Home > Altro > Archivio > Salari bassi ma tasse troppo alte: in Italia un’ora di lavoro costa più di (…)
Salari bassi ma tasse troppo alte: in Italia un’ora di lavoro costa più di quanto dovrebbe
martedì 10 aprile 2018, di
Pubblicata la classifica Eurostat dei Paesi con un costo del lavoro medio (calcolato su base oraria) più alto. I dati - che fanno riferimento al 2017 - ci dicono che lo scorso anno per ogni ora di lavoro si è speso in media 26,80€ nell’intera Unione Europea, mentre il costo orario sale a 30,30€ se si tiene conto solamente dei Paesi dell’Eurozona.
In questa classifica l’Italia si trova al di sotto della media dell’Eurozona e fa anche meglio rispetto ai suoi principali competitor europei, quali Francia e Germania. Molto più basso invece il costo di una singola ora di lavoro in Spagna, mentre i Paesi dell’Est come Bulgaria e Romania appaiono inarrivabili.
L’Italia però fa peggio del 2016, poiché nell’ultimo anno il costo orario del lavoro è aumentato dello 0,8%, passando da 28€ a 28,2€. A preoccupare però non è tanto questo incremento minimo quanto l’incidenza dei costi non salariali sul costo del lavoro.
Infatti, da noi i costi non salariali - ovvero i contributi sociali a carico dei datori di lavoro - incidono per il 27,5% sul costo complessivo del lavoro, il quarto valore più alto tra quelli dei Paesi dell’Unione Europea (dopo Francia, Svezia e Lituania). In Italia, quindi, sono le tasse sul lavoro ad impedire alle aziende di essere competitive come dovrebbero.
L’Italia potrebbe essere più competitiva di così
Nella classifica che trovate di seguito sono stati presi in esame i costi del lavoro (calcolati su base oraria) nei Paesi dell’Eurozona. Nel costo del lavoro sono comprese:
- costi delle retribuzioni: compensi diretti, premi, indennità, pagamenti per i giorni non lavorati e rimborsi spese per cibo, bevande, auto aziendale e carburante.
- costi non salariali: contributi sociali a carico dei datori di lavoro dai quali vengono tolti i contributi percepiti dal datore di lavoro a titolo di compensazione del costo del lavoro.
I costi fanno riferimento all’intera economia - esclusa agricoltura e Pubblica Amministrazione - ma si è tenuto conto solamente delle imprese con almeno 10 dipendenti.
Come anticipato nel nostro Paese l’incidenza dei costi non salariali sul costo totale del lavoro è molto alta: 27,5%. Questo fa sì che l’Italia sia meno competitiva di Paesi come il Regno Unito dove, nonostante gli stipendi siano più alti rispetto a quelli dei lavoratori italiani, un’ora di lavoro costa comunque meno alle aziende (25,7€).
Abbassando le tasse sul lavoro e tenendo inalterato il livello delle retribuzioni quindi le aziende italiane diventerebbero molto più competitive rispetto ad oggi.
Oppure si potrebbe tenere inalterata l’attuale posizione ma garantendo ai lavoratori uno stipendio più alto di quello corrente.
Un appunto importante per il Governo che verrà, il quale dovrà trovare assolutamente una soluzione per abbassare i costi non salariali; è da qui infatti che si dovrà partire per rendere nuovamente competitive le aziende italiane, almeno in Europa.
Quanto costa un’ora di lavoro in Europa?
A questo punto possiamo vedere quali sono i Paesi dell’Unione Europea dove i costi del lavoro sono più alti: in cima alla classifica troviamo i Paesi del Nord Europa come Danimarca (42,5€), Belgio (39,60€) e Lussemburgo (36,60€).
Sopra la media dell’Eurozona (30,30€) troviamo anche Francia (36€), Germania (34,40€) e Finlandia (32,7€).
L’Italia con 28,20€ fa meglio rispetto alla media dell’Eurozona, ma peggio di quella dell’intera Unione Europea (26,80€).
Come anticipato tra i Paesi dove il costo del lavoro è più basso c’è il Regno Unito (27,70€, qui però il costo delle retribuzioni è più alto rispetto al nostro) la Spagna (21,10€) e il Portogallo (14,10€).
In fondo alla classifica - inarrivabili per l’Italia e per la maggior parte dei Paesi dell’Unione Europea - troviamo Lituania, Romania e Bulgaria dove il costo del lavoro orario è molto basso, rispettivamente pari a 8€, 6,30€ e 4,90€.
Risulta comprensibile il motivo per cui molte aziende esternalizzano il proprio servizio di call center nei Paesi dell’Est Europa.
Infine, tenendo lo stesso ordine vediamo in quali tra questi Paesi è maggiore l’incidenza dei costi non salariali sul costo complessivo del lavoro. Come anticipato in questa classifica l’Italia si trova in quarta posizione, con un’incidenza del 27,5%.
Peggio di noi fanno solamente Francia (32,8%), Svezia (31,1%) e Lituania (28,3%).
Tra i Paesi dove i contributi sociali a carico dei datori di lavoro sono più bassi troviamo invece Malta (6,7%), Lussemburgo (11,9%), Irlanda (13,7%) e Danimarca (13,8%).