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Comunali, il Movimento 5 Stelle non presenta liste a Vicenza e Siena: primo favore alla Lega?
lunedì 14 maggio 2018, di
Alle elezioni amministrative in programma il prossimo 10 giugno il Movimento 5 Stelle non sarà presente a Vicenza e Siena. Nonostante che in entrambe le città fosse stato scelto dagli attivisti un candidato sindaco, alla fine la direzione centrale dei grillini ha negato l’utilizzo del proprio simbolo.
Una scelta questa dei vertici dei 5 Stelle, che non hanno ancora fatto trapelare alcuna motivazione ufficiale, che in molti leggono come un possibile favore alla Lega visto che il Centrodestra ambisce in entrambe le città a soffiare l’amministrazione al Partito Democratico.
Niente 5 Stelle a Vicenza e Siena
Dopo il voto delle politiche e quello scaglionato delle regionali, il 10 giugno si terrà il primo turno delle elezioni amministrative. In totale saranno 762 i comuni chiamati alle urne tra cui 21 capoluogo.
Oltre ad Ancona, Catania, Pisa e Messina, due delle partite più importanti di queste amministrative si giocheranno a Siena e Vicenza, città al momento entrambe guidate da una giunta di Centrosinistra.
Dopo una lunga attesa della certificazione ufficiale, a Vicenza però il Movimento 5 Stelle alla fine ha negato l’utilizzo del simbolo al candidato sindaco Francesco Di Bartolo che era stato designato dopo il voto degli attivisti locali.
Tutto era pronto per la presentazione della lista, ma senza l’autorizzazione a utilizzare il simbolo tutto è stato inutile. Di Bartolo quindi ha dovuto ritirare la propria candidatura con i pentastellati che di conseguenza non saranno presenti al voto di Vicenza.
Storia analoga anche a Siena. Nella città del Palio i militanti avevano scelto l’architetto Luca Furiozzi, già candidato del Movimento 5 Stelle alle regionali del 2015, ma alla fine da Roma non è arrivato il via libera all’utilizzo del simbolo.
Come accaduto a Di Bartolo a Vicenza, anche Furiozzi quindi ha dovuto alzare bandiera bianca con i pentastellati che non saranno rappresentati alle elezioni di una città importante e simbolica come Siena.
Regalo alla Lega?
Al momento il Movimento 5 Stelle non ha fornito alcuna spiegazione ufficiale per la mancata concessione del simbolo a Siena e Vicenza. Non è dato sapere di conseguenza i motivi del semaforo rosso imposto a Furiozzi e Di Bartolo.
In entrambe le città il Movimento 5 Stelle veniva dato come il classico ago della bilancia in vista del probabile ballottaggio tra Centrodestra e Centrosinistra. Senza i pentastellati, saranno tanti i voti al momento dispersi.
A Vicenza il testa a testa tra le due coalizioni viene dato come più che serrato, con i 5 Stelle che alle politiche del 4 marzo riuscirono a prendere nella città veneta il 22,83%. Resterà da capire ora come si andrà a riposizionare l’elettorato pentastellato.
I grillini invece a Siena sono meno forti, ma l’attuale sindaco Bruno Valentini sostenuto dal PD vista la grande frammentazione del Centrosinistra difficilmente riuscirà a sfondare al primo turno. Senza il Movimento, il candidato del Centrodestra Luigi De Mossi dovrebbe avere la strada spianata verso il ballottaggio.
Senza dubbio l’accordo di governo ormai in dirittura d’arrivo tra il carroccio e 5 Stelle potrebbe avvicinare l’elettorato pentastellato alla Lega, ma capire come si andrà a esprimere l’elettorato grillino a Siena e Vicenza è difficile da capire. La risposta arriverà il prossimo 10 giugno.