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Chat della Raggi: è violazione della privacy? Intanto Grillo prova a fare da paciere
giovedì 2 febbraio 2017, di
Le chat pubblicate riguardanti Virginia Raggi sono una violazione della privacy? Questa è la domanda che si dovrebbero porre per prima cosa i garantisti nel nostro paese, ma la questione sta passando in secondo piano rispetto al contenuto dei messaggi rivelati.
Affari Italiani ha messo online gli screenshot di alcune chat di Virginia Raggi con altri esponenti del Movimento 5 Stelle romano. Praticamente c’erano quasi tutti i big dei pentastellati capitolini tranne Marcello De Vito, che era il grande accusato.
La pubblicazione in barba alla privacy delle chat di Virginia Raggi e soci fondamentalmente non hanno fatto scoprire nulla di nuovo: a Roma esistono due correnti all’interno del Movimento, uno che fa capo alla sindaca e una a De Vito.
Due anime che si sono scontrate nelle comunarie online per determinare il candidato sindaco dei grillini, così come avviene in ogni movimento politico quando si devono fare queste scelte. Se poi ci sono stati comportamenti illeciti sarà la magistratura a stabilirlo nell’inchiesta che sta conducendo.
Quello che invece è anomalo sono le pubblicazioni delle chat riguardanti Virginia Raggi. Vediamo allora se si è trattato di violazione della privacy.
Chat della Raggi pubblicate, è violazione della privacy?
Da quando è diventata sindaca non c’è stata praticamente mai pace per Virginia Raggi. Ad onor di cronaca bisogna dire anche che la prima cittadina ci ha messo molto del suo per finire nell’occhio del ciclone mediatico.
Sicuramente però la maggior parte dei media non sono mai stati particolarmente teneri con lei. Di Virginia Raggi da quando è sindaca praticamente sappiamo vita, morte e miracoli, mentre molto meno trapela sui guai giudiziari, anche ben più pesanti, di Beppe Sala attuale primo cittadino di Milano.
La pubblicazione degli screenshot della chat avente come membri Virginia Raggi, l’assessore Daniele Frongia e altri esponenti del Movimento romano, è anche una questione di privacy.
La fonte che avrebbe consegnato gli screenshot ai media dice di essere un facente parte della chat, ovvero era stato inserito nella conversazione. Se così fosse, ci si dovrebbe districare nell’ingarbugliata matassa della legge sulla privacy.
Se invece la chat risultasse essere stata in qualche modo trafugata, ci troveremmo di fronte ad una chiara violazione della privacy. Intanto Virginia Raggi incassa la solidarietà a riguardo del senatore PD Andrea Marcucci.
Intercettazioni ininfluenti e private, estratti di chat sullo stato dei rapporti interni al M5S a Roma, mi disgustano. La mia solidarietà al sindaco Virginia Raggi, vittima di una costante ed insopportabile violazione della sua privacy.
Il clima però nel Movimento 5 Stelle romano è sempre più rovente tra lotte intestine e inchieste giudiziarie. Una situazione che ha richiesto l’intervento di Beppe Grillo.
Caos Roma, Grillo salva la Raggi
Marcello De Vito e la deputata Roberta Lombardi da una parte, Virginia Raggi e i suoi fedelissimi dall’altra. Queste sembrerebbero essere le due fazioni in lotta nel Movimento 5 Stelle romano.
Tra rivelazioni, inchieste, arresti, interrogatori e chat pubblicate, questi primi 7 mesi della giunta Raggi assomigliano sempre più ad una telenovela. Un caos romano dove però interviene Beppe Grillo a cercare di fare da paciere.
Per Roma non esiste nessun piano b. Il comportamento che Virginia Raggi e il MoVimento 5 Stelle devono tenere nel caso di vicende giudiziarie è esplicato nel codice etico e nel codice di comportamento che hanno firmato i portavoce eletti in consiglio comunale a Roma. Siamo vicini a Virginia in questo momento difficile e la giunta ha la nostra fiducia. L’altro ieri è stato approvato il bilancio preventivo nei tempi stabiliti, un record positivo per Roma e per le grandi città italiane. Nessun giornale si è degnato di parlarne, pensano solo al gossip di basso livello. Avanti così.
Grillo quindi allontana l’ipotesi di un piano b, difendendo la Raggi e sottolineando come la sua Giunta sia riuscita ad approvare il bilancio nei tempi stabiliti dalla legge. Osservazione giusta, ma il Garante del Movimento sa bene che Roma rimane una patata bollente soprattutto se a breve si dovesse andare a votare.