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Beppe Sala si autosospende: cosa succede ora a Milano?

venerdì 16 dicembre 2016, di Antonio Atte

Beppe Sala si è autosospeso dalla carica di sindaco di Milano perché il suo nome compare nel registro degli indagati nell’ambito dell’inchiesta sull’appalto per i lavori della “Piastra dei servizi” di Expo, ovvero l’area sulla quale sono sorti i padiglioni dell’Esposizione universale del 2015.

L’appalto era stato vinto dal gruppo Mantovani con un ribasso record di oltre il 41%, a 149 milioni di euro rispetto agli iniziali 272 milioni. All’epoca dei fatti, Sala - che è accusato di falso materiale - svolgeva il ruolo di commissario unico delegato del governo per l’Expo, nonché di amministratore delegato della società deputata all’organizzazione dell’evento.

L’inchiesta è stata avocata a sé dalla Procura Generale dopo che i pm avevano chiesto l’archiviazione e riguarda altre sette persone: gli ex manager di Expo 2015 Antonio Acerbo e Angelo Paris; Piergiorgio Baita, ex presidente di Mantovani; Erasmo e Ottavio Cinque, padre e figlio, titolari di Socostramo, che faceva parte del consorzio vincente. Le principali ipotesi di reato sono corruzione e turbativa d’asta.

Ieri sera, tramite una nota diffusa dal Comune milanese, Beppe Sala ha annunciato la sua decisione di autosospendersi da sindaco:

“Apprendo da fonti giornalistiche che sarei iscritto nel registro degli indagati nell’ambito dell’inchiesta sulla piastra Expo. Pur non avendo la benché minima idea delle ipotesi investigative, ho deciso di autosospendermi dalla carica di sindaco, determinazione che formalizzerò domani mattina (oggi, ndr) nelle mani del Prefetto di Milano”.

Beppe Sala si autosospende: le deleghe passano ad Anna Scavuzzo

Per la città di Milano adesso si apre una fase delicata. Dopo l’autosospensione di Sala, tutte le deleghe, ordinarie e straordinarie, passano nelle mani della vicesindaco, Anna Scavuzzo. Sarà lei, renziana di ferro, a guidare la giunta comunale. Scavuzzo si occuperà dei seguenti ambiti:

  • Partecipate
  • Rapporti istituzionali fra Sindaco, Giunta e Consigli di Municipi e attuazione al decentramento
  • Periferie
  • Relazioni e Cooperazione internazionale
  • Promozione internazionale
  • Pari opportunità
  • Comunicazione
  • Avvocatura
  • Attività collegate al post Expo

Beppe Sala e le polemiche in campagna elettorale

Beppe Sala era stato oggetto di molte polemiche già nel corso della sua campagna elettorale per le comunali milanesi. Nel dicembre del 2015 il manager annuncia la sua candidatura alle primarie del Partito democratico per la scelta del successore del sindaco Giuliano Pisapia.

Sala sbaraglia la concorrenza della vicesindaco Francesca Balzani e dell’assessore comunale alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino.

Alle primarie dem segue un’aspra campagna elettorale nel corso della quale Sala viene spesso attaccato per la presunta opacità del bilancio di Expo 2015. Alle amministrative di giugno Beppe Sala viene eletto sindaco di Milano raccogliendo il 51,7% dei consensi, battendo di misura l’altro candidato al ballottaggio, l’esponente del centrodestra Stefano Parisi.

Beppe Sala autosospeso: le reazioni delle opposizioni

Le reazioni delle opposizioni alla notizia dell’indagine su Sala non si sono fatte attendere. Duro il commento dell’ex candidato sindaco M5S, Gianluca Corrado:

“Questo avviso di garanzia è la prova che Sala è inadeguato a fare il sindaco e che in Expo c’è stato malaffare. Ora la scelta di coscienza tocca a lui: se è sicuro del suo buon operato aspetti la fine delle indagini, se no si dimetta”.

Prudente il capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino, Gianluca Comazzi:

“Una brutta pagina per Milano, un brutto colpo. Ma aspetto di capire nel dettaglio le accuse contestate a Sala prima di chiederne le dimissioni”.

Beppe Sala indagato e Raffaele Marra arrestato: terremoto a Milano e Roma

L’indagine sugli appalti Expo e la successiva autosospensione di Sala dalla carica di sindaco oggi rischiano però di passare in secondo piano a causa della nuova bufera che si è abbattuta a Roma sul Campidoglio e sull’amministrazione M5S.

Raffaele Marra - fedelissimo del sindaco Virginia Raggi, ex vice capo di gabinetto e ora alla guida del Dipartimento personale - è stato infatti arrestato questa mattina per corruzione.

Marra è accusato di aver intascato una tangente quando lavorava all’Enasarco, l’ente nazionale di assistenza per gli agenti e i rappresentanti di commercio.

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