modello tedesco sia ormai stato raggiunto.
Un’accelerazione questa che porterà con sé anche le elezioni anticipate a settembre. In una situazione del genere, è logico chiedersi quali saranno allora le scelte strategiche di Angelino Alfano.
Alfano e la difesa del governo Gentiloni
La contrarietà di Angelino Alfano alle elezioni anticipate è nota da tempo. Negli ultimi giorni però, l’ipotesi di un voto a settembre è diventata sempre più concreta tanto da poter essere considerata ormai quasi sicura.
Alternativa Popolare può contare al momento su un buon numero di deputati e senatori, mentre gli ultimi sondaggi elettorali non sorridono al partito centrista, attestato anche al di sotto della soglia del 3%.
Il pensiero di Alfano comunque non è rivolto al solo tornaconto personale, ma anche al destino del paese che con un voto anticipato si esporrebbe a possibili difficoltà economiche e finanziarie.
Una preoccupazione così grande questa del ministro degli Esteri che lo ha spinto a lanciare una sorta di appello al Partito Democratico, affinché si voti come da calendario nel 2018.
Rivolgo un appello al Pd prima della loro direzione: pensino all’Italia. Pensino al danno che questa impazienza può fare alla nostra economia e a quanti miliardi di Euro corrisponde il conto salato che si rischia di fare pagare all’economia italiana per l’impazienza di rientrare a Palazzo Chigi, un’impazienza che ha un costo salatissimo.
In effetti Alfano non ha tutti i torti. Le elezioni anticipate metterebbero a rischio l’approvazione entro il 2017 della manovra economica, in più un voto con una legge elettorale che andrà a produrre come risultato un governo debole metterebbe l’Italia a rischio speculazione.
Visto che però ormai la decisione è stata presa, con Matteo Renzi sempre più convinto di tirare dritto per la propria strada, ecco che Angelino Alfano non vuole farsi trovare impreparato e starebbe pensando al modo migliore per restare in corsa.
La strategia di Alfano
Giusto qualche mese fa, a inizio marzo per la precisione, Angelino Alfano rottamava il Nuovo Centro Destra per dare vita ad Alternativa Popolare, un partito che si poneva come ambizioso obiettivo quello di riunire tutte le varie anime centriste e moderate del paese.
Nell’occasione della presentazione della nuova forza politica, Alfano si diceva contrario ad alleanze con un Berlusconi troppo vicino a Salvini ma anche con Renzi, visto che non c’erano intenzioni di voler virare a sinistra.
Con un tono profetico, il ministro disse che alle prossime elezioni Alternativa Popolare si sarebbe presentata da sola, con tutti gli altri partiti che sarebbero poi venuto a cercarli dopo il voto per formare una maggioranza di governo.
Il problema però per Alfano è che ora stanno cambiando le regole del gioco, con l’asticella della soglia di sbarramento alzata al 5% che renderebbe tutto molto più difficile se non impossibile per Alternativa Popolare.
Non abbiamo posto una questione di soglia perché ci uniremo ad altri e supereremo la soglia del 5% se sarà questa. Ci sono tante altre forze politiche e persone della società civile che ci hanno dato la disponibilità ad aggregare una coalizione, un raggruppamento liberal-popolare che supererà la soglia.
L’idea di Alfano quindi è quella di creare un listone centrista e moderato alle prossime elezioni, cercando di accogliere tutti quei piccoli partiti e movimenti che con il modello tedesco sarebbero tagliati fuori.
La coalizione centrista nelle elezioni del 2013 fu capace, grazie alla candidatura di Mario Monti, di raccogliere il 10% dei voti. Ad Alfano ne servirebbero la metà per poter approdare in Parlamento.
Il rischio di rimanere fuori è alto, ma se il ministro ce la dovesse fare allora in quel caso si andrebbe a realizzare la sua profezia, ovvero che dopo il voto sarebbero stati gli altri a cercarlo e non viceversa.