Home > Altro > Archivio > Eurozona: Draghi, ripresa inflazione sarà più lenta. Rallentamento (…)
Eurozona: Draghi, ripresa inflazione sarà più lenta. Rallentamento dell’economia è fisiologico
venerdì 16 novembre 2018, di
Il completamento dell’Unione economica e monetaria è sempre più urgente, non solo per ragioni economiche, ma anche per preservare la costruzione europea. Con queste parole Mario Draghi ha chiuso il suo intervento odierno, l’ultimo da governatore dell’Eurotower, al Congresso bancario europeo di Francoforte.
Nonostante un outlook particolarmente sfidante, ha detto il chairman, l’economia europea è pronta ad affrontare le sfide per i prossimi mesi. L’economia è in crescita da cinque anni, “e ci attendiamo che la fase espansiva continui nei prossimi anni”. Nonostante questo, “il Consiglio dei governatori ha rilevato che le incertezze che circondano l’outlook di medio termine sono cresciute”, ha detto Draghi.
Se entro la fine dell’anno il piano di acquisto bond è destinato a finire, i tassi, ha recentemente ribadito il board della banca centrale, dovrebbero restare ai minimi storici almeno fino al termine della prossima estate.
Decelerazione fisiologica
Nelle ultime due rilevazioni, diffuse con cadenza trimestrale, l’istituto centrale ha ridotto le stime di crescita e la stima flash relativo il Pil del terzo trimestre si è attestata ad un modesto +0,2%. Per Draghi il rallentamento non può che essere temporaneo visto che “una decelerazione graduale è normale con la maturazione della fase espansiva e quando la crescita converge in direzione del potenziale di lungo termine”.
La BCE “ha recentemente confermato fiducia nelle prospettive economiche, la forza della domanda e delle retribuzioni continua a sostenere la nostra view di una prosecuzione del percorso di convergenza dell’inflazione verso i nostri obiettivi”.
La prossima fase del processo inflattivo prevede il passaggio degli incrementi salariali nei prezzi. “Se tra le aziende iniziasse a crescere l’incertezza sulle prospettive di crescita e inflazione, la pressione sui margini potrebbe dimostrarsi più persistente” influenzando “la velocità con cui l’inflazione di fondo è spinta al rialzo e quindi il percorso che ci attendiamo nei prossimi trimestri”. Di conseguenza, “pazienza e persistenza sono ancora necessarie”.
Fattori una tantum e commercio estero
Due sono i fattori che per Mario Draghi stanno caratterizzando l’attuale fase congiunturale: da un lato ci sono quelli una tantum, come le condizioni meteo o le difficoltà di un comparto auto alle prese con i nuovi standard sulle emissioni, e dall’altro l’indebolimento del commercio internazionale. “Nonostante questo, riteniamo che i rischi per la crescita siano sostanzialmente bilanciati, in gran parte perché i fattori che guidano la domanda domestica sono tuttora validi”. In particolare, Draghi cita il ciclo virtuoso tra occupazione, retribuzioni e consumi che “secondo diversi indicatori, non è stato intaccato”.
A livello di rischi, il n.1 dell’Eurotower cita, facendo riferimento al nostro Paese senza nominarlo, “la mancanza di consolidamento fiscale nei Paesi con alto debito che aumenta la loro vulnerabilità in caso di shock”.