Detrazioni fiscali ristrutturazioni, spettano al partner convivente nel 2025?

Nadia Pascale

15 Luglio 2025 - 08:52

Dall’anno di imposta 2025 cambiano le detrazioni per le ristrutturazioni in favore dei familiari e partner conviventi. Cosa cambia dopo i chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate? Ecco le novità.

Detrazioni fiscali ristrutturazioni, spettano al partner convivente nel 2025?

Le detrazioni per la ristrutturazione spettano anche per le spese sostenute dal partner convivente o da altri familiari conviventi?

La stretta sul Bonus Ristrutturazione è prevista dalla Legge di Bilancio per il 2025 e spiegherà i suoi effetti a partire dalla dichiarazione dei redditi del 2026, ma come cambiano le aliquote e i beneficiari?
A chiarire i limiti è la Circolare 8 del 19 giugno 2025, esaminiamo le differenze.

Capita frequentemente che due persone decidano di iniziare una convivenza, magari in un immobile già di proprietà di uno dei due. Nello stesso immobile, per migliorarne il comfort o per altri motivi personali, che in questa sede poco importano, possono essere eseguiti dei lavori, ad esempio l’installazione di condizionatori o il rifacimento del bagno e di sovente gli oneri sono economicamente sostenuti dal partner convivente non proprietario.

Le ragioni possono essere diverse, ad esempio uno dei due potrebbe essere momentaneamente senza reddito e, di conseguenza, oltre ad avere maggiori difficoltà economiche, magari non ha neanche la possibilità di portare in detrazione le spese perché non ha capienza fiscale. In questi casi le detrazioni fiscali per le ristrutturazioni sono perse o possono essere fatte valere dal convivente anche se non risulta intestatario dell’immobile?

Ecco cosa dice l’Agenzia delle Entrate in merito alle agevolazioni fiscali riconosciute per la ristrutturazione di un immobile, prima e dopo l’entrata in vigore della Legge di Bilancio 2025.

Le detrazioni fiscali per la ristrutturazione spettano al convivente? La disciplina prima del 2025

Il partner convivente può portare in detrazione le spese per la ristrutturazione della casa del compagno? La questione ha sempre generato dibattito e dato luogo anche a interpretazioni diverse. A chiarire i limiti è l’Agenzia delle Entrate che risponde al quesito posto attraverso la rubrica FiscoOggi.

Affinché si possa ottenere l’agevolazione occorre rispettare il requisito della stabile convivenza, così come delineato dalla Legge n. 76/2016, con il quale si fa riferimento al concetto di famiglia anagrafica prevista dal Dpr n. 223/1989.
Lo stato di stabile convivenza o famiglia anagrafica deve risultare all’anagrafe, in alternativa basta l’autocertificazione. La convivenza deve sussistere al momento dell’inizio dei lavori e per tutto il tempo in cui sono effettuate le spese.

Anche in questo caso i versamenti devono essere effettuati con i bonifici parlanti e negli stessi deve essere specificata la causale:

Bonifico relativo a lavori edilizi che danno diritto alla detrazione prevista dall’articolo 16-bis del Dpr 917/1986.

Deve, inoltre, coincidere il codice fiscale di chi effettua il pagamento e chi richiede le detrazioni.

Si ha diritto alle detrazioni fiscali anche nel caso in cui i lavori siano pagati tramite finanziamento. In questo caso la società che eroga il finanziamento nel pagamento deve far risultare il codice fiscale del soggetto per il quale si effettua il pagamento.

Cosa cambia nella dichiarazione 2026? Limiti alle detrazioni per i familiari conviventi

Questa è la disciplina prevista fino all’anno di imposta 2024 e, quindi, nella dichiarazione dei redditi presentata nel 2025, ma tutto cambia con l’entrata in vigore della Legge di Bilancio 2025 e a specificare i limiti è l’Agenzia delle Entrate con la Circolare 8 del 19 giugno 2025.
Le norme contenute nella Legge di Bilancio hanno generato molte perplessità e per questo si è resa necessaria una circolare interpretativa dell’Agenzia delle Entrate.

La Circolare chiarisce che a partire dal 1° gennaio 2025, la detrazione scende al 36% per le spese sostenute nel 2025 e al 30% per quelle sostenute nel 2026 e 2027, per tutte le tipologie di intervento ammesse finora.
Viene riconosciuta una “eccezione”, si tratta di una maggiorazione fino al 50%, ma solo nel caso in cui il contribuente beneficiario dell’agevolazione fiscale sia:

  • titolare di un diritto di proprietà (compresa la nuda proprietà e la proprietà superficiaria) o di un diritto reale di godimento sull’unità immobiliare (usufrutto, uso, abitazione);
  • l’unità immobiliare sia adibita ad abitazione principale.

Addio al bonus ristrutturazione al 50% per il familiare convivente

Il familiare convivente nonché il detentore dell’immobile (ad esempio, il locatario o il comodatario) possono applicare, nel rispetto di ogni altra condizione, la detrazione nella misura del 36% delle spese sostenute nel 2025 e del 30% delle spese sostenute nel 2026 e nel 2027.
In base alla Circolare restano esclusi della maggiorazione e, di conseguenza, possono usufruire delle detrazioni al 36% anche nel 2025, il familiare convivente e il detentore dell’immobile (ad esempio, il locatario o il comodatario).
La Circolare specifica che nel caso in cui il contribuente possa scegliere tra due immobili, uno dimora abituale propria e una dimora di un familiare occorre far riferimento esclusivamente all’immobile adibito a dimora abituale del titolare dell’immobile, a nulla rilevando che il secondo immobile sia adibito a dimora abituale di un familiare.

L’obiettivo della restrizione è risparmiare sulle detrazioni di imposta correlate ai bonus edilizi in quanto si ritiene che proprio tali agevolazioni fiscali abbiano fatto aumentare a dismisura il debito pubblico.

Non mancano risvolti negativi legati a questa stretta sui bonus edilizi, infatti, dalle statistiche del dipartimento delle Finanze e dell’Agenzia delle Entrate emerge che il Governo ha favorito il nero nei lavori di ristrutturazione delle seconde case andando a tagliare le detrazioni.

Circolare 8 del 9 giugno
Limiti bonus edilizi

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