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Divisi anche in cinque capoluoghi alle amministrative: il Centrodestra esiste ancora?

martedì 22 maggio 2018, di Alessandro Cipolla

La Lega nella maggioranza di governo con il Movimento 5 Stelle mentre Forza Italia e Fratelli d’Italia all’opposizione. Nonostante questo al momento lo sfaldamento definitivo della coalizione di centrodestra sembrerebbe evitato, ma sono anche altri i fattori che evidenziano questa crisi.

Alle elezioni regionali in Valle d’Aosta infatti la Lega, con ottimi risultati, si è presentata per conto proprio con Forza Italia e Fratelli d’Italia che invece erano in un unico listone che non ha ottenuto alcun seggio. Anche alle amministrative del 10 giugno i partiti correranno divisi in diversi comuni: cosa rimane dunque del Centrodestra?

Le problematiche del Centrodestra

Dopo un lungo tira e molla, alla fine Silvio Berlusconi ha dato il suo disco verde per l’inizio di una trattativa di governo tra la Lega e il Movimento 5 Stelle. Non che ci fosse un vincolo a impedire l’accordo, ma il carroccio aveva il timore che questa separazione avesse delle conseguenze deleterie anche a livello locale.

Invece la premessa è stata che, nonostante il fatto che Forza Italia e Fratelli d’Italia saranno all’opposizione in Parlamento, nelle regioni governate dal centrodestra nulla cambierà così come anche nei tanti comuni guidati dalla coalizione.

Una sorta di pace armata che però a livello nazionale inizia già a scricchiolare. Il programma di governo sottoscritto da Lega e 5 Stelle, in particolare per quanto riguarda il capitolo Giustizia, ha mandato su tutte le furie Silvio Berlusconi con i suoi che non stanno risparmiando aspre critiche al nascituro governo giallo-verde.

Salvini però può contare sul fatto che un conto è inserire un provvedimento nel programma, un altro invece è approvarlo. Finché tutto rimane sulla carta non cambierà nulla. Berlusconi però non si fida e alla prima legge sgradita che dovesse passare potrebbe far saltare tutto il banco della coalizione.

Questa tregua quindi sembrerebbe correre lungo un filo molto sottile, ma nell’immediato non dovrebbero esserci grossi scossoni almeno fino a quando il prossimo governo non entrerà nel pieno delle sue funzioni.

Divisi anche alle amministrative

I tre partiti della coalizione però stanno già iniziando a fare dei tentativi di divorzio. Nonostante che il Centrodestra unito abbia vinto di recente le regionali in Sicilia, Lombardia, Molise e Friuli, ben figurando anche nel Lazio, alle prossime elezioni amministrative non mancheranno le divisioni.

Prendendo in esame i ventuno comuni capoluogo che il 10 giugno saranno chiamati alle urne, possiamo vedere come soprattutto al Sud le strade di Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia, in alcuni casi saranno divise.

Iniziamo da Avellino dove Forza Italia, Lega e UdC, sosterranno la corsa di Sabino Morano, mentre invece Forza Italia insieme a una lista civica ha scelto di appoggiare la candidatura a sindaco di Dino Preziosi.

A Barletta invece chi correrà in solitaria è la Lega con Flavio Basile. Anche se non saranno presenti con i propri simboli, Forza Italia e Fratelli d’Italia sono confluiti nelle liste che appoggiano il civico Cosimo Cannito.

Spaccatura anche a Brindisi. Lega e Fratelli d’Italia, assieme a Noi con l’Italie e il Movimento Nazionale per la Sovranità di Alemanno, hanno candidato Massimo Ciulli, mentre Forza Italia assieme ad Alternativa Popolare ha puntato su Roberto Cavalera.

A Ragusa la Lega non sarà in campo, ma a presentarsi ognuno per conto proprio saranno Forza Italia e Fratelli d’Italia: i primi sosterranno il civico Maurizio Tumino, i secondi invece Peppe Cassì.

Ha scelto di correre per conto proprio anche a Siracusa la Lega con Ciccio Midolo, mentre il candidato Ezechia Paolo Reale potrà contare sull’appoggio di Forza Italia, Fratelli d’Italia e UdC.

Quasi in un comune capoluogo su quattro il Centrodestra quindi sarà diviso alle elezioni amministrative. Se poi ci contiamo la spaccatura anche alle regionali in Valle d’Aosta, si potrebbe dire che ormai siamo alle prove generali della rottura definitiva.

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